XXVI ~ Terzo anno

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Sally corse via dalla Sala Grande dove si stava tenendo il ballo, mentre le lacrime le offuscavano la vista e probabilmente le sbavano anche la marea di trucco che Roxanne le aveva messo agli occhi.

Non le importava se stava andando via dalla festa nonostante fosse una Campionessa, non le importava di star piantando Percy da solo senza più la sua compagna...

Si sentiva uno schifo. Matthew Tabeloir aveva davvero esagerato, questa volta.

Contagiosa.

L'aveva appena definita contagiosa.

Aveva sostenuto che la sua malattia – Tabeloir pensava che lei fosse un Vampiro, e che questa fosse una malattia – era contagiosa.

Sally infatti, dopo aver finito di ballare, stava per raggiungere Percy, Oliver, Tim, Kate e Astrid, quando per sbaglio aveva urtato l'enorme corpo di Matthew Tabeloir.

Con suo grande stupore aveva notato che era andato al ballo con Tess Fires, ma non aveva potuto parlare con la sua ex migliore amica, perché Tabeloir si era messo a fare una scenata assurda.

Aveva urlato che ora che l'aveva toccata sarebbe diventato un Vampiro anche lui, che lei, Sally, gli faceva schifo e che doveva schiattare.

Poi si era messo a dire che il fratello di Sally, Daniel, aveva fatto bene a suicidarsi, con una sorella Vampiro, e che lui avrebbe fatto la stessa cosa se fosse stato Daniel.

Inutile dire che gli insulti gratuiti misti ad una frase cattiva su suo fratello – il giorno del suo compleanno, tra l'altro, – avevano fatto venire subito il magone a Sally.

Così era fuggita via, mentre Matthew ancora le urlava dietro e Tess Fires se la rideva di gusto.

Uscita dalla Sala Grande, Sally trovó il resto del castello praticamente vuoto. Davanti al portone di quercia, Fred e George litigavano con Filch perché volevano vedere il ballo – e fare chissà quale guaio –, ma il bidello si rifiutava di farli entrare, sostenendo che fossero troppo piccoli.

Sally si affrettò a nascondersi; non voleva che i gemelli Weasley la vedessero piangere.

Voleva starsene da sola, festeggiare il Capodanno e il Compleanno di Daniel con se stessa e il ricordo di suo fratello.

Decise così di andare in guferia, ottimo luogo per starsene in pace, ma a metà strada cambió rotta.

Conoscendo Talbott, sapeva che molto probabilmente l'idea di nascondersi in guferia era già venuta prima a lui, e non aveva nessunissima voglia di vedere il Corvonero: in primo luogo perché voleva stare da sola, e poi perché ormai erano settimane che non si parlavano, da quella volta in cui Talbott era fuggito via da lei.

Così decise di uscire e farsi un giro nel parco della scuola; pioveva, ma a Sally non dispiacevano due gocce d'acqua.

Fuori si imbattè per sbaglio in Roxanne e Simon, nascosti dietro un cespuglio ed intenti a baciarsi – sbranarsi la faccia con mani in posti strani –, ma fu un altro incontro a turbarle la psiche.

Sally infatti cercò un altro cespuglio, e quando pensò di averne trovato uno libero vi si nascose dietro... Trovandolo già occupato.

A quanto pareva, Talbott non era andato in guferia.

Se ne stava seduto a gambe incrociate vicino al cespuglio, di fronte al Lago Nero, lo sguardo perso sulla superficie scura dell'acqua.

Inizialmente, Sally pensò che la cosa migliore fosse cercare un altro luogo, ma uno strano calore al petto le impedì di andarsene.

Si rese conto, stranamente, che le sarebbe piaciuto sedersi lì con Talbott... E magari chiarirsi con lui.

Perché erano amici, e soprattutto perché avevano condiviso troppi momenti importanti insieme per potersi ignorare.

LA BAMBINA DI NESSUNO 2 - La Fiamma IngannatriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora