Giorni passati
Ukiyo (n.) Japanese
Shanghai, 2008
"Lin, dai alzati!"
Lin si rotolò sul letto, affondando la testa sul cuscino. Non era una persona mattiniera e faceva fatica a svegliarsi, in genere. Si voltò ancora una volta, poi sussultò e si mise a sedere.
A chiamarla era stata Sara. Avevano dei programmi per il loro ultimo giorno insieme e non c'era tempo da perdere. Si alzò dal letto e si preparò, come stava facendo già da un pezzo la sua futura parabatai, perché loro sarebbero sicuramente diventate parabatai.
Sara era arrivata in Cina due settimane prima, e le ragazze si erano allenate insieme, in un caldo clima di inizio estate, sotto l'attenta supervisione degli zii paterni di Lin.
Si erano trovate benissimo e avevano avuto un sacco di tempo per andare all'avventura in città e nella campagna circostante.
Lin poteva dire con certezza che non c'era nessun altro al mondo che le piacesse quanto Sara, la conosceva da molti mesi ormai ed era diventata parte integrante dei suoi pensieri.
Nonostante fossero distanti e i suoi zii fossero severi, tradizionalisti e, a volte, poco accomodanti, non potevano non vedere ciò che c'era tra le due, o almeno Lin lo sperava con tutta sé stessa.
I suoi zii non avevano avuto un parabatai, quindi doveva sperare che comprendessero lo stesso le manifestazioni di quel forte legame, che Lin sentiva farsi strada prepotentemente dentro di sé, ma che non avrebbe saputo spiegare loro a parole, tanto le sembrava nuovo, complesso e bellissimo.
La riempiva di gioia e le faceva sembrare che molte cose, nella sua vita, prendessero una piega più logica, più giusta, come se fino ad allora avesse aspettato Sara, come se, dal momento in cui si erano scontrate ad Alicante, fosse risultato chiaro ad entrambe che si stavano aspettando l'un l'altra da sempre.
Era difficile da spiegare, contorto quasi, ma perfetto.
Giusto, com'è giusto che il sole sorga ad est ogni mattina.
Si mise il costume da bagno, si vestì e, come tocco finale, si appese Ama no Murakumo alla schiena, la portava sempre con sé.
Le ragazze presero le biciclette ed uscirono dal vialetto della casa di campagna. Cominciarono a pedalare sempre più veloci, l'una a fianco all'altra, assaporando il sole e ascoltando il rumore del vento contro le loro orecchie.
Lin guardò Sara: stava ammirando il paesaggio, rapita. Aveva i lunghi capelli castani che le svolazzavano dietro la testa e producevano un luminoso effetto dorato contro la luce del mattino. I suoi occhi verdi brillavano, sereni e gioiosi, mentre lei cominciava a pedalare sempre più forte, ridacchiando.
Corsero a perdifiato, su e giù per i dolci pendii erbosi, sull'asfalto e sul selciato. Per alcuni tratti fecero anche delle gare di velocità, fino a che non arrivarono nei pressi del lago Taihu.
Il paesaggio mutò, e i contorni dell'acqua si svelarono loro all'improvviso, cogliendole di sorpresa.
Il lago Taihu era talmente esteso da sembrare un mare. Lo costeggiarono, passando in mezzo al villaggio di Wuxi e raggiunsero una spiaggetta che Lin conosceva bene, perché c'era già stata molte volte, e sapeva che non era affollata.
Ridendo, le ragazze lasciarono sull'acciottolato bici e borse, si levarono i vestiti e corsero verso la riva. Erano accaldate dopo il lungo tragitto e l'acqua fresca del lago le accolse tra le sue onde.
"È meraviglioso!" esclamò Sara, guardandosi intorno tra un'immersione e l'altra.
Lin ci mise qualche momento in più ad abituarsi alla temperatura dell'acqua, poi cominciò a nuotare a largo, verso le boe, insieme a Sara, e la sensazione di freddo passò.
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SHADOWHUNTERS - La Spada del Paradiso
FanfictionRoma, 2013 A fine estate Nick, uno Shadowhunter di città del Capo, parte per il suo anno all'estero. Ad aspettarlo a Roma ci sono Chiara Malatesta, direttrice dell'Istituto locale, sua figlia Sara, la sua parabatai Lin, la piccola Vittoria e gli al...