VII ~ Terzo anno

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L'ufficio della McGranitt si trovava al primo piano, vicino alla Sala Grande.

La donna aveva invitato Sally a prendere posto di fronte a lei, aldilà della scrivania, e le aveva offerto un biscotto al cioccolato.

Sally ne era rimasta colpita: aveva sempre visto la sua professoressa di Trasfigurazione come una signora rigida e severa, ed era dunque stupita dal fatto che l'avesse invitata nel suo ufficio per "consolarla"... si aspettava che, vedendola piangere per le scale, la McGranitt l'avrebbe salutata e poi avrebbe tirato avanti per la sua strada.

Ed invece, l'aveva invitata nel suo ufficio e le aveva offerto quei biscotti al cioccolato più che buoni.

«Credo proprio che dovrò farlo sul serio un appello alla professoressa Trelawney.» sospirò la McGranitt, «dovrebbe scegliere con più tatto gli studenti che secondo lei sono prospetti alla morte.»

Sally deglutì, non sapendo cosa dire.

Era vero, il fatto che la professoressa Trelawney le avesse detto che il pipistrello sui fondi del tè era una presagio di morte l'aveva messa in ansia, ma era stata un'altra cosa ad averla totalmente angosciata: la Trelawney aveva pronunciato una profezia proprio davanti ai suoi occhi.

E, cosa forse ancora più grave, Sally non ricordava affatto cosa lei avesse detto, se non le ultime due strofe.

Aveva memorizzato solo quelle perché la spaventavano maggiormente: il sovrano di Gallowmere per sè l'avrà, e grazie a lei il suo regno salverà.

Sally ricordava che il Signore dei Vampiri fosse il sovrano di un regno, e che questo regno era in pericolo: solo lei, Sally, poteva salvarlo, anche se il Signore dei Vampiri non le aveva detto come...

E se la profezia della Trelawney era vera, a quanto pare Sally era destinata a finire nelle grinfie del Signore dei Vampiri.

«C'è qualcosa oltre a questo che ti preoccupa?» la McGranitt lesse la sua espressione, e Sally sobbalzò.

«Mh? No, io... No.»

La donna inarcò le sopracciglia, e Sally distolse lo sguardo... Ma mentire non era mai stato un suo grande talento, e nemmeno nascondere la verità.

«A Divinazione, quando i miei compagni sono usciti, io sono rimasta dentro per parlare con la Trelawney. E... credo abbia pronunciato una profezia.» parló incerta.

«Una profezia?»

«Sì... Non era la sua voce, era come se parlasse qualcun altro. Ed era tutta rigida... Quando è tornata normale, pensava di essersi addormentata.»

Il silenzio caló tra le due, e Sally guardò preoccupata la reazione della McGranitt: teneva gli occhi fissi davanti a sè, evidentemente pensierosa.

«E cosa diceva la profezia?» domandó, cercando di tenere il tono fermo.

«Io...» Sally deglutì, «Non me la ricordo tutta. Cioè, mi ricordo solo le ultime due strofe.»

«Dimmi quelle.»

La ragazzina distolse lo sguardo, mentre la sua memoria iniziava a farsi nuovamente sfocata.

«Diceva... Il sovrano di... un nome strano, per sè l'avrà, e grazie a lei il suo regno salverà.» Sally si era dimenticata anche il nome del regno, nel frattempo.

La McGranitt non rispose, ma si morse impercettibile il labbro.

«Andrò a fare quattro chiacchiere con Sybill. Ma prima, voglio accompagnare te dal professor Piton.» parló, alzandosi dalla sedia.

LA BAMBINA DI NESSUNO 2 - La Fiamma IngannatriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora