Capitolo ventitre

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"L'amore non vuole avere vuole soltanto amare!"
Hermann Hesse

 

Questa mattina mi sono svegliata nel peggiore dei modi, ed ora passate due ore dall'accaduto, sono ancora nervosa e agitata.

Vi starete chiedendo cos'è successo, bè... problemi femminili.

Sposto la borsa d'acqua calda dalla pancia e mi faccio forza per alzarmi dal divano e trascinarmi verso la porta dell'appartamento di Niall.

Sono passati tre giorni dal capodanno e io non mi sono mossa da questo posto, non mi sono mossa dalle sue braccia.

Il campanello suona ancora, Niall è uscito per andare a casa di Louis per una riunione importante quindi controllo dallo spioncino prima di aprire.

Quello che vedo non mi fa affatto piacere, devo aprire per forza?

La mia mente mi dice di tornare a stendermi sul divano e dormire, ma un'altra parte di me vuole aprire e affrontare la mia paura.

Così prendo un respiro e “Ciao Amy” dico con tono piatto.

Mi guarda sorpresa, a quanto pare non si aspetta di vedermi qui.

“C'è Niall?” chiede dopo essersi ripresa.

“E' uscito” dico soltanto non invitandola nemmeno ad entrare.

“Vivete insieme?” chiede ancora, ha voglia di intraprendere una conversazione per caso?

Mi sposto per farla entrare, nonostante non voglia ma fa freddo fuori e un cuore io ce l'ho.

“No” dico semplicemente.

“Oh, pensavo di si, ti comporti da padrona di casa” dice tranquilla e io non capisco se sia una provocazione o una semplice affermazione così mi limito a scrollare le spalle e tornare a sedermi sul divano.

C'è un momento di lungo silenzio, piuttosto imbarazzante. Lei continua a torturarsi le mani e guardare in basso e io la osservo. Ha dei capelli lunghi e molto belli, è alta e snella e ha due occhi azzurri che somigliano tanto a quelli di Niall.

Sento un magone dentro, una stretta di gelosia così forte che scatto in piedi facendola sussultare.

“Io... devo andare un attimo in bagno” dico correndo quasi in corridoio.

Mi chiudo la porta alle spalle e mi guardo allo specchio, i miei capelli sono tutti arruffati, sono minuta e bassa come un nano da giardino.

Cosa ci trova Niall in me?

Lei è così bella. Sbuffo tirando lo scarico per dar credito alle mie parole e torno in salotto.

La trovo a guardare un ripiano del mobile accanto al camino, quello pieno di foto e di premi.

So benissimo cosa sta guardando, c'è una sua foto con Niall, di quando erano più piccoli.

Lui non ha avuto il coraggio di toglierla, so che ci ha provato, l'ho trovato fermo davanti alla cornice che si mordeva un labbro.

Non devi farlo Niall” dico sincera.

Lui si volta spaventato, non si aspettava di certo di trovarmi lì.

Aveva annuito poi, aveva spostato la cornice e ne aveva messa un'altra accanto.

Una foto ritraeva me e lui sorridenti e abbracciati.

The Maid | Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora