JungkookTaehyung mi riaccompagnò a casa quando neanche restare abbracciati fu abbastanza per resistere al freddo. Anche al ritorno guidò con la mano sulla mia coscia, come se avesse timore di lasciarmi andare per qualche secondo, come se sentisse il bisogno di sentirmi lì, vicino a lui. Fui io, questa volta, a posare la mia mano sulla sua, accarezzandola delicatamente, senza mai smettere di sorridere.
Mi piaceva la sensazione che si creava in me quando ci sfioravamo ed ero sicuro che anche lui provava lo stesso. Mi sentivo come calamitato verso di lui. Fosse stato per me, non l'avrei mai lasciato andare. Era strano per me desiderare così ardentemente del contatto fisico, arrivare a bramare un suo tocco così tanto da sentirmi scoppiare il cuore quando accadeva. Ed era una sensazione bellissima sentire il cuore sottosopra, impazzito nel petto, tanto da creare quasi dipendenza.
Lo invitai ad entrare per farlo scaldare un po', nonostante il riscaldamento della macchina fosse già stato più che sufficiente a non farci sentire freddo. Ma sapevamo entrambi che quella era solo una scusa perché non volevo che quella serata terminasse così presto e che, in realtà, il mio desiderio era di farla durare in eterno.
Entrati in casa, il silenzio si fece pesante. Improvvisamente mi sentivo agitato e non sapevo neanche io il perché. Non era cambiato niente, eravamo sempre io e lui, proprio come un secondo prima, eppure adesso sentivo il battito accelerato e l'imbarazzo crescere. Ero a casa mia, con il mio ragazzo, non c'era nessun motivo per provare imbarazzo, nessun motivo per sentirmi così agitato. Invece quasi tremavo ed il freddo, questa volta, non ne aveva nessuna colpa.
Mi tolsi il piumino e Taehyung si levò il suo cappotto. Lo feci accomodare sul divano, dicendogli di aspettarmi lì perché io dovevo andare un attimo in bagno. Mi ci chiusi dentro e andai verso il lavandino per sciacquarmi la faccia, sperando che quell'ansia scivolasse via insieme all'acqua. Mi guardai allo specchio, osservando tutte le goccioline cadere dal mio viso. Sembravano lacrime e mi accorsi proprio in quel momento di quanto stonavano con il mio attuale stato d'animo. Perché non importava quanto mi sentissi imbarazzato o in ansia, ero comunque maledettamente felice.
Ed era proprio da quella felicità che nasceva tutto il resto. Finalmente avevo capito perché il mio corpo stava reagendo così e sapevo anche di non poterlo controllare. Avevo capito ciò che desideravo ma che, inevitabilmente, aveva scatenato tutte quelle sensazioni in me. Mi asciugai il viso e, dopo un respiro profondo che non mi calmò affatto, tornai da Taehyung che era ancora seduto dove lo avevo lasciato e stava guardando qualcosa sul cellulare.
«Vuoi qualcosa da bere?»
«No, voglio che ti siedi un po' qui con me.»
Appoggiò il telefono sul tavolino di fronte al divano e batté la mano più volte nello spazio vicino a sé per incoraggiarmi a raggiungerlo. Mi avvicinai a lui ma non feci in tempo neanche a sedermi che lo sentii avvolgere le braccia intorno alla mia vita per poi spingermi sul divano o, per meglio dire, su di sé. Mi scappò un gridolino per la sorpresa e finii con il mio corpo spiaccicato contro il suo e lui, nel frattempo, rideva di gusto per tutto ciò. Sentivo il suo petto tremare a causa delle risate e le sue braccia continuare a stringere i miei fianchi per non farmi scappare.
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Sognatori in trappola ~ [Vkook&Sope]
Fanfiction[COMPLETATA] Quattro ragazzi, quattro lavori diversi, quattro vite diverse, si incontreranno e rincontreranno all'interno di un ospedale, trappola per sogni, luogo triste e asettico. Tra felicità e tristezza, come tra amore ed odio, c'è una linea so...