La mattina seguente Harry si svegliò presto, alla fine era riuscito ad addormentarsi, ma di un sonno leggero e irrequieto, troncato ben presto dalle prime luci dell'alba che filtravano attaverso le tende chiuse del suo letto.
Allungò un braccio per raggiungere gli occhiali sul comodino e li inforcò, si trascinò in bagno stancamente e si fece una lunga doccia, quando uscì il suo primo impulso fu quello di andare a svegliare Ron e solo a quel punto l'amarezza per gli avvenimenti del giorno prima lo pervase nuovamente.Il Grifondoro sospirò, asciugandosi i capelli con gesti assonnati e grattandosi la nuca assorto mentre fissava i raggi di Sole allungarsi sul pavimento del dormitorio. Come la sera prima si accostò alla finestra, il paesaggio era immutato, ma adesso un Sole tiepido lo riscaldava e a quel calore il moro sentì di poter prendere parte.
Voltandosi nuovamente per finire di prepararsi per la colazione adocchiò la lettera per Sirius che aveva lasciato sul comodino. Senza stare a pensarci troppo la prese, gettò l'asciugamano sul letto e scese le scale silenziosamente, era presto e non gli andava di svegliare nessuno, non serviva trovare ai suoi compagni di Casa un'altra motivazione per dargli contro.Quando raggiunse la Sala Grande questa era praticamente deserta, Harry non l'aveva mai vista così tranquilla in quattro anni di scuola: soltando un gruppetto di Tassorosso e qualche studente delle altre Case occupavano sporadicamente le lunghe tavolate illuminate dalla luce che filtrava dalle finestre infondo alla sala. Nessuna testa si alzò o fece caso al suo ingresso, il suo nome non rimbombò pesante tra le pareti di pietra nè alcuna tensione infranse quell'atmosfera quieta e confortante.
Harry sorrise tra sè e sè e, mentre prendeva posto al tavolo di Grifondoro, pensò che non sarebbe stata una cattiva idea fare colazione così presto più di frequente.Finito di mangiare pensò bene di andare alla Gufiera, dopotutto quello era il principale motivo per il quale era sceso dalla Torre di Grifondoro in primo luogo, poi aveva tempo a sufficienza prima dell'inizio delle lezioni.
Attraversò il giardino con calma, il sole di Settembre era tiepido sulla sua fronte, il vento leggero gli scompigliava i capelli e gli steli umidi dell'erba gli solleticavano le caviglie. C'era così tanto di consolante perfino nei più insignificanti aspetti dell'essere di nuovo a Hogwarts, che Harry non trovò difficile tenere la mente libera ancora per un po'.Salì le scale della gufiera di corsa, il suo buon umore temporaneo iniziava già a dargli alla testa, provocandogli scariche di adrenalina che andavano in qualche modo sfogate e saltare i gradini due alla volta era un metodo indubbiamente efficace.
"Piano Sfregiato. Sarebbe semplicemente troppo divertente se cadessi e ti spaccassi la testa ancora prima del Torneo."
Al semplice udire quella voce, ancora prima di averla riconosciuta, la tregua di Harry con la realtà fu spezzata.
Il moro si fermò sotto l'arco di pietra che faceva da ingresso alla Gufiera, vi appoggiò una mano, riprendendo fiato per la corsa appena fatta. Davanti a lui c'era Draco Malfoy, lo guardava da sopra una spalla, con il solito ghigno pestifero ad accendergli il volto affilato. Dalla mano del ragazzo, uno splendido barbagianni dal piumaggio color caffelatte stava beccando un biscotto."Seriamente Potter, hai svegliato mezza Gufiera con tutto il casino che hai fatto salendo quelle scale, ne sarebbe valsa la pena se almeno ti fossi ferito permanentemente."
Harry sospirò, alzò gli occhi al cielo e staccò la mano dalla parete di pietra, dirigendosi piuttosto verso il trespolo dove Edvige osservava la scena, immobile. Quando Harry le fu vicino, la civetta si girò verso di lui, rimase impettita come in attesa e non mosse un muscolo finchè anche Harry non tirò fuori un biscotto dalla tasca della divisa.
"Certo che non ti serve Edvige"
Mormorò il Grifondoro, rimanendo a guardare la sua civetta con un sopracciglio sollevato.
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Knights Who'd Give You Anything //Drarry (IN CORSO)
Fanfiction"Se solo penso che dovrò vedere la sua cicatrice nuovamente in prima pagina domattina mi viene la nausea." Draco continuava a lamentarsi e ben prima che potesse finire di farlo i corridoi illuminati del castello furono sostituiti dalle fredde pareti...