Gattino p.2

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[Kakashi]

(T/n): "Ehi passami quelle bende"

Era totalmente presa da quell'animale ferito che quasi non mi guardava in faccia, tanto era impegnata ad esaminarlo con cura.
Mi girai per afferrare le ultime bende rimaste e le passai a lei.
Con attenzione e pazienza le srotolò e andò ad occuparsi della povera zampa ferita del gatto.
Era terribilmente ubbediente e non si lamentava per il dolore a lui fatto, forse perchè ne era abituato oppure perchè era talmente docile e spaventato da non opporre resistenza, anche se, a volte, miagolava di dolore e lei si scusava mille volte.

K: "Guarda che non può capirti, è inutile che ti scusi"

Mi sembrava una cosa un tantino inutile da fare, poi, più che altro, mi preoccupava il fatto che il gatto non fosse suo e non poteva toccarlo in quel modo, magari il padrone lo stava cercando e lei stava ostacolando le ricerche.

(t/n): "Non vuol dire niente! E' pur sempre un essere vivente ed ogni creatura deve essere rispettata e curata allo stesso modo delle altre!"

Mi resi immediatamente conto che, probabilmente, avevo toccato un punto dolente nei suoi ricordi, dopotutto, lei la violenza l'aveva subita più di una volta, era normale essere cosí sensibili riguardo questo tipo di argomento.
Non sapevo come scusarmi quindi stetti zitto mentre il suo viso tornava sereno occupandosi di quel gatto.
Aveva mai messo cosí tanta attenzione anche su di me?
Sembrava essersene affezionata enormemente e metteva cosí tanto amore nei gesti che faceva.
Stranamente mi sentii strano, quasi escluso, messo da parte perchè quel gatto era più amabile di me.
Poi mi resi conto che era una cosa stupida da pensare e distolsi lo sguardo da lei, insomma, si può essere gelosi di un gattino cosí carino?

Il vento si alzava con l'avvicinarsi dell'ora di pranzo ed io iniziai a sentire freddo nonostante fosse oramai estate.
Soffrivo molto il freddo, per questo ho la capacità di prendermi un'influenza anche in piena stagione estiva.

K: "Ehi andiamo dentro"

Non avevo affatto voglia di ammalarmi, soprattutto in un momento delicato come questo.
Non andavano affatto bene le cose.
(T/n) si è oramai abituata a tutte quelle chiamate che non mi chiede nemmeno più che cosa avevano da dirmi e forse è un bene, almeno le evito inutili preoccupazioni.

Mi alzai in piedi, sgranchendomi le gambe per via del troppo tempo passato seduto nell'erba fresca.
Appena arrivai alla porta mi voltai a guardarla: era ancora alle prese con il gatto, lo accarezzava, gli sussurrava qualcosa dopo avergli posato un bacio sulla testa, cosa che non era molto igenica a parer mio, infondo lo aveva trovato in mezzo ad un cespuglio, chissà quanti germi portava.
Ma non era quello che più mi dava fastidio, la verità è che iniziavo ad odiare quel gatto; lei sembrava avermi dimenticato totalmente, tanto che non mi ascoltava nemmeno quando le parlavo.

K: "Oi, terra chiama (t/n)! Hai bisogno che ti trasporti con una gru o ti alzi da sola?"

Ancora nessuna considerazione da parte sua verso di me, che iniziavo a spazientirmi parecchio.
Non so voi, ma a me urta i nervi essere ignorato; se ti chiedo una cosa rispondi, non è che mi fai ripetere le cose cento volte perchè non hai voglia di dirmi si o no.
Aprii la porta con un gesto nervoso, quasi uno scatto di rabbia per poi ripeterele di seguirmi a voce un po' più alta, per l'ennesima volta.

K: "Sua maestà è troppo occupata per dare una risposta ad un plebeo disperato come me?"

(T/n): "Arrivo, arrivo"

Non sembrava aver colto la frecciatina e ciò mi fece a dir poco imbestialire, sembrava avermi ignorato completamente e aver colto la mia richiesta solamente in parte.
Si alzò senza distaccare gli occhi da quell'animale o smettere di posare carezze sulla sua testa.
Mi passò accando senza nemmeno guardarmi o ribattere alla mia frecciatina che non sembrava aver colto.
Richiusi la porta dopo essere entrato e mi diressi in cucina per farmi un caffè caldo, con tanto zucchero; mi calmava sempre in momenti come questi, avevo proprio bisogno di tranquillità.
Sapevo di essere terribilmente infantile ed ero consapevole di questo mio comportamento da bambino viziato, ma non potevo farci niente quando avevo davanti agli occhi una (t/n) che mi ignorava completamente solo per rivolgere le sue attenzioni ad un cazzo di gatto mezzo zoppo.
Mi faceva salire i nervi a fior di pelle.

