Capitolo 10

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(...)

Lo scaldai in un forte abbraccio nel quale sentivo il battito del suo cuore sul mio.

-Scusa, Katniss...ora capisco come ci si sente...-

-Non devi scusarti, dai, ora è tutto finito-

Mi sorrise, per poi darmi un bacio, ma sta volta non arrossì.

Peeta ed io ci rimettemmo nella posizione di prima, ma proprio in quel momento suonò il telefono.

Che tempismo! Peeta sembrava non se ne importasse, tanta era la sua voglia, ma avevo paura che fosse qualcosa di urgente, così allungai il braccio e risposi.

-Pronto?-

-Katniss!- era la voce di mia madre.

-Mamma! Come stai?-

-Io bene, piuttosto tu?-

-Ah...l'hai saputo?-

-Sì, ne parlano tutti in giro...ma cos'è successo?-

-È una lunga storia...-

-Se vuoi vengo al 12 e ne parliamo?-

-Ehm...sì, certo...-

-Va bene, tra mezz'ora sono da voi?-

-Solo mezz'ora?-

-Lo sai quanto è avanzata la tecnologia di Capitol City-

-Già, è vero, a dopo mamma-

Attaccai la chiamata. Ero felice che mia madre venisse a trovarmi, anche se in realtà avevo altri programmi...

-Che ha detto tua madre?- mi domandò Peeta.

-Tra mezz'ora è qui-

Lo sentii sbuffare.

-Lo so, lo so, ma ha saputo dell'ospedale...-

-Ah...ma, a proposito, noi non ne abbiamo ancora parlato-

-Non mi va di parlarne...-

-Ti prego, Kat, dimmi perché ti sei buttata-

-Okay...non sopportavo di vivere senza te-

Vidi il suo viso sbiancarsi di colpo.

-Tu sai come ho fatto a rimanere viva?-

-Ehm...-

-Peeta...-

-Okay, ti ho salvato io-

-Come facevi a sapere che ero andata al fiume?-

-Ti ho seguita, Kat...lo sai che non ti lascerò mai...-

Ci abbracciammo. Quell'abbraccio era caldo, mi trasmetteva sicurezza.

Purtroppo mia mamma arrivò e suonò il campanello.

La accolsi in un enorme abbraccio, Peeta, invece, si limitò a salutarla con un gesto.

Poi ci sedemmo tutti e tre sul divano e cominciammo a parlare.

-Allora...- cominciò lei -Perché sei andata all'ospedale?-

-Mamma...preferirei non parlarne-

-Katniss, perché? Cos'hai fatto?-si cominciò a preoccupare.

-Niente, mamma, sono solo...caduta. Vado a prendere i biscotti!- mi alzai andando in cucina.

Presi i Cookie, li misi su un vassoio con del succo e tre bicchieri e tornai sul divano.

Ma mi attese una brutta sorpresa: mia madre era in piedi, più arrabbiata che mai.

-Mamma, cosa c'è? -

-Katniss!- urlò, tirandomi un forte schiaffo e facendomi cadere il vassoio con tutto a terra, e i bicchieri di vetro, a loro volta, caddero e si ruppero.

Subito dopo quello schiaffo, Peeta si alzò mettendosi tra noi due.

-Hei, Signora! Non le faccia del male!-

-Mellark, non metterti in mezzo! È una cosa tra me e mia figlia, tu non c'entri! E tu, Katniss, hai provato a morire?  A suicidarti??-continuò con tono alto e furioso.

Ma come lo faceva a sapere???

Guardai Peeta: era rosso.

Certo, era stato lui a dirglielo.

-Senti, mamma, è tutto finito ormai!-

Cominciò a tirarmi degli schiaffi, uno dopo l'altro,-Non farlo mai piu! Come hai potuto?!- finché non intervenne Peeta.

-Signora Everdeen! Basta! Non può prendere a schiaffi Katniss!-

-Togliti di mezzo, Mellark, tu non c'entri!-

-Io c'entro!- detto questo mi abbracciò portandomi lontano da mia madre.

-Peeta, non devi- sussurrai io, ancora stordita e ferita in faccia, ma di più per lo spavento.

-Katniss, io devo-

Mia madre, da quel momento, sembrò cambiare espressione, sembrò...intenerirsi.

Strano da parte sua...

-Katniss, mi dispiace- si sedette, poi continuò:-Non so cosq mi è preso...sai, tu avevi una zia...-

-Non me lo hai mai detto-risposi con tono ancora irritato per via degli schiaffi.

-Sai...ha fatto come hai fatto tu, si è buttata in un fiume perché aveva perso il suo ragazzo- detto questo le scese una lacrima sul viso, che cancellò con un dito.

Finalmente capivo la sua aggressività per questo fatto, così l'abbracciai.

Durante l'abbraccio non la guardavo in faccia, ma sapevo per certo che stava piangendo.

-Beh...io vado, Kat, è stato...bello-

Bello??? Se lo dice lei...

-Sì, è stato...bello-

Così se ne andò, ma prima di chiudere la porta disse, rivolgendosi a Peeta:

-Tu sei l'uomo perfetto per mia figlia. Ho visto come la proteggevi da me e sono rimasta senza parole...proteggila sempre- chiuse la porta.

Io e lui rimanemmo un po' in silenzio a guardarci, per lo strano avvenimento che ci era capitato, poi lui mi sussurrò:-Ti proteggerò sempre-

Sorrisi, cosa che fece anche lui, per poi abbracciarlo, perché sapevo che se avevo bisogno di lui, lui ci sarebbe stato.

Poi, lui mi guardò come dire:

-Torniamo a noi?-

-Peeta, devo sistemare questo macello prima- esclamai riferendomi al vassoio a terra, ai pezzi di vetro dei bicchieri rotti e alle briciole dei biscotti.

Sbuffò-Eddai, amore-

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