JungkookLunedì sera era arrivato ed io non stavo più nella pelle, volevo rivedere Taehyung e scoprire cosa mi avrebbe riservato questa serata con lui. Era dal giorno della cena a casa mia che non ci vedevamo ma non era mancato un discreto scambio di messaggi tra di noi. Mi sarebbe passato a prendere cinque minuti dopo, giusto il tempo che mi serviva per scegliere quale paio di scarpe e quale giacca indossare. Avevo optato per un vestiario semplice ma elegante e che andava a coprire tutti i miei tatuaggi. Sapevo che a Taehyung non sarebbe importato se si fossero visti ma non ero sicuro che i suoi colleghi e gli altri partecipanti alla presentazione del libro sarebbero stati della stessa opinione.
Taehyung era un uomo elegante e, visti dall'esterno, accanto a lui stonavo un po'. L'avrebbe pensato chiunque, persino io all'inizio l'avevo fatto. Eppure, adesso, pensavo l'esatto opposto. Io e Taehyung eravamo in perfetta armonia l'uno con l'altro e non sapevo esattamente da cosa derivasse quell'armonia, sapevo solamente che ancora non ero riuscito a trovare qualcosa in lui che cozzava con il mio essere. Anche il nostro sembrare così diversi all'apparenza aveva assunto, per me, un equilibro perfetto.
Sentii il suono del campanello e mi catapultai ad aprire la porta. Il mio cuore batteva forte, più per l'ansia che per la piccola corsa che avevo fatto per aprire a Taehyung. Mi guardò da capo a piedi e per un attimo ebbi paura di aver sbagliato qualcosa nello scegliere il mio abbigliamento per quella sera ma, quando lo vidi sorridere, tutte le mie preoccupazioni svanirono nel nulla.
«Pronto per andare?»
Annuii e mi scortò verso la sua macchina che, inevitabilmente, mi ricordò il giorno in cui mi aveva invitato a pranzo per chiedermi di dare delle lezioni a suo figlio. Indossava giacca e camicia, cosa che mi fece imbambolare con lo sguardo sulla sua figura per tutto il tragitto in auto e, data la domanda che mi fece poco dopo, doveva sicuramente essersene reso conto.
«Che c'è? Ho forse esagerato?»
«No, per niente. Sono io quello che non riesce mai a vestirsi in maniera adeguata alla situazione.»
Alzai lo sguardo dai suoi vestiti solo per andare ad incrociarlo al suo che era già su di me. Eravamo arrivati ma restammo fermi nel parcheggio qualche minuto in più.
«Non c'è una maniera adeguata, Jungkook. Ti puoi vestire come meglio credi. In più oggi ti sei pure messo la camicia e devo ammetterlo, ti sta davvero bene, ma non credo che questo modo di vestire ti metta a tuo agio. Devi capire che a me non importa se quando io indosso giacca e cravatta tu vuoi indossare la maglietta, non importa se io indosso mocassini e tu scarpe da ginnastica, ognuno è diverso, ognuno si veste come vuole, non ti giudicherò mai e non per questo sei meno elegante. L'ho sempre detto che, per me, l'eleganza sta nei modi di fare, nel modo di porsi verso chi si ha davanti e tu, Jungkook, sei una delle persone più eleganti che io abbia mai incontrato.»
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Sognatori in trappola ~ [Vkook&Sope]
Fanfic[COMPLETATA] Quattro ragazzi, quattro lavori diversi, quattro vite diverse, si incontreranno e rincontreranno all'interno di un ospedale, trappola per sogni, luogo triste e asettico. Tra felicità e tristezza, come tra amore ed odio, c'è una linea so...