𝕼𝖚𝖆𝖙𝖙𝖔𝖗𝖉𝖎𝖈𝖎

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Hoseok

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Hoseok

Nonostante quelle parole mi fossero scivolate via dalle labbra con così tanta facilità, non prendemmo alla leggera la decisione di andare a vivere insieme. Quella sera entrammo a casa di Yoongi per parlarne, perché non era certo qualcosa di cui potevamo discutere sul pianerottolo, avvolti dal freddo della sera. Con una tazza di tè in mano avevamo discusso di tutti i lati positivi e, soprattutto, di quelli negativi che la convivenza avrebbe comportato. La nostra era una relazione fresca, sbocciata da poco anche se non era la prima volta. Ma, nonostante ci fossimo ritrovati da poco tempo, le radici del nostro amore erano impiantate nel profondo da ormai molti anni. Non credevo che avrei sentito così tanto il bisogno di vivere ogni attimo del mio tempo con Yoongi, che avrei percepito il letto così freddo quando non c'era lui a condividerlo con me, che mangiare al tavolo da solo mi avrebbe fatto star male nonostante per anni mi fosse andato bene così.

E glielo dissi quella sera, gli dissi tutto, ma gli ricordai anche che non c'era fretta. Avevamo tutto il tempo del mondo per compiere quel passo e a me bastava sapere di averlo vicino per star bene. Avrei capito se non se la fosse sentita di venire a vivere con me, avrei aspettato per lui.

Chiacchierammo molto quella sera ed arrivammo a raccontarci di scenari immaginari su noi due che convivevamo. Lui disse che avremmo litigato ogni qual volta avremmo dovuto cambiare le coperte del letto perché io avrei optato per le mie a fiori e disegni e lui per le sue monocromatiche e semplici. Gli risposi che avremmo scelto una volta per uno, così che nessuno avrebbe rinunciato ai suoi gusti. Io, invece, pensai subito al fatto che la mattina mi avrebbe fatto fare tardi perché possedevo solo un bagno e la mia routine era davvero lunga. Condividerlo con lui mi avrebbe costretto ad impostare la sveglia qualche minuto prima. Yoongi però mi rispose che, per compensare, mi avrebbe preparato la colazione tutte le mattine così che almeno un po' di tempo sarei riuscito a risparmiarlo.

Fu lì che capimmo di essere pronti, perché ad ogni problema cercavamo anche la soluzione. Tutti i contro si trasformarono mano a mano in pro e la conclusione arrivò da sola. Per questo adesso, a distanza di due settimane, potevamo finalmente annunciare di essere conviventi da ormai qualche giorno. Avevamo scelto casa mia come posto in cui stare perché era più spaziosa, anche se di poco. Il trasloco fu abbastanza veloce perché Yoongi non possedeva molte cose, la parte più lunga fu creare spazi in casa mia dove lui potesse mettere la sua roba. Riarrangiare le aree non era stato semplice perché ero abituato ad avere ogni centimetro cubo della casa a mia disposizione mentre, ora, dovevo condividerli. Tutt'ora non mi ero ancora del tutto abituato a questo, ma non era un problema perché sarebbe bastato comprare qualche mobile in più, o disfarsi di qualcosa, per riottenere l'equilibrio.

Ma avrei affrontato questi ed altri mille problemi per continuare a provare quell'immensa felicità che mi invadeva quando tornavo a casa dopo un lungo ed estenuante turno di lavoro e lo trovavo lì, sul divano o in cucina, ad aspettarmi col sorriso, pronto a salutarmi con quei suoi baci mozzafiato.

Sognatori in trappola ~ [Vkook&Sope]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora