Luglio, 1989
Sally
La settimana che Sally aveva trascorso da sola in casa con sua madre le era sembrata durare un'eternità, ed ancora stentava a credere di trovarsi lì da soli sette giorni.
Elizabeth Fortesque aveva da sempre avuto un enorme talento: far sentire sua figlia in colpa per qualsiasi cosa.
Letteralmente qualsiasi cosa.
Era colpa di Sally se era malata, e se aveva passato tre quarti della sua infanzia all'Ospedale San Mungo.
Era colpa di Sally se non riusciva a stare al sole per più di cinque minuti senza scottarsi la pelle.
Era colpa di Sally se suo fratello Alex era scappato di casa assieme al padre.
Ed infine, era colpa di Sally se l'altro suo fratello, Daniel, era morto.
Quest'ultima affermazione provocò una stretta dolorosa al cuore della ragazzina, che cercó di pensare ad altro, senza ovviamente riuscirci.
Quando era piccola soffriva molto per come la trattava sua madre, ma crescendo aveva imparato a fregarsene, più o meno.
Ma ora, che stava vivendo con lei ventiquattr'ore su ventiquattro, le sue parole stavano tornando ad essere dolorose come un tempo. Era come inserire un affilatissimo coltello in una cicatrice quasi del tutto chiusa: questa si apriva e ricominciava a fare male.
E così, i momenti di rabbia e sconforto si alternavano con quelli di noia, perché tra l'altro Sally non sapeva cosa fare: abitava in un posto freddo e cupo, senza alcunché che potesse intrattenere una tredicenne.
E non aveva nemmeno una scopa con cui allenarsi a Quidditch: essendo la Cacciatrice della sua squadra, la ragazza avrebbe duvuto esercitarsi quotidianamente, ed invece non cavalcava un manico dall'ultima penosa partita che aveva giocato ad Hogwarts.
Sally, seduta vicino alla finestra di camera sua, posò lo sguardo sul cielo azzurro che si estendeva oltre il vetro: quanto le sarebbe piaciuto volare...
Non fece in tempo a godersi quel piccolo viaggio mentale, però, perché la sua pelle più che pallida iniziò a bruciare.
Sally sobbalzò; immediatamente chiuse la finestra e tirò le tende, impendendo così ai raggi del sole di luglio di penetrare nella sua stanza.
Tirò un sospiro di sollievo mentre passava le dita sopra la pelle del suo braccio, con una smorfia sconfitta in volto.
Perché il suo corpo reagiva sempre così alla luce del sole? In tredici anni non aveva ancora trovato una risposta.
O forse sì: le parole di Albus Silente le risuonarono nella testa come un doloroso eco... Semiumana.
Sally aveva provato a riflettere a pieno sul significato di tale affermazione, ma preferiva non farlo, perché ogni volta sentiva uno strano dolore allo stomaco...
Fortunatamente però, un rumore la distrasse dai suoi pensieri: qualcosa era andato a sbattere contro il vetro della finestra.
La ragazza dischiuse le tende, trovando un gufo grigio, spennacchiato e piuttosto malconcio spiaccicato contro il vetro.
«Errol!» esclamò, aprendo la finestra e prendendo il gufo, mentre un'espressione gioiosa le si dipingeva in volto.
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LA BAMBINA DI NESSUNO 2 - La Fiamma Ingannatrice
FanfictionSaga: "La Bambina di Nessuno" ✨ SECONDO LIBRO • Trama: Il terzo anno ad Hogwarts si prospetta ricco di opportunità per Sally, che si sta godendo a pieno il consiglio di Albus Silente: sii serena, finché qualcosa non andrà storto. Il Signore dei Vamp...