Epilogo

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La vertigine non è paura di cadere

ma voglia di volare.

Io mi fido di te.

Jovanotti – Mi fido di te


Città del Capo, 2014


Sara perse l'equilibrio e cadde, fece appena in tempo a rendersene conto che due braccia sicure l'avevano già tirata fuori e messa dritta, in mezzo all'acqua alta, che le arrivava sopra le spalle.

Si spostò i capelli dal viso e sorrise a Nick, il suo Nick, tenendogli le braccia intorno al collo.

Toccava appena, mentre lui era ben saldo sul fondale. Un'onda la spinse ancora di più verso di lui.

Erano stati separati per troppo tempo, per quasi sei mesi e ora non riusciva più a smettere di guardare i suoi occhi blu, del suo colore preferito, dello stesso colore dell'oceano che li lambiva tutt'intorno.

Lui le sorrise, tenendola per la vita, e si chinò per darle un bacio. Sara aveva scoperto che l'acqua dell'oceano era meno salata di quella del mare, ma quel bacio sapeva comunque di salsedine.

Poi recuperarono le tavole da surf, che galleggiavano poco distante.

"Sei migliorata." le disse passandole la sua.

"Continuo a cadere." si scusò lei.

"Sei anche riuscita a metterti in piedi più volte, ora devi solo trovare l'equilibrio giusto."

"Non pensavo che fosse così difficile." borbottò, rimettendosi distesa sulla tavola e guardando l'orizzonte, alla ricerca di una nuova onda.

Città del Capo era stupenda, lei e Lin erano arrivate soltanto da un paio di giorni e lei aveva deciso che quella era la sua meta preferita del loro viaggio all'estero itinerante. Lanciò un'occhiata a Nick, che si stava allineando vicino a lei, pensò che le era mancato davvero molto, le era mancato tutto di lui. Arrossì.

Un'onda si alzò, cominciarono a spingersi in avanti, fino a che l'acqua si rialzò sotto di loro, quindi si misero prima in ginocchio e poi in piedi. Nick cavalcò l'onda da vero maestro, a lei servì più tempo, ma alla fine si mise in equilibrio sulla tavola, con le ginocchia piegate il più possibile. Riuscì a rimanere in piedi e ad avanzare verso riva più a lungo del solito e, quando perse l'equilibrio, si accorse che stava cadendo, quindi si tuffò in acqua ad angelo, evitandosi l'ennesima spanciata.

Era ormai pomeriggio inoltrato. Dato che erano stati in acqua tutto il giorno, uscirono a sedersi sul bagnasciuga, sopra le tavole. La spiaggia era piuttosto appartata, c'erano stati solo pochi altri surfisti e, anche in quel momento, in acqua erano rimaste poche persone.

Sara riprese fiato, portando le braccia dietro la schiena e guardando le onde infrangersi sulla spiaggia.

"Hai visto?" chiese a Nick alzando le sopracciglia.

"Progressi notevoli." ammise lui.

"Lin doveva proprio vederlo." aggiunse poi, dato che tra le due si era instaurata una competizione su chi riuscisse a rimanere prima in equilibrio. Sara quel giorno si era allenata di più, dato che Lin era distratta. La sua distrazione si chiamava Selvaggia Cappelletti.

"Andiamo?" chiese Nick. "Ho una sorpresa."

Lei annuì, prendendo la mano che lui le tendeva. Caricarono le tavole sul pick-up.

Sara si asciugò come meglio poteva, indossò degli shorts sopra il costume da bagno e salì sul sedile del passeggero.

Nick mise in moto e condusse l'auto verso una stradina che dava sulla scogliera.

SHADOWHUNTERS - La Spada del ParadisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora