𝕿𝖗𝖊𝖉𝖎𝖈𝖎

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Jungkook

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Jungkook

Mi sarei volentieri svegliato così ogni giorno della mia vita, con Taehyung che lasciava teneri, piccoli baci sulla mia mano e sul braccio che avevo steso sul letto verso di lui. Sapevo che quelle labbra erano le sue, era inconfondibile il modo in cui riusciva ad accendere il mio intero corpo con dei gesti così delicati. Sapevo però che non eravamo soli su quel letto. Infatti non era sua la testolina che riposava indisturbata proprio su parte di quel braccio che stava baciando Taehyung, non era suo il piedino che si nascondeva tra le mie gambe e non era sua la piccola mano che era posata sul mio petto, aggrappata al colletto del pigiama che Taehyung mi aveva prestato. Solamente quando aprii gli occhi riuscii a mettere a fuoco JooWon che, a pancia in giù, dormiva beatamente, intrecciando parte dei suoi arti al mio corpo. E non avevo la minima idea di come ci fossimo ritrovati in quella posizione, sapevo solo che non mi dispiaceva affatto.

Mossi le dita della mano che Taehyung stava ancora baciando delicatamente, per fargli capire che ero sveglio. Tentai di raggiungere la sua guancia per lasciargli una carezza, ma ero incapace di vedere la sua figura dalla posizione che ero costretto a mantenere se non volevo svegliare il bambino. Taehyung alzò il busto e si sporse al di là del corpicino addormentato di suo figlio per potermi guardare negli occhi. Guardò me, poi JooWon, poi di nuovo me e poi nuovamente lui. Ci osservò come se fossimo due piccoli diamanti rari e preziosi o, forse, era così che mi faceva sentire il suo sguardo.

«Buongiorno.»

«Buongiorno Taehyung.»

«Adesso sveglio anche lui, deve prepararsi per andare a scuola.»

Io annuii e lo osservai lasciare milioni di baci sulla guancia paffuta di JooWon che lo svegliarono. Il bambino si rotolò sul materasso finendo a pancia in su, lasciandomi libero di poter finalmente muovere quel braccio che aveva usato come cuscino. Aprì lentamente gli occhi, come se alzare le palpebre fosse la cosa più difficile da fare e, forse, di mattina, dopo aver dormito su un letto comodo come questo, lo era davvero. Vide il volto amorevole del padre come prima cosa e un bellissimo sorriso si aprì sulla bocca di JooWon, mentre si strusciava gli occhi stanchi con le mani.

«Buongiorno dormiglione! Hai dormito bene tra le braccia di Jungkook?»

Quella domanda lasciava trapelare una certa gelosia da parte di Taehyung che mi portò a chiedermi a cosa fosse dovuta. Forse voleva dormirci lui tra le mie braccia? O forse voleva che suo figlio abbracciasse lui? O forse quello che voleva, e che tra tutte le opzioni speravo fosse quella giusta, era avere entrambi, sia me che JooWon, tra le sue braccia.

Il bambino sembrò ricordarsi di me solo allora e girò la testa per assicurarsi che fossi ancora lì. Nel frattempo io mi ero messo a sedere sul letto, appoggiato allo schienale, incantato ad osservare Taehyung che riusciva ad essere bellissimo anche di prima mattina. In quel momento pensai invece a come dovevo sembrargli io, consapevole che i miei capelli erano diventati, come sempre, un disastro, pieni di ciocche ritte verso l'alto come se fossero tenute su dal gel. Mi passai le mani tra i capelli, cercando di appiattirli con scarsi risultati e poi tornai a concentrarmi sulle due persone che ancora erano davanti a me.

Sognatori in trappola ~ [Vkook&Sope]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora