Capitolo 12

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Quando suonò il campanello...

(...)

Andai ad aprire: era Haymich.

-Ragazzi!! Da quanto tempo!!- ci salutò abbracciandoci. Stranamente era sobrio.

-Haymich, cosa ti porta qui?- chiese Peeta felice.

-Beh, c'è una cosa che dovete sapere-

-Che cosa? -chiederemmo io e Peeta all'unisono.

-Ecco...tutti sanno che tu-mi indicò-sei stata in ospedale e muoiono dalla voglia di sapere il perché.-

-Oh...-mi lamentai io a bassa voce.

-Eddai, Katniss, anch'io son curioso-

-E se non avessi voglia di parlarne?-

-C'è qualcun'altro che me lo direbbe...giusto Peeta?-

E lui:

-Io...ecco....no so se posso...-

Gli feci cenno di non dire niente.

Allora Haymich continuò con me:-Eddai, Kat, la ragazza di fuoco ha paura?-

-Non sono più la ragazza di fuoco- rispondo io subito.

-Come vuoi...-

Aprì, così, la porta per andarsene, ma appena lo fece sentimmo un vociare.

Io e Peeta ci guardammo perplessi, ma nessuno dei due sapeva niente.

Allora guardammo fuori:

Tantissime persone ci attendevano, come le case dei vip. Quelle persone, a quanto sembravano, erano quasi tutte di Capitol City.

Appena mi videro gridarono:-La ragazza di fuoco! È lei! È la ragazza di fuoco! Katniss Everdeen!-

Allora venne a vedere anche Peeta, e la gente:-È lui! Peeta! Peeta Mellark! Peeta e Katniss!-

Dopo un po' capimmo tutto: Haymich. Era opera sua quella folla.

-Che cos'hai fatto?!- gridai a lui.

-Lo desideravano tanto...-

-Desideravano cosa?-

-Un'intervista-

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