A quel punto mi alzai dal divano e mi girai verso di loro, scuotendo immediatamente la testa
«no, non vengo con voi»
«Jungkook è importante per tuo padre-» la bloccai immediatamente, non lasciandola neanche finire di parlare
«non me ne frega un cazzo. Per me la cosa più importante ora è il mio ragazzo. Perché per una volta non vi mettete nei miei panni? eh? ha avuto un incidente mentre ero al telefono con lui, l'ho visto nella macchina privo di sensi, l'ho accompagnato in ospedale e ora è lì dentro senza nessuno accanto a se. Non potete essere seri» mentre lo dissi con tutta la rabbia che avevo in corpo ripresi a piangere, senza mai smettere di guardarli
«lo so tesoro, ma lo sapevi che tra di voi non poteva funzionare» lo disse mio padre, a quel punto corrugai le sopracciglia e ridacchiai sarcasticamente
«hai rotto il cazzo con questa storia. Noi due siamo felici insieme, capiscilo. Sei stato via per tanto tempo e non ti è mai fregato nulla di noi, non ci hai neanche telefonato una singola volta, quindi, come sei stato chissà dove senza di noi per tanti anni potrai starci di nuovo»
«tesoro..abbiamo preso tre biglietti per l'aereo tre giorni fa, non puoi rimanere qui da solo»
«ne userete solamente due allora» detto questo salii in camera e appena aprii la porta della mia stanza vidi due valige pronte vicino all'armadio, la mia stanza era completamente vuoto e su una valigia c'era un biglietto per il Giappone. Lo presi e con esso presi anche le due valigie, guardai un'ultima volta la mia camera e dopo non molto uscì da quella stanza, per poi scendere giù tenendo quelle due valigie
«Jungkook che fai-»
«è questo?» lo chiesi mostrando il biglietto, mio padre annuii e prima che potesse dire qualsiasi cosa posai a terra le valigie
«lo abbiamo messo lì per farti una sorp-» guardai entrambi e strappai davanti ai loro occhi il biglietto in pezzi sempre più piccoli, lanciandoli poi sul tavolino della sala
«non voglio più vedervi e sopratutto, non chiamatemi. tanto non vi risponderò» detto questo presi le chiavi della porta e la aprii, uscendo in seguito di casa.
Ancora passavano gli autobus in giro dato che non era notte fonda e quando uno si fermò poco più lontano da casa mia salii su di esso, posai le valige accanto a me e mi appoggiai con la testa sul finestrino che era accanto a me. Lì dentro ero da solo, mi guardai un po' intorno e dopo non molto presi il telefono, chiamando così Taehyung dato che un tizio che stava sull'ambulanza aveva recuperato il suo telefono.
Aspettai di sentire il suono della segreteria telefonica, poi, iniziai a parlare
«ehi amore, so che non puoi rispondermi e so che quando ti sveglierai forse neanche ti ricorderai più di me..sono Jungkook, il tuo fidanzato, abbiamo passato tanti bei momenti insieme come oggi quando eravamo alla spiaggia..hai avuto un incidente stradale forse per colpa mia e quando siamo arrivati in ospedale ho aspettato ore e ore nel corridoio di fianco alla tua stanza per sentire cosa dicesse il medico. Non mi ha fatto entrare ma io volevo stare con te..volevo tenerti per mano e magari accarezzarti i capelli, ma non me lo hanno permesso. Per questo ti sto lasciando un messaggio, è l'unico modo per poterti stare un po' più vicino..ah, e sai che c'è? i miei mi volevano portare in Giappone, loro non ci hanno mai sopportati, non gli piacevi a dire la verità..sai, tu oltre che essere il mio ragazzo sei anche il mio professore di matematica e quando lo hanno scoperto si sono incazzati così tanto che cercavano sempre di separarci perché per loro questo non era vero amore..ho litigato con loro poco fa e me ne sono andato di casa, non volevano che io rimanessi qui per te, ma io rimango, non voglio andare via..non voglio che finisca tutto adesso» presi un respiro profondo, mi asciugai le lacrime che ripresero a rigare le mie guance e subito dopo ripresi a parlare «Taehyung mi manchi, mi manchi davvero tanto..domani mattina torno lì da te e aspetterò se ancora starai dormendo, però cerca di svegliarti, va bene?» ridacchiai leggermente per sdrammatizzare un po' anche se continuai a piangere «ti amo» lo sussurrai prima di allontanare il telefono dal mio orecchio e cliccare un determinato tastino per terminare la registrazione. Spensi il telefono e spostai una mano sul mio volto, mi coprii con essa e per quasi tutto il tragitto continuai a piangere per tutto quello che era successo, quando arrivai ad una determinata fermata dell'autobus scesi e mi guardai intorno prima di andare verso la casa del mio ragazzo. Quasi tutti i miei vestiti erano lì e non avevo altri posti dove andare, quello mi sembrò il luogo più adatto, presi la chiave che avevo nella giacca e aprii lentamente la porta d'ingresso, accesi le luci una volta dentro e lasciai vicino al divano le valigie. L'ultima volta Taehyung mi disse che quella era casa nostra e che se avessi avuto bisogno di qualcosa sarei potuto tornare lì dentro, adesso avevo solamente bisogno di lui, rimasi in completo silenzio e mi diressi verso la nostra camera , mi guardai intorno e mi misi seduto sul letto per poi spostare lo sguardo sul suo comodino. Lì sopra teneva una nostra foto incorniciata, vicino aveva quella maledetta sveglia che ci disturbava ogni mattina e nel vedere quelle cose sorrisi ampiamente.
In seguito mi sdraiai a pancia in giù sul letto, strinsi a me il suo cuscino e chiusi gli occhi oramai gonfi e stanchi. Sentii il suo profumo su di esso e strinsi la presa con una mano, cercai di non piangere. Cercai sul serio di non piangere anche perché i mei occhi non ne potevano più di tutte quelle lacrime e senza rendermene conto, forse perché ero troppo stanco, mi addormentai senza mai mollare per qualche istante il suo cuscino//ho pianto il niagara mentre scrivevo la parte di Jungkook
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(reupload) 𝖋𝖎𝖑𝖑 𝖒𝖊 𝖚𝖕 𝖉𝖆𝖉𝖉𝖞 ||Vkook
Fanfic↬ dove Jeon Jungkook non riesce a prendere neanche una sufficienza in matematica e quindi chiede aiuto al suo professore