43 - Famiglia

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Sanem

          Prima di uscire di casa quella mattina  Can mi aveva raccomandato di farci trovare pronti per 17.00 perchè ci avrebbe portato fuori a cena.

            Ero decisamente eccitata all'idea, era la prima volta che uscivamo a cena da soli come famiglia, mi preparai con cura e all'ora fissata eravamo belli e profumati entrambi.

          Can arrivò e si cambiò in fretta, vidi che si era impegnato per essere particolarmente elegante per la serata, capelli legati, camicia bianca con gilet e  pantalone nero, ci teneva veramente a questa  prima uscita serale insieme, ne fui divertita.

          Ci dirigemmo verso il centro ma ad un certo punto Can accostò e si girò verso di me - Da qui in poi ti benderò, deve essere una sorpresa il posto dove  andremo, non voglio che tu possa immaginarlo prima che saremo arrivati -

            Feci un po' di storie ma acconsentii, ero eccitata all'idea di scoprire dove aveva intenzione di portarmi, era adorabile, cercava sempre di stupirmi con qualche  dolce pensiero.

           Dopo un tempo che mi parve interminabile finalmente ci fermammo, mi disse di aspettare mentre prendeva Nihat dal seggiolino, quindi venne ad aprire il mio sportello e mi aiutò a scendere dall'auto.
          Camminammo per qualche passo per poi fermarci, sentii il suono di un campanello, mi irrigidii,  non era un campanello qualsiasi, conoscevo quel campanello, era quello della mia infanzia, era quello che la mia mente associava a "CASA".
Rimasi impietrita e , mentre Can mi toglieva la benda, sentii una voce tanto amata dire:

- Arrivoooo -

             Ero senza fiato, non ebbi neanche il tempo di guardarmi intorno che mi trovai a fissare gli occhi spalancati di mia madre, restammo così per un tempo interminabile finchè non si sentì un'altra voce dire - Chi è Mevkibe? - ed ecco che mi trovai  davanti gli occhi increduli di mio padre.

Mevkibe

            Ero rimasta immobile,  avevo davanti a me  gli occhi altrettanto stupiti di Sanem e tante altre persone intorno che non riuscii a mettere a fuoco sul momento

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            Ero rimasta immobile,  avevo davanti a me  gli occhi altrettanto stupiti di Sanem e tante altre persone intorno che non riuscii a mettere a fuoco sul momento.
            Riuscii a registrare solo che alla porta, dopo un anno intero, c'era la mia Sanem e che   accanto a lei c'era Can  Divit con un bambino piccolo in braccio.
          Non riuscivo a dare un senso a quella scena, percepii accanto a me la presenza di Nihat che sentii bloccarsi  altrettanto stupito e afferrarmi la mano stringendola  forte.

Nihat

Nihat

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Un amore rinato dalle ceneriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora