Vecchie amicizie

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[(T/n)]

La macchina andava veloce su per le strade di campagna.
L'adrenalina scorreva nelle vene in maniera incontrollabile insieme all'eccitazione.

Succedeva sempre cosí quando sperimentavo qualcosa di nuovo e non potevo contenere l'emozione che si faceva strada dentro di me, ero troppo curiosa di scoprire sia l'aspetto della nuova casa, sia quello dell'uomo misterioso che aiutava Kakashi.

Sin da piccola avevo curiosità verso qualsiasi cosa, tanto che a volte, mettevo a disagio le persone con le mie domande scomode e curiose.
Mi ricordo che, una volta, all'orfanotrofio giocavamo a "Un, Due, Tre... Stella" : avevamo aggiunto però una regola che rendeva il tutto più emozionante secondo noi.
Sakura aveva deciso, sotto il nostro consenso ovviamente, che chi perdeva, oltre che contare, doveva fare un obbligo per forza.
Inizialmente avevo perso io e mi obbligarono a rubare le caramelle dall'infermeria, quelle che si danno in premio se sei stato bravo a farti visitare.
Io eseguii in modo spettacolare, loro parole, e le distribuii due ciascuno: non avevo potuto rubarne tante o sarei sembrata sospetta, ma loro si accontentarono ed io ne fui sollevata.
Non avrei mai voluto rischiare di nuovo!

Successivamente, e con grande sorpresa di tutti perse Sasuke, lui, che era sempre il migliore in tutto...
Ovviamente fu Sakura, dopo aver sclerato per mezzora, a decidere la penitenza: chiese a Sasuke chi gli piacesse.
Lei sperava di essere la prescelta...
A volte sapeva essere insopportabile, non che fossi gelosa, Sasuke era bello si, ma non era sinceramente il mio tipo, più che altro, quello geloso sembrava il biondino: appena sentí la domanda rizzò le orecchie.
Sasuke rispose tranquillo.

S: "Non ve lo posso dire, solo che sí, mi piace qualcuno."

Sakura era compiaciuta, come se fosse ovvio che fosse lei.

Sa: "Almeno dicci se è una di noi"

Sasuke fece una faccia strana, come se avesse detto qualcosa di innaturale, ma poi rispose.

S: "Chi lo sa"

Naruto venne scosso da un brivido e guardò Sakura con una faccia indescrivibile.

N: "Ovvio che gli piace (t/n)"

Sakura si infuriò perchè, effettivamente, passava più tempo con me che con chiunque altro.

Sa: "Che cosa stai dicendo?! Non può piacergli!!"

N: "A volte non va tutto come uno vorrebbe"

Dopo quello, Naruto, venne malamente picchiato dalla furia rosa, ma non ci badavo molto: era la solita routine.
Più che altro ero curiosa di sapere con certezza chi fosse la cotta di Sasuke e non mi diedi pace per almeno una settimana ma, alla fine, non riuscii a scoprirlo: era una ragazzo troppo riservato e misterioso!

Tutti quei ricordi affioravano di giorno in giorno.
Forse era la sua presenza a sbloccare la mia mente, a rilassarla: quando mi trovavo in quel posto maledetto, non facevo altro che tormentarmi con dei pensieri orribili...
Avevo una costante paura per la mia vita e tutti i ricordi belli erano racchiusi nella mente, sigillata dalla paura che, un giorno, non avrei più potuto essere libera, non che in quei momenti lo fossi ma avevo comunque speranza dentro il mio cuore.
Con lui, il mio cervello, la mia anima, sono state liberate dal lucchetto della paura e sono libere di manifestarsi, di parlare e ricordare.

Le mie braccia erano rilassate, poggiate sopra le mie gambe.
La mia testa era voltata verso il finestrino e guardava il paesaggio esterno, senza particolare attenzione, poichè la mia immaginazione, o meglio, la mia coscienza, era persa altrove, ad immaginare la vita dei miei vecchi amici di orfanotrofio, di avventure, di pazzie e corse sfrenate: di Sakura avevo un'immagine di infermiera; era sempre stata brava a medicare, anche quando inciampavo e mi ferivo ai ginocchi, era abile nel fermare in fretta il sangue, disinfettare e coprire la ferita, poi fare il medico era sempre stato il suo sogno, chissà se era cambiata?

Sasuke, secondo me, faceva l'avvocato o comunque lavorava nel campo della polizia o della giurisprudenza.
Le persone calme e dal sangue freddo come lui erano adatte ad incutere timore all'avversario: l'avvocato sarebbe stato perfetto.
Chissà il suo aspetto com'era adesso?
Sicuramente si era trovato una ragazza con quel suo bell'aspetto, si era trovato un lavoro che lo pagava bene e si faceva una vita da riccone...
Era sempre stato cosí nel mio immaginario.

Naruto...
Beh, che dire, lui....
Si, lavorava ma part-time, in un bar o ristorante in cui si vende ramen.
Me lo immaginavo che si sgraffignava il ramen e lo mangiava di nascosto dal capo.
A quel pensiero mi feci una risatina, al che, Kakashi, mi guardò male.

K: "Che c'è? La vita in campagna ti ha fatto andare fuori di zucca?"

(T/n): "Mi era solo tornato in mente un pensiero divertente.... comunque sempre simpatico sei"

Lui rise e ciò mi fece sorridere ancora una volta.

Continuammo a discutere fino a destinazione: ci eravamo molto più inoltrati in mezzo alla campagna.
Ora eravamo dinnanzi ad una casa veramente, veramente, VERAMENTE grande.
Al solo vederla non riuscii a trattenere un'esclamazione di stupore.

(T/n): "Wow! E noi due soli, cosa ci facciamo in una casa cosí enorme!"

K: "E' quella più lontana dalla civiltá e poi non hai ancora visto cosa c'è nel retro!"

(t/n): "Ma allora muoviti a portarmici!"

K: "Prima devo presentarti una persona, quel mio amico di cui ti parlavo"

Quella giornata era veramente la più emozionante di tutta la mia vita!
Mi ero appena trasferita in una casa enorme, tutta da esplorare, e stavo per conoscere un uomo misterioso di cui avevo già sentito il nome da qualche parte e poi dovevo vedere il retro!

Nemmeno scaricammo i bagagli, tirammo dritto verso l'entrata.
Evidentemente lui ci aspettava all'interno dell'abitazione.
Sentivo l'emozione trafiggermi il corpo, dalla testa ai piedi; mi tremavano le gambe per l'eccitazione.

K: "Calmati, o lo spaventerai! Giuro, sembra che tu stia per esplodere"

Appena entrati ci trovammo in un salotto abbastanza da "casa di campagna", rustico ma accogliente.

Stavo ispezionando il tutto con interesse, quando una voce interruppe i giudizi formatisi nel mio subconscio.

???: "Sta volta hai portato qualcosa di interessante. Carina lei, chi è?"

Il ragazzo uscí dal suo nascondiglio ombroso: i suoi capelli scuri e lucenti, riflettevano la luce che proveniva dalla finestra, dandogli un colore bluastro, la sua pelle era bianca come porcellana e dalle sembianze delicate e i suoi occhi scuri erano neri e bellissimi...

K: "Sasuke!"

Kakashi si diresse verso di lui e gli appioppò una sonora pacca sulla spalla, al che il ragazzo sorrise.

K: "Lei è (t/n), la mia nuova coinquilina"

Io sgranai gli occhi e Sasuke mi imitò: LUI?!?
Questo é il karma.
Tra tutti quelli che potevano essere proprio Uchiha!

(t/n): "SASUKE?! MA.. TU..."

S: "(T/N)! CHE CI FAI QUI?!"

Corsi verso di lui e gli saltai in braccio.
Ero sconvolta e felice.
Lo strinsi e lui fece lo stesso, attento a non farmi cadere.

(t/n): "Come sei cresciuto! Sei bello come sempre!"

S: "Oh, bhe, devo dire che neanche tu sei malaccio"

(t/n): "Ovvio che non sono malaccio, cosa ti credi?"

Scoppiammo in una risata sotto lo sguardo confuso e leggermente irritato di Hatake.

K: "Come vi conoscete voi due...?"

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