Capitolo 3

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I due ragazzi dallo stile (sono figo e mi vanto), decidono di sedere accanto a me e Judi, io sono un po agitata e non faccio altro che picchiettare la matita nel banco a ripetizione.

D'improvviso, il ragazzo dai capelli ricci mi toglie bruscamente la matita, e fulminandomi con gli occhi mi rivolge parola -"Tutta questa agitazione?"
Sbuffo alzando gli occhi al cielo e mi riprendo la matita, spostando la visuale nella professoressa.

La professoressa inizia a fare l'appello chiamando il registro dei nomi, per segnare le presenze e le assenze.  A metà registro finalmente dice il mio.

Lersa Hope.

Alzo la mano imbarazzata, e la riabbasso subito dopo.
Poco dopo chiama un'altro nome.

Malik Zayn.

Il ragazzo dai capelli castani sorride gentilmente senza alzare la mano, e tutta la classe intuisce che sia lui, non hanno bisogno di mettersi in mostra, perché sono nati per stare al centro dell'attenzione.
La mia amica si volta per guardarlo meglio, e forse lo squadra per bene.
La professoressa continua l'appello, e finalmente arriva dove il mio interesse si accentua.

Styles Harry.

Il ragazzo, ovvero l'amico di Zayn, alza il braccio a metà e lo ribassa subito, sistemandosi la maglietta bianca che le fascia alla perfezione il pettorale.
Ogni ragazza di questa classe non fa altro che guardarlo.
Faccio una piccola smorfia per il semplice fatto che non lo guardano semplicemente, ma lo mangiano con gli occhi.
Ho come l'impressione che il ragazzo sia conosciuto da tante persone.

Quando mi sorprende che lo sto guardando, mi indirizza uno sguardo poco piacevole, e distolgo subito lo sguardo, finisco per mordere il mio labbro inferiore per l'agitazione.
Finalmente però so come si chiama questo ragazzo così scortese, mi irrita.

Harry.

L'ultima campanella della scuola suona, segnando la fine di queste cinque ore piene.
Io e Judi ci alziamo in piedi per uscire dall'aula, e mentre siamo quasi fuori Zayn sbuca fuori bloccandoci la strada.

"Ciao belle, prego andate avanti, prima le ragazze" sposta il suo corpo lasciandoci il passaggio libero, insieme scoppiamo a ridere divertite dalla sua reazione.
L'altro ragazzo misterioso, ovvero Harry se ne sta in disparte ad aspettare Zayn uscire dall'aula.
Zayn ci saluta scherzando ed esce anche lui.
Harry mi blocca dal braccio e mi fa voltare.
"Sei la ragazza di questa mattina?" Dice  davanti alla mia amica Judi che intanto non riesce a capire bene di cosa parla.
"Si sono io, scusami pensavo non lo avresti ricordato" dico titubante come sempre.
"Certo che lo ricordo Hope" dice scandendo bene il mio nome.
"Bene "Harry" ci si vede in giro" dico sorridendo e voltandomi per andare via con Judi che continua a non capire.

Mentre usciamo dalla scuola ci incamminiamo per casa, ed inizio a raccontargli dello scontro con Harry.
Durante il tragitto lei rimane un po sorpresa per il suo atteggiamento, e mi ritiene fortunata per quello che mi é capitato.
Alla fine della strada ci salutiamo nell'incrocio abbracciandoci.

Quando arrivo a casa, trovo mia madre a tavola che mangia con mio fratello più piccolo Max.
Lui ha dodici anni e io ho quattro anni in più di lui.
Max é l'unico ometto che porto nel cuore oltre mio padre Richard, non ricordo tanto di lui, ma qualcosa in particolare non posso dimenticarlo, quando mi prendeva in braccio e faceva finta di farmi cadere per poi riprendermi subito per farmi ridere, quei sorrisi innocenti di una piccola bambina, pronta per scoprire poi la dura verità, mio padre soffriva di cuore, quando un giorno andò a finire in ospedale e Max era piccolo per ricordare, ma io si, ricordo tutto.

Il dottore parlava con la mamma, e io di nascosto decisi di entrare per vedere mio padre come stava.
Era disteso in un lettino con gli occhi quasi chiusi e il viso pallido.
Quando mi piazzai accanto a lui, si voltò e mi prese la mano, stringendola.
Quando mi lasciò la mano trovai una piccola collana a ciondolo, all'interno di questo ciondolo a forma di cuore si trovava un fogliettino con su scritto -Cura le tue ferite da un'altro bene - non capivo cosa volesse dire, ma strinsi la collana e lo abbracciai, poco dopo mi sussurrò all'orecchio "Ti voglio sempre bene" e affaticato smise di respirare.
sotto i miei occhi, vidi morire mio padre e il rancore e i sensi di colpa mi trafissero il cuore.

Da quel giorno rimpiango la sua assenza e ciò che mi rimane di lui è soltanto il ciondolo e quella scritta che ho deciso di farla incidere nella mia pelle..un tatuaggio, come se fosse indelebile per sempre.
Così in qualsiasi posto mi trovo, ho sempre la certezza che lui é con me, perché non lo dimenticherò mai.

HOPEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora