Sanem
Avevo finito di lavorare e finalmente avevo un po' di tempo per me, uscii sul piccolo portico per godermi un momento di meritato riposo, era stancante lavorare al mio secondo libro, ma pian piano stavo trovando il giusto ritmo ed il romanzo stava prendendo forma.
Il mio editore, Ali, non aveva nessuna intenzione di mettermi fretta. Il fatto di aver scritto firmandomi con uno pseudonimo mi aveva evitato la necessità di fare un tour promozionale che era stato sostituito da un blog nel quale rispondevo alle domande dei lettori, scambiavo con loro opinioni, accettavo e davo suggerimenti sulla scrittura creativa.
Era un mezzo nuovo per me ma che mi stava regalando tante soddisfazioni, era bellissimo sentire che il mio romanzo era piaciuto, che aveva fatto sognare tutte le lettrici che ora immaginavano un giorno di vivere una storia d'amore intensa come quella di cui parlavo nel mio libro.Lasciai vagare lo sguardo verso l'orizzonte e poi lo abbassai sulle mie mani giunte pensando alla mia storia d'amore, non ne rimpiangevo un solo istante, anche se avevo poi pagato a caro prezzo ciascuno di essi.
Sospirai e scesi i gradini del portico per andare a sedermi sull'erba vicino alla riva. Quel posto meraviglioso era in grado di calmare tutti i miei tormenti: il silenzio, il blu intenso del mare che era tutt'uno con il blu del cielo, il verde della foresta alle mie spalle, tutto ciò che mi circondava mi aiutava a ritrovare il mio equilibrio. Non avevo idea di come sarei potuta sopravvivere agli ultimi mesi se non avessi trovato quest'angolo di paradiso in grado di lenire piano piano ogni mia ferita. Vidi il peschereccio dello zio Yusuf tornare al porticciolo e sorrisi.
Quale benedizione era stata quell'uomo? Lo avevo incontrato appena arrivata, ero andata a salutarlo e da subito, nel preciso momento in cui i nostri sguardi si erano incontrati, eravamo diventati la cura l'uno dell'altra. Io aveva portato nuova linfa in quel vecchio solitario e riservato mentre la saggezza delle sue parole ed il conforto della sua vicinanza mi avevano aiutato nei momenti più duri. Come avrei fatto a sopravvivere senza di lui?
Facendomi questa domanda appoggiai le mani sull'erba dietro di me per offrire il volto al calore del sole sorridendo, il mio cuore sapeva che non lo avrei mai potuto ringraziare abbastanza per quello che aveva rappresentato in quei momenti.
Mentre facevo queste considerazioni sentii avvicinarsi dei passi, pensando che fosse Yusuf aprii gli occhi e girai il viso sorridendo al nuovo venuto.Il mio cuore perse un colpo.
Non poteva essere vero, l'immaginazione mi stava nuovamente giocando brutti scherzi, era passato tanto tempo da quando lo vedevo ovunque : nel quartiere, sugli scogli di fronte alla Maden's Tower, nel parco dove avevamo passeggiato.
Non potevo di nuovo avere le allucinazioni, mi irrigidii e mi alzai di scatto non credendo a quello che gli occhi traditori mi stavano mostrando.Rimasi ferma lì, come inebetita, non potevo respirare mentre il mio cuore palpitava impazzito.
Le mani tremavano e gli occhi si riempirono di lacrime, poteva essere davvero il mio albatros?Can fece un passo in avanti e io indietreggiai come per paura di scoprire che fosse solo un sogno, scossi la testa incredula, poi lo sentii parlare ed il mio cuore si fermò del tutto.
- Sono tornato Sanem, sono tornato per restare e non andare più via-
Le lacrime che fino a quel momento erano rimaste tra le ciglia cominciarono a rigare il mio viso, scossi la testa non credendo ancora a quello che sentivo, lo vidi allungare una mano, alzai le braccia in segno di difesa, non poteva essere vero.
Non riuscivo a crederci e tutto quello che riuscii a fare fu girarmi a guardare il mare in cerca di calma e conforto.
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Un amore rinato dalle ceneri
FanfictionCosa hanno vissuto Can e Sanem nell'anno in cui i loro cuori sono stati lontani? Ed ora che il destino ha permesso ai loro occhi di incontrasi di nuovo e alle loro anime di sentire ancora una volta la forza di quell'amore incondizionato cosa ne sar...