Capitolo 15

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Se si ha il coraggio di darsi completamente

bisogna avere anche quello di lasciarsi distruggere.

L'ultima estate – Ricarda Huch


Arrivò la sera, il sole tramontò e i ragazzi, dopo aver cenato con un nodo in gola, si prepararono. Mentre metteva a letto Vittoria, Sara cominciava ad essere agitata, non sapeva come avrebbero reagito i nascosti di Roma al loro invito. Sperava almeno che si sarebbero recati all'Istituto.

Di sicuro Egon ci sarebbe stato e questo, pensò Sara, avrebbe convinto altri a seguire il suo esempio.

Vì ci mise più del previsto ad addormentarsi, questa volta arrivò quasi alla fine di Barbablù.

Dopo aver spento la luce, Sara corse giù per le scale a rotta di collo.

Quando arrivò al santuario lo trovò gremito di gente.

Lin si voltò subito verso di lei e le andò incontro.

"Dov'eri?" le chiese, sistemandosi la camicia. "Ti stavamo aspettando."

"Scusa. Ero con Vittoria." Sara voleva evitare che la piccola si svegliasse e andasse a cercarli.

Lin era visibilmente agitata, continuava a sistemarsi i capelli e a guardarsi intorno.

Sara cercò Selvaggia in mezzo a tutte quelle persone, ma non la trovò. Erano presenti molti altri lupi mannari, in gran numero. Era chiaro, almeno a lei, che Selvaggia avesse mandato i suoi e che la sua assenza fosse una questione tra lei e Lin, non tra il branco e gli Shadowhunters. Questo la tranquillizzò per il suo ruolo, meno per la sua parabatai, che era talmente pallida da sembrare sul punto di svenire.

Mise una mano sulla spalla di Lin, cercando altri volti amici. Incontrò il sorriso luminoso di Jack, lo sguardo intenso di Nicholas e il ghigno di Johnny.

Notò con un certo disagio che i nascosti si tenevano a distanza dai ragazzi, c'era una sorta di divisione. E c'era una seconda divisione tra vampiri e lupi mannari.

C'era tensione. Persino Egon era in disparte.

Sara sapeva che stava a loro colmare le distanze.

Si portò al centro della stanza, era venuto il momento di dire qualcosa. C'erano già i capiclan: Virginia e Francesco. Avrebbe voluto che fosse presente anche Selvaggia, ma era meglio cominciare.

Aprì la bocca per parlare, ma sentì Lin al suo fianco sussultare. La guardò con la coda dell'occhio. Si sentì il rumore di un motore in avvicinamento. Quello si spense e, poco dopo, Selvaggia entrò in sala spalancando la doppia anta della porta. Camminò spedita, con la sua tuta da motociclista e il casco sottobraccio. Localizzò i suoi e andò a mettersi di fronte a loro.

Lanciò un rapido sguardo ai ragazzi, e a Lin, senza fare loro alcun cenno.

"Meno male che non c'è la luna piena." disse Virginia, scocciata, guardandosi le unghie.

"Meno male che avete già mangiato..." ribatté Selvaggia.

Virginia sfoderò i canini e Selvaggia rispose con un rantolo di rabbia.

"Meno male siete tutti qui!" esclamò Jack battendo le mani.

"In realtà non capisco l'utilità di questa riunione. Se avevate qualcosa da dirci..." cominciò Selvaggia.

"Per prima cosa" disse Lin. "Dovete sapere che abbiamo fortemente voluto quest'incontro." Guardò Selvaggia e poi il pavimento.

"Fortemente." ripeté poi, tornando a guardarla.

SHADOWHUNTERS - La Spada del ParadisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora