XXXVII ~ Terzo anno

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Penelope

Penelope correva lungo i corridoi della scuola, senza una meta precisa. Le lacrime le sbavavano il trucco, ma non le importava.

Mark l'aveva appena rifiutata.

Diceva che lei era troppo piccola per lui, ma Penelope sapeva che era soltanto una scusa: anche Roxanne e Simon si dietavano tre anni, ma per loro non era mai stato un problema.

L'aveva rifiutata anche perché aveva una ragazza, ma Penelope era convinta che anche quella fosse una bugia: non aveva mai visto Mark in compagnia di una femmina.

Ed infine, l'ultimo motivo che aveva detto, era che loro due non si conoscevano abbastanza; ma anche quella era solo una scusa... avrebbero potuto conoscersi meglio.

"La verità è che tu non gli piaci, semplice" le sussurrava monotona la sua vocina, peggiorando l'umore già sotto terra di Penelope.

"E sai perché non gli piaci? Perché sei una cicciona fallita e sfigata." continuava imperterrita la vocina.

Penelope decise di andare nell'unico bagno dove sapeva di non trovare mai nessuno: il bagno di Mirtilla Malcontenta.

Forse avrebbe incontrato il fantasma, ma non le importava: al massimo avrebbero pianto insieme.

Ma quando spalancò la porta, non fu Mirtilla che trovò.

Una ragazza immersa dentro una felpa nera enorme se ne stava seduta a terra, i capelli rossicci-biondi disordinati e le gambe raccolte vicino al busto.

Sally Fortesque non alzò nemmeno la testa, e Penelope si accorse che stava piangendo.

Non aveva mai visto la Fortesque piangere.

La sua vocina le diceva sempre che Sally era perfetta, a differenza sua: aveva tanti amici, aveva avuto un ragazzo e giocava nella squadra di Quidditch.

Ma in quel momento, Penelope si accorse che Sally non era affatto perfetta: singhiozzava sonoramente, vestita sciatta e coi capelli arruffati...

Per la prima volta in vita sua, Penelope realizzó che forse Sally non era perfetta come la vocina voleva farle credere.

Lentamente chiuse la porta del bagno, avvicinandosi a Sally, che alzò la testa.

Il suo viso era una maschera di dolore: aveva gli occhi gonfi e stanchi, le occhiaie e l'espressione contorta tipica di chi sta piangendo.

«Ciao Penelope.» disse Sally con voce rotta, «Che ci fai qui?»

«E tu cosa ci fai qui?»

Le due ragazze si squadrarono, entrambe indecise se fidarsi o meno dell'altra.

Quella che fece il primo passo fu Sally.

«Siediti qua vicino a me. Piangere in due è meno doloroso che piangere da sole.» la invitò, e Penelope decise di obbedire.

Forse Sally non era così antipatica come le faceva credere la sua vocina.

«Perché tu piangi?» chiese Sally, una volta che Penelope si fu seduta al suo fianco.

«Dimmelo prima tu.»

Sally abbassò un attimo gli occhi.

«Charlie mi ha lasciato da poco... Ma non è solo questo. Oggi l'ho visto che baciava Sonia Scarlett...»

«Oh, mi dispiace.»

«Non puoi capire quanto mi manca. Mi sento così sola...»

«Siamo in due.» Penelope sospiró, poi prese a parlare, come se la sua bocca si muovesse da sola, «io oggi mi sono dichiarata a Mark, ma mi ha rifiutato.»

LA BAMBINA DI NESSUNO 2 - La Fiamma IngannatriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora