Capitolo 16

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Harry appoggiò la testa contro la carta da parati sgualcita della stanza che condivideva con Ron a Grimmauld Place e chiuse gli occhi mentre dei raggi di Sole delicati gli illuminavano le guance.
Erano le prime luci dell'alba quelle che si riflettevano contro le lenti dei suoi occhiali tondi e scintillavano nelle gocce salate che gli bagnavano le ciglia.

La notte era appena trascorsa, Ron aveva dormito della grossa abbracciato al suo cuscino dei Cannoni di Chudley e ancora non accennava a svegliarsi, Harry invece aveva chiuso occhio a malapena, proprio per preservare il sonno beato del suo migliore amico.
Il moro, gradualmente, aveva iniziato ad avere paura della notte: immagini sempre più tremende s'insidiavano nei meandri della sua mente e catturavano i suoi sogni rendendoli bui e tingendoli dell'ombra opprimente di ricordi ossessivi e indesiderati.

Il tutto era iniziato la notte della terza prova e la paura e la confusione non avevano mollato la presa su di lui per tutta l'estate. Inoltre la situazione era peggiorata dopo il giorno del suo processo per Uso Improprio delle Arti Magiche e con l'ultima settimana d'estate: immagini prima meno rilevanti e confuse, ma ancora prive di significato, assediavano i suoi sogni con insistenza e da queste Harry si lasciava suggestionare, sapendo di avere buoni motivi per farlo. Ne aveva parlato poco a Ron ed Hermione per non farli preoccupare e, per lo stesso motivo, cercava di non dormire mai troppo profondamente o avrebbe rischiato di svegliarsi in preda al terrore, mandando all'aria la sua intenzione di non spaventare più del dovuto i suoi amici.

Un lato negativo di quelle notti insonni, tuttavia, era il troppo tempo a sua disposizione per pensare e, in un modo o nell'altro, Harry finiva con il rimuginare sempre sempre sulle stesse cose.
Cedric e i suoi occhi vitrei, la maglia alla quale ricordava di essersi aggrappato, gialla e nera, avvolta come un sudario attorno al suo torace rigido, dove un respiro si era interrotto a metà e non si sarebbe mai concluso.
Harry odiava pensare a Cedric perchè era colpa sua se era morto, perché c'erano troppe cose che avrebbe voluto dirgli, troppe di cui scusarsi, perchè era terrorizzato dalla sola idea di doversi confrontare con Cho prima o poi e perchè entrambi gli mancavano così tanto da seccargli la gola e fargli bruciare gli occhi un po' di più.

Poi c'era Voldemort, il Signore Oscuro e l'idiozia generale che stava inibendo completamente il Ministero della Magia, rendendo i suoi funzionari degli imbecilli completi, incapaci di far fronte all'evidenza: era tornato, era tornato e le sue mani si erano già sporcate di sangue.
Harry non poteva smettere di chiedersi come sarebbe cambiata la sua vita, a volte aveva come la sensazione di stare indossando un bersaglio sulla fronte e di correre attraverso il fuoco incrociato di Voldemort da un lato e del Ministero e dei giornali dall'altro.

Il moro si passò le mani tra i ricci scuri, scompigliandoli più di quanto già non lo fossero, poi si sfregò gli occhi da sotto le lenti degli occhiali e scivolò a sdraiarsi con la testa sul cuscino. Chiuse i suoi occhi stanchi e si chiese come avrebbe potuto sopportare i giudizi anche degli studenti di Hogwarts, la persecuzione di Piton e le invettive di Malfoy. Sotto quasi ogni punto di vista, il suo quinto anno si presentava insostenibile e, se non fosse stato per Ron, Hermione e Sirius, probabilmente Harry non avrebbe avuto la forza di affrontarlo a testa alta e con il sorriso sulle labbra.

Ron grugnì nel sonno e Harry fu distolto da quei pensieri. Lanciò un veloce sguardo all'orologio, ma non fece nemmeno in tempo a leggere l'ora che la porta della stanza si aprì ed Hermione fece il suo ingresso.

"IN PIEDI SFATI- Harry? Come mai già sveglio?"

Il moro si mise a sedere e si sfregò gli occhi pesanti, non dovendo nemmeno sforzarsi troppo di sembrare assonnato, facendo però un po' più fatica nel momento in cui provò a stortare le labbra in un sorriso giocoso.

"Vorrei vedere, provaci tu a dormire nella stessa stanza di Ron. È peggio di una locomotiva."

Hermione ridacchiò e camminò verso il letto del rosso, scuotendolo per una spalla per svegliarlo.

Knights Who'd Give You Anything //Drarry (IN CORSO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora