Oliver non ci mise molto a trovare Sally: si era nascosta in un'aula vuota, seduta su un banco, con le gambe raccolte a sè e la testa china.
«Hey...» il portiere le si avvicinò con cautela, ma lei non alzò nemmeno la testa.
Le era capitato spesso di battibeccare con Charlie, ma non erano mai arrivati ad un litigio vero e proprio... Sentirsi urlare quelle cose da lui era stata una pugnalata al cuore.
Davvero Charlie credeva alle voci che giravano su di lei, sul fatto che fosse una poco di buono? O lo aveva detto solo perché molto arrabbiato?
«Sally...» Oliver si sedette di fronte a lei, posandole una mano sui capelli.
«Cosa vuoi?» gli rispose con voce roca; non le piaceva farsi vedere in quelle condizioni, ma non riusciva a smettere di pensare ad altro...
Sarebbe dovuta stare senza Charlie per mesi e mesi.
E per lui non sembrava essere un problema così grande...
E poi, ci sarebbe andato con la Scarlett, la sua cara amica appassionata di creature magiche, e draghi – e di ragazzi fidanzati –.
Inoltre, Charlie le aveva anche urlato in faccia il fatto che, secondo lui, quelle voci che giravano sulla reputazione di Sally non erano fondate sul nulla...
«Deve ancora nascere un uomo che fa piangere la mia migliore amica.» parló Oliver, e finalmente Sally alzò la testa.
Abbozzò un sorriso, asciugandosi le lacrime che le rigavano le guance; i suoi occhi scuri, ora rossi e infossati, erano ancora più inquietanti del solito, ma ad Oliver non importava.
Sapeva che, per quanto spaventosi e disumani fossero i suoi occhi, dietro vi si nascondeva una persona buonissima, e che di certo non meritava di essere trattata così.
«Oliver... tu- tu ci credi?» parló con voce rotta, e il portiere scosse la testa.
«No che non ci credo. Quelle voci su di te... Sono stronzate, lo sanno tutti. E lo sa anche Charlie, solo che era arrabbiato e voleva ferirti.»
«E... tu andresti ad entrambi gli stage?» domandó ancora Sally, e Oliver aggrottò la fronte.
Si immaginó nella situazione di Charlie: dovere scegliere tra la sua più grande passione e la persona che amava.
Era chiaro, si disse tra sè e sè, che tra il Quidditch e Percy avrebbe scelto...-
Un dolore lancinante lo costrinse a smettere di pensare.
Il Quidditch e Percy.
No, impossibile. A volte il suo cervello gli giocava brutti scherzi.
La verità era che lui non era innamorato di nessuno, e quindi non poteva mettersi nei panni di Charlie.
«Beh, io, se fossi in lui...» inizió a parlare Oliver, ignorando il rimbombo dei suoi pensieri, «non saprei. Insomma, è giusto che segua il suo sogno, ma andare ad entrambi gli stage...»
«Esatto! È quello che dico anche io. Se sono uguali, perché deve andare ad entrambi?» domandó Sally, più a se stessa che ad Oliver in particolare.
«Io non credo di essere in grado di stare così tanti mesi senza di lui, Oliver.» sussurró poi, avvinghiandosi al petto dell'amico e piangendoci sopra.
Il portiere, dal canto suo, non seppe cosa fare.
Avrebbe voluto trovare le parole giuste per consolarla, farla sentire meglio e infine farla uscire da quella stanza con il sorriso.
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LA BAMBINA DI NESSUNO 2 - La Fiamma Ingannatrice
FanfictionSaga: "La Bambina di Nessuno" ✨ SECONDO LIBRO • Trama: Il terzo anno ad Hogwarts si prospetta ricco di opportunità per Sally, che si sta godendo a pieno il consiglio di Albus Silente: sii serena, finché qualcosa non andrà storto. Il Signore dei Vamp...