The Maid | Niall Horan

Capitolo quattro

A Niall, per essere semplicemente se stesso.

"Sere?" mi sento chiamare.
"Ehi, non devi tornare a casa?" sento ancora una voce fastidiosa.
"Mmh" Mi lamento a continuando a tenere gli occhi chiusi e girandomi dall'altro lato.
"Sere dai... " Mi sento scuotere e ancora una volta mi lamento con mugolii senza senso, scacciando la mano poggiata malamente sulla mia spalla

Una risata risuona nella mia mente, non so se è reale o sto sognando, ma sorrido di riflesso, per poi girarmi ancora tra le coperte, lasciandomi trasportare nel mondo dei sogni.

**

Mi muovo infastidita e sento ancora delle voci attorno a me, non mi lasciano in pace da ore e vorrei tanto capire perché non smettono di darmi fastidio. Provo a ignorarle, ma sono forti e non mi rimane altro da fare se non prestare attenzione per cercare di capire cosa abbiano di così interessante da dirsi.

"Dovremmo svegliarla." Qualcuno sta cercando di essere silenzioso, ma con scarsi risultati.

"Ecco! La svegliamo e poi tu ci spieghi perchè dorme sul tuo divano" sento un'altra voce più acuta e mi altero spaesata. Sul divano di chi sto dormendo? Io sono a casa mia, non ho altri posti in cui dormire e poi ieri sera sono stata da Niall sì, ma poi sono tornata a... NO!
Spalanco gli occhi sperando di sbagliarmi, ma la realtà è decisamente un'altra. Cinque paia di occhi mi fissano incerti e curiosi. Sbatto le palpebre perché è tutto surreale e ora mi sembra di avere persino le allucinazioni

"Sto ancora sognando vero?" dico incerta, la voce impastata dal sonno.

La risata di Niall mi fa voltare nella sua direzione, sorrido inconsciamente incrociando i suoi occhi e lui fa lo stesso prima di tornare serio. E tutto questo è così reale.

"Ehm... no, non stai sognando!" mi fa notare un Liam più affascinante del solito. Indossa dei semplici jeans e una maglia bianca, ma i suoi capelli sono aggiustati in un piccolo ciuffo che gli dà un aria sbarazzina e bella allo stesso tempo.

"Bene... buongiorno?" dico abbozza do un sorriso  mettendomi a sedere meglio. Sposto la coperta, sono certa che prima di dormire non fosse nemmeno sul divano e sorrido all'idea di un Niall premuroso che mi copre.

Il momento di imbarazzo generale è rotto dallo squillo incessante del mio cellulare sulle note di Kiss You. La voce di Zayn risuona nella stanza più forte del solito, mi alzo di scatto alla ricerca del mio telefono. Sento gli occhi di tutti puntati su di me, cerco di ignorarli mentre dentro chiedo al cielo cosa ho fatto di sbagliato per meritare di fare queste figuracce. Trovo il cellulare sotto il cuscino del divano e schiaccio il verde, appena vedo il mittente, dando le spalle ai ragazzi.

"Will?" dico con un tono di voce allarmato.
"Dove cazzo sei? Abbiamo l'autovalutazione tra mezz'ora!" dice nervoso e io inizio a camminare avanti e indietro agitata.

"Oh no, no no no... Come tra mezz'ora? Sono già le undici?" chiedo recuperando tutto quello che sembra essere mio.

"Si, muoviti e dopo mi spieghi perché non sei venuta a lezione stamattina!" ribatte serio. E io mi mordo il labbro inferiore ripensando al senso di familiarità provata con Niall poche ore prima.

"Ok, ok. Arrivo il prima possibile, o almeno spero altrimenti salta tutto, tu tienimi il posto lo stesso se riesci!" dico chiudendo la chiamata alla sua risposta affermativa.
Sbuffo prima di voltarmi, mi guardano tutti in attesa e io arrossisco visibilmente.
"È successo qualcosa?" mi chiede Niall.
"Dovevo andare a lezione alle otto e tra poco ho una prova di autovalutazione!" dico cercando le mie scarpe. "Ho provato a chiamarti ma mi hai maltrattato!" dice sorridendo.
"Mi dispiace, quando dormo sono un po' manesca!" ricambio il sorriso.
"Oh anche Zayn è così!" si intromette Louis sorridendo.
"Non è vero!" Si giustifica l'altro.
"Tu non te ne accorgi, perché dormi!" replica Louis.
"Come mai siete tutti qui?" chiedo mentre infilo le scarpe.
"Abbiamo un'intervista e poi partiamo, mancava solo Niall e siamo passati a prenderlo!" dice Liam.
"Oh beh, io tolgo il disturbo allora, vado solo un attimo alla toilette" dico dirigendomi in bagno.