[(T/n)]
Sakura: "Fallo entrare, presto!"
Gridò Sakura spaventata ma per nulla nel panico in quella situazione.
Non mi sarei mai aspettata tanta determinazione da parte sua, ma infondo era il suo lavoro venire a contatto con quel tipo di cose.In quel momento, però, non mi importava niente, perchè il corpo che stavo trascinando con le mie forze era proprio quello di Hatake.
Un brutto foro era stato disegnato nella sua spalla ed una cascata di liquido rosso gli impregnava i vestiti in maniera squallida, spaventosa.Se avessi saputo prima quello che sarebbe successo non mi sarei messa a ridere quando disse che si sarebbe trasformato in Spongebob, perchè c'era mancato davvero poco che lo colpissero al cuore in modo mortale.
Casa di Sasuke mi era parsa il posto più sicuro dove andare una volta seminati quei figli di puttana e quindi avevo seguito il mio istinto, sperando che almeno loro mi avrebbero aiutata, avrebbero aiutato Kakashi a sopravvivere e tornare da me sano e salvo e poi lo avrei picchiato forte per avermi fatto preoccupare.
Se solo fosse riuscito a guarire, sono sicura, che non sarei stata capace di parlargli per un'intera settimana.Una volta entrata ecco che Sasuke e Naruto vennero in mio soccorso, togliendomi il peso dalle spalle e portandolo di corsa al piano superiore seguiti poi da Sakura.
Quando sparirono dietro la porta il mio cuore si bloccò e tante lacrime, che fino a quel momento non erano riuscite ad uscire, si precipotarono lungo le mie guance senza fermarsi mai.
Non volevo perdere la persona più inportante della mia vita senza mai avergli detto una volta "ti amo", perchè ora avevo paura che non avrei mai avuto la possibilità di farlo.In quei momenti capii di aver probabilmente perso milioni di possibilità, di non aver vissuto la mia vita appieno, di non essermi goduta abbastanza quei momenti insieme.
La sola cosa che riuscivo a sentire erano le voci dei miei tre amici al di la della porta, che gridavano frasi confuse, che io non riuscivo a capire.
Il mio cervello era scollegato dal mio corpo; azioni e pensieri non corrispondevano perchè altrimenti sarei entrata anche io lí, sfondando la porta e restando accanto a lui nel bene e nel male.Peró mi fermavo ogni volta che provavo a fare un passo verso la stanza perchè avevo paura di cosa mi potesse aspettare dall'altra parte.
Poteva essere una cosa buona, come poteva essere un disastro ed io come sempre aggiravo il problema perchè l'unica soluzione era fuggire dalla verità per non soffrire e sfuggire alla vita.
E' sempre stato questo il mio vizio, raggirare i problemi e scappare fino a che non mi avrebbero ingannato loro e raggiunto nella mia grande fuga.Ad un tratto sentii gridare, un grido di atroce dolore, il grido di Hatake che invocava pietà, supplicava loro di fare basta e come se possedute, le mie gambe scattarono in avanti senza esitazione e le mie mani afferrarono la maniglia della porta, tirandola forte e per poi scoprire che bisognava spingere per aprirla.
Mi catapultai nella stanza gridando.
(t/n): "Cosa state facendo?! Smettetela!"
Mi straziava sentire quelle urla perforarmi i timpani, cosí disperate e piene di dolore, come se tutti i sentimenti cattivi che Hatake aveva provato nella sua vita vi si riversassero dentro.
Esatto, quelle grida non erano solo per il dolore fisico, provocato da delle pinzette che cercavano qualcosa all'interno della ferita, ma anche a tutte le sensazioni ed i sentimenti da lui trattenuti per tutto quel tempo senza mai dire una parola.
Voleva far sembrare che andasse tutto bene, che l'unica sua preoccupazione ero io, ma la verità era che lui non indossava solo la maschera di stoffa blu, ma anche una che celava i suoi sentimenti, celandoli all'interno del suo cuore, impedendomi di aiutarlo.
Per tutto quel tempo non mi ero accorta che stava soffrendo ed avevo continuato a lamentarmi di tutto mentre avrei dovuto aiutarlo di più, ancora e ancora.Sasuke: "(T/n), ferma! Deve estrarre il proiettile e non ce la farà, abbi fiducia in lei!"
Naruto: "Andrà tutto bene, devi solo stargli vicino!"
Dissero i miei due amici trattenendomi per le braccia ed impedendomi di strappare di mano la pinzetta a Sakura.
Sapevo che stava facendo il suo dovere, ma non riuscivo a restare a guardare senza fare niente mentre lui urlava in quella maniera straziante.Mi liberai dalla loro stretta con uno strattone e mi avvicinai di corsa a lui, senza importunare Sakura, ma stringendogli la mano e avvicinandomi al suo volto.
Non sembrava concepire quello che accadeva attorno a lui, forse per il troppo dolore provato e questo mi fece ancora più male.
Guardai le mie mani sporche del suo sangue che stringevano quella destra di lui con delicatezza, ma abbastanza forte per fargli capire la mia vicinanza, la mia paura, il mio amore per lui.Gli scostai una ciocca di capelli dal viso sudato con un sorriso speranzoso, nonostante le lacrime che uscivano dai miei occhi.
(T/n): "Ce la farai amore mio"
Spazio me:
TAN TAN TAAAAAN
Eccomi tornata dopo giorni di oscuro silenzio con un capitolo cortissimo.
Mi scuso mille e milioni di volte ma sto preparando il capitolo finale e quindi vabbè.
Questo era più serio come capitolo maaaaaa non temete che non durerà molto questa serietà.Ciao :)
STAI LEGGENDO
CRIMINAL
Fanfiction[Kakashixreader] Ognuno di noi è una Luna: ha un lato oscuro che non mostra mai a nessuno. (T/n) tuo nome (T/c) tuo cognome (C/c) colore capelli (C/o) colore occhi... All'inizio può sembrare una cosa seria ma questa storia di serio non ha nulla :)