Capitolo 24

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POV PEETA

Ci mettemmo d'accordo: io e Gale saremmo andati a Capitol City e Leslie sarebbe restata a casa di Katniss per non essere sola.

Partimmo.

Il treno sembrava lo stesso della prima volta in cui io e Katniss andammo a Capitol City, per i primi Hunger Games.

Non sapevo se era lo stesso oppure no, ma erano identici, spiccicati.

Gli stessi divanetti dove eravamo seduti io e Katniss, me lo ricordavo bene, quando lei non rispondeva alle mie domande.
-Lo conosci?-
..................
-Haymich?-
..................
-Katniss, lui è il nostro mentore!-
.................

Oh, sì, lo ricordavo come se fosse ieri.
Io: gli stavo chiedendo come si trova un rifugio.
K: come si trova un rifugio?
H: hey, mi passi la marmellata?
K: come si trova un rifugio?
H: Dammi la possibilità di svegliarmi, dolcezza!
Katniss colpì un tovagliolo sfiorando la mano di Haymich.
H: ma ti rendi conto? Hai appena ucciso...una tovaglietta!

Devo dire che un po' mi mancavano quei tempi, quei tempi in cui ero terrorizzato e avevo paura di morire.

Adesso io non avevo paura di morire, ma di uccidere Katniss.

Stupido ibrido. Stupido Snow.

-A che pensi?- mi chiese d'un tratto Gale.

-Questo sembra il treno su cui io e Katniss viaggiammo per la prima volta-

-Ah, allora era così? E io soffrivo la fame...-

-Hey, non è che ti sei offerto volontario per qualcuno e hai giocato agli Hunger Games-

-Hai ragione...scusa, amico-

-Figurati-

-Devi amarla parecchio, Katniss-

-Non ne hai la minima idea-

-Ce l'ho, invece, io amo Leslie-

-Già, hai ragione-

Passammo così tutto il resto del viaggio, fino ad arrivare a Capitol City, alle sei di pomeriggio.

Così, nelle varie farmacie, cercammo qualcosa che poteva aiutarci, ma invano.

Dovevamo proprio andare a chiedere qualcosa al palazzo di Capitol, dove resiedeva Snow.

Ci parlò un esperto.

-Ibridi, capisco-

-Allora? Che ci consiglia?-domandai io preoccupato.

-In realtà, c'è un rimedio-

-È permanente?- domandò Gale.

-Sì-

-Qual è?- chiesi io.

-Ho delle medicine istantanee. Ma prima devo farvi alcune domande.

-Certo-rispondemmo all'unisono.

-Allora...Signor Mellark, la donna che ama ha oppure ha tracce di una creatura in grembo?-

-Purtroppo no-risposi con un sorriso. Quella domanda mi faceva essere felice, perché io avevo sempre sognato un bambino o una bambina da Katniss.

-E lei?-chiese, poi, indicando Gale.

-Sì, lei sì-

-Perfetto- scrisse qualcosa, poi ci consegnò le medicine:

La mia era arancione, quella di Gale rosa.

-Quanto le dobbiamo?- chiese Gale.

-Oh, niente, in fondo, è stata Capitol City a farvi del male-

Allora ringraziammo, salutammo e andammo.

Purtroppo, non partirono treni veloci, fino alla mattina di quel domani, così ne prendemmo uno lento e ci mettemmo a dormire su dei divanetti.
La mattina dopo...

POV KATNISS

Era mattina, e Leslie stava ancora dormendo nel lettone, accanto a me. Ma io non avevo più sonno, nonostante fossero solo le sei e dieci.

In realtà, avrei voluto mi svegliasse Peeta dicendo:-Sveglia, Kat, sono tornato, possiamo stare insieme finalmente-

Mi alzai dal letto, un po' infreddolita, e andai a fare colazione.

Appena cominciai a mangiare sentii suonare il campanello, ero anziosissima, andai ad aprire.

Ma...era solo Effie.

Beh, non che non fossi felice di vederla, ma avevo una voglia matta do vedere Peeta.

-Buongiorno, cara! Allora come farai per il matrimonio? Le bomboniere, la casa, il ristorante, il VESTITO!...-

-Ti lascio organizzare tutto, Effie-

-Davvero? Oh, è fantastico, non te ne pentirai! Hey ma...Peeta?-

Non le avevo raccontato niente dell'accaduto, così lo feci ora.

-Quando mi dispiace- rispose Effie, malinconica e triste, si vedeva che lo era veramente.

-Buongiorno!- Leslie scese le scale, già vestita.

-Buongiorno!-salutammo io ed Effie.

Anche lei, così, si unì a noi, e raccontò la sua.

Dopo qualche minuto, però, suonarono alla porta: erano Peeta e Gale!

La prima cosa che dissero, o meglio, urlarono, fu:

-Siamo guariti! La cura è permanente!-

Io lo abbracciai, mi mancava stringere quel suo corpo caldo ed essere stretta e protetta da lui:il mio scudo.

Poi smise di stringermi, ma soltanto per baciarmi, con amore e passione.

Solo dopo si accorse di Effie, Gale e Leslie che ci guardavano con ammirazione.

Arrossimmo.

Peeta, felicissimo, disse ad Effie:-Effie, sposiamoci domani-

Io lo guardai stranamente.

Come domani?

Peeta continuò:

-I vestiti son pronti, Effie potresti fare il resto per noi entro domani?-

-Ma certo, Peeta! Ma...niente addio al nubilato e al celibato?-

Sta volta esclamai io:-Non ce n'è bisogno!-

Poi guardai Peeta:-Ho bisogno solo di te-

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