Nonostante ebbi preso il mio caffè non riuscivo a calmarmi e lei sembrava essere ancora nel suo mondo, stesa sul divano con la bestiola sulla pancia che le faceva le fusa.
Lei rideva.
Non l'avevo mai vista cosí serena in tutti quei mesi che siamo stati insieme.
Io non la rendevo cosí felice.

K: "Ehi. Questa casa ha un letto a castello al piano di sopra... vuoi il letto in alto o quello in basso?"

Provai ad avere una conversazione con lei, con la minima speranza che mi rispondesse questa volta.

(t/n): "Non mi interessa particolarmente"

Sbattei furioso il piede per terra.
Quel "non mi interessa" per liquidarmi mi aveva letteralmente fatto imbestialire.
Possibile che ora non fossi nemmeno all'altezza di un gatto per lei?
Possibile che non valesse nemmeno la pena di rivolgermi una frase articolata?
Me ne andai al piano superiore e trovai la stanza da letto; anche se non avevo pranzato non mi importava, volevo solo riposare e magari il sonno mi avrebbe tranquillizzato, cosí mi infilai nel letto inferiore, giusto per pigrizia perchè non avevo voglia di salire la scaletta e occupare il posto superiore.
Faceva un caldo pazzesco dentro casa, anche se fuori il vento batteva sulle finestre: che sia una tempesta estiva?
Poco importava perchè non riuscivo ad addormentarmi.

[(T/n)]

Neko stirava le zampette sane sopra la mia maglietta e non potei fare a meno di ridere a quella visione cosí dolce.
Era sempre stato un mio sogno avere un animaletto domestico ed ora eccolo qui, sulla mia pancia a miagolare.

K: "Ehi. Questa casa ha un letto a castello al piano di sopra... vuoi il letto in alto o quello in basso?"

Non sapevo perchè Kakashi fosse cosí nervoso, forse per via di quelle chiamate?
Se ci fosse stato qualcosa me lo avrebbe detto no?
Infondo viviamo insieme da più di cinque mesi oramai, ci conosciamo bene e penso che ci sia un certo legame di fiducia reciproca tra noi.
Forse era meglio lasciarlo in pace per un po', magari si tranquillizzava e smaltiva tutto quel nervosismo.
Decisi quindi di lasciare a lui la scelta del letto, per paura di farlo arrabbiare ulteriormente.

(t/n): "Non mi interessa particolarmente"

Pensai di aver fatto la cosa giusta solo per pochi secondi, perchè dopo lo sentii sbattere il piede a terra frustrato.
Ero il la causa di quel cattivo umore?
Che avevo fatto di male?
Non è che mi ha nascosto di essere una donna e adesso è nel suo periodo?
Questo spiegherebbe perchè si nasconde dietro ad una maschera...
Sto divagando...
Lo sentii salire le scale furioso.

(T/n): "Secondo te che ha, Neko?"

Mi rivolsi al gattino, consapevole che non poteva rispondermi.
Forse voleva parlare con me ma non ne trovava l'occasione e si innervosiva...
Questa mi sembrava un'opzione più probabile, perciò posai Neko nella sua cuccetta improvvisata, composta da due coperte abbastanza morbide avvolte l'una attorno all'altra.
Il gattino ci si accomodò e chiuse gli occhi, evidentemente stanco.
Sorrisi compiaciuta nel vedere che apprezzava il mio lavoro ma poi sfrecciai su per le scale in cerca della camera da letto, sicura che fosse andato lí, insomma, mi aveva parlato di letti proprio prima.

Lo trovai steso sul letto inferiore di lato, non badai molto alla stanza.

(t/n): "Ehi"

Vedendomi avvicinarsi si voltò verso il muro, come un bambino arrabbiato.

(t/n): "Si può sapere che hai?"

K: "Mi scuso se l'ho infastidita"

(t/n): "Sei davvero impossibile lo sai?"

Nessuna risposta.

(t/n): "Quando mi riterrai all'altezza di ricevere una risposta chiamami, eh?"

Uscii dalla stanza abbastanza irritata.
Dopo che era arrabbiato con me, non mi dava nemmeno la possibilità di rimediare!
Tornai a sedermi sul divano  ed ecco che mi metto a giocare con una pallina, lanciandola ripetutamente per terra e riafferrandola quando rimbalzava, fissando uno spazio indefinito davanti ai miei occhi.
Mi ero persa tra i miei pensieri, pensieri che riguardavano solo lui.
Non volevo che si arrabbiasse con me.
Era strano non averlo intorno.

Spazio me:

Preferite il letto sopra o il letto sotto?
Per me è più figo quello sotto :3

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