The course of true love never did run smooth.
William Shakespeare-A Midsummer Night's Dream
Il giorno seguente Lin e Sara decisero che avrebbero pattugliato la città a partire dall'alba.
Non che sperassero di imbattersi in un omicidio, ma se i vampiri avessero fatto un altro passo falso, avrebbero dovuto essere le prime ad arrivare sul posto.
Sarebbe stato utile parlare con i vampiri, più delle scarse informazioni date da Selvaggia e Iride. Sarebbe stato utile cercare un dialogo, ma il clan non avrebbe mai aperto loro le porte, non in modo pacifico.
Lin era preoccupata, avrebbe voluto fare di più, non poteva evitare di pensare ai modi in cui la morte di quella ragazza si sarebbe potuta evitare. Di sicuro anche Sara aveva gli stessi pensieri per la testa. Camminava al suo fianco, con la fronte corrucciata e si guardava intorno guardinga.
Avrebbero trovato il modo di smascherare i vampiri, Lin ne era certa, se qualcuno poteva farlo, quelle erano loro. Quasi avesse sentito il suo augurio, Sara sollevò il mento e guardò la cupola del Pantheon di fronte a sé.
Entrate nella piazza, ancora vuota, i raggi del sole le colpirono il volto e resero le sue iridi quasi dorate.
Rilassò la fronte e accarezzò con lo sguardo quel fazzoletto di città, cercando di catturarlo in un'immagine, poi, però, un leggero colpo di vento le scompigliò l'equilibrio già precario dei capelli e ciò le fece inarcare le sopracciglia e stringere le labbra, in quella sua espressione così tipica, che Lin le aveva visto centinaia di volte.
Lei, dal canto suo, aveva raccolto i capelli in una lunga treccia, che le ricadeva sulla spalla sinistra, in modo che non la intralciassero. Quella era la sua acconciatura preferita per i pattugliamenti: rendeva più semplice estrarre Ama no Murakumo con agilità.
La katana, una volta appartenuta a sua madre, era riposta nella fondina anche in quel momento, in mezzo alle scapole.
Nella zona non sembravano esserci problemi, c'erano soltanto pochi visitatori che procedevano in modo ordinato fuori e dentro il Pantheon.
"Entriamo?" chiese tutto a un tratto Sara, che era rimasta in silenzio da quando erano partite. Lin non lo riteneva necessario ai loro fini, nondimeno potevano considerarla una sorta di pausa relax.
Il Tempio consisteva in un ampio spazio circolare, rivestito di marmo. La cupola si alzava sopra di loro con un motivo a cassettoni, che ne alleggeriva la struttura, rendendone possibile l'esistenza.
In antichità, l'intera volta era ricoperta da girali d'acanto in oro, che erano state tolte per essere fuse e riutilizzate in altri edifici, nei tempi in cui il paganesimo era caduto in disgrazia.
Lin si spostò verso la tomba di Raffaello, che aveva insistito per essere sepolto lì, prima di voltarsi per vedere dove si fosse diretta la sua parabatai.
Sara si trovava sotto l'oculo, da cui entrava un fascio di luce circolare che cadeva nella zona centrale del pavimento. C'era qualcuno steso a terra e, arrivando dal lato sinistro, il primo particolare che Lin notò furono una cascata di capelli biondi intorno al capo della ragazza.
Vedendo il corpo, Sara aveva temuto che si trattasse di Valentina, la mondana di cui Johnny le aveva parlato, ma non poteva essere lei: anche se l'aveva vista soltanto di sfuggita dalla finestra, i lineamenti del viso erano diversi.
La scena era differente da quella del ritrovamento della mattina precedente. Certo, la vittima, perché purtroppo si trattava di un'altra vittima, era una giovane donna e i segni dei canini erano ben visibili sul collo anche in quel caso.
STAI LEGGENDO
SHADOWHUNTERS - La Spada del Paradiso
FanficRoma, 2013 A fine estate Nick, uno Shadowhunter di città del Capo, parte per il suo anno all'estero. Ad aspettarlo a Roma ci sono Chiara Malatesta, direttrice dell'Istituto locale, sua figlia Sara, la sua parabatai Lin, la piccola Vittoria e gli al...