Capitolo sedici

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"Amami ora come mai 
Tanto non lo dirai 
È un segreto tra di noi..." 

Vivendo Adesso - Francesco Renga


 

Pov di Niall

“Noi sbaragliamo la concorrenza” scimmiotto la voce di Luke mentre incavolato nero come una bestia allaccio l'ultimo bottone della camicia blu. Stiamo scherzando? Loro una bella coppia? Ma non esiste! Che poi... che ci facevano nella stessa casa e sopratutto su un letto?

Infilo la giacca e la voglia di uscire dalla stanza di Liam e affrontare la cena di questa sera si fa sempre più debole, Luke sarà qui e non so se riuscirò a resistere dallo spaccargli quel naso.
Amy entra nella stanza con un vestito azzurro, lungo fin sopra il ginocchio, sorrido. L'ho sempre considerata una ragazza attraente eppure non sento nulla nello stomaco.

“Hai abbottonato la camicia storta” dice indicando un bottone saltato.

Sbuffo alzando gli occhi al cielo, di male in peggio. In fretta riallaccio tutti i bottoni, vedo Amy sedersi sul letto e guardare il mio cellulare, odio quando lo fa, sono costretto a cancellare le conversazioni avute con Serena per questo.

“Però Serena e Luke sono carini insieme, hai visto la foto che ha pubblicato Hemmings?” dice con una strana inclinazione della voce.

Secondo te? Non l'ho vista? L'ho vista anche troppo bene.

Evito di rispondere per non destare sospetti ma forse questo modo di fare la fa insospettire ancora di più. La sento sbuffare e vedo il suo riflesso allo specchio davanti a me, ha la testa bassa e si morde piano un labbro, segno che sta cercando di mandare via le lacrime. Chiudo gli occhi qualche secondo, quando ho deciso di mettere la mia vita così sotto sopra? Ero felicemente da solo, nessuno mi diceva quello che dovevo fare, nessuno mi faceva stare male e non mi preoccupavo di ferire i sentimenti di qualcuno.

Poi, un giorno tutto è cambiato all'improvviso, per uno stupido sciopero dei taxi e una ragazzina troppo distratta per accorgersi di essersi addormentata sotto un albero.

Mi sfugge un sorriso mentre torno con la mente a quella sera, ricordo ogni singolo particolare, come se fosse successo ieri, i suoi vestiti, il modo in cui portava i capelli, il rossore sulle sue guance quando faceva qualche figuraccia. Dovrei ringraziare diecimila volte la mia famiglia per avermi fatto una sorpresa il giorno dopo, altrimenti non avrei avuto nessuna scusa per rivederla.

“Pensi a lei?” sento Amy dietro di me. Mi giro di scatto sbarrando gli occhi.

“Cosa?” dico balbettando leggermente. Lei storce la bocca, come quando eravamo bambini e io facevo qualcosa di sbagliato ma mentivo spudoratamente per non farmi beccare.

Ma lei lo capiva comunque, sapeva perfettamente quando mi arrampicavo sugli specchi, ma le cose sono cambiate, io sono cambiato. Riesco a mentire perfettamente, perfino a me stesso. Delle volte mi ritrovo a non sapere più quale sia la verità e quale la menzogna.

“Non sto pensando a nessuno!” dico ricomponendomi. Lei ride sarcastica, prende la giacca dal letto e mi guarda fisso negli occhi, mi fa quasi paura.

“Quella sgualdrina se la spassa con un altro, mettitelo in testa” dice tirando fuori una cattiveria che non sapevo nemmeno avesse. Rimango colpito dalle sue parole, sembra quasi che chiamandola in quel modo volesse colpire anche me. E in un certo senso l'ha fatto veramente.

“Esci” dico alzando di un'ottava il tono di voce.

“Cosa?” dice strabuzzando gli occhi e venendomi incontro.

The Maid | Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora