Capitolo 14

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Draco Malfoy di certo non aveva avuto bisogno della ramanzina di Potter per sentirsi in colpa per quanto aveva fatto, ma lo nascondeva bene perfino a sè stesso quel rimorso.
Al contrario, si sentiva intimamente soddisfatto e orgoglioso di sè, anche se in gran parte quella sua condizione non era tanto dovuta alla vendetta sul Grifondoro, quanto all'austera e concisa espressione di apprezzamento per quanto aveva fatto, che suo padre gli aveva inviato la mattina dello scandalo.

Quelle righe Draco le aveva ritagliate dal resto della lettera e le aveva nascoste nello stesso cassetto dove una terza copia della lettera di Potter ancora era riposta.
Nel compiere quel gesto, il Serpeverde si era sentito colpevole, afflitto dal peso di un'accusa di alto tradimento e aveva temuto che suo padre potesse venire a sapere dei sentimenti che il suo figliolo prediletto cercava di nascondere, proprio perchè non riusciva più a negarli o a liberarsene.

E come avrebbe potuto? Tutto ciò che riguardava quello Sfregiato era così maledettamente intrigante: quando aveva letto la lettera la prima volta, il nome "Felpato" non aveva per lui alcun significato, ma i recenti avvenimenti l'avevano portato a scoprire che Harry Potter intrattenesse un rapporto di corrispondenza con Sirius Black. E se tutto questo già non fosse stato abbastanza strano, c'era da sorprendersi anche dell'ammirazione e dell'affetto con cui il Grifondoro si rivolgeva all'uomo in quelle lettere. Se prima era stato incuriosito da tale atteggiamento, adesso ne era ossessionato, voleva sapere a tutti i costi cosa tormentasse il cuore del giovane eroe di Grifondoro, cosa rendesse umano il salvatore del mondo magico e cosa lo rendesse più vicino al ragazzo semplice e irrequieto che, al Ballo del Ceppo, aveva riso per una sua battuta idiota.

Tuttavia, questa tensione verso Potter e tutto ciò che lo riguardasse non sarebbe mai potuta andare oltre il semplice conservare un paio di ritagli di giornale con articoli su di lui o la sua smorfia imbronciata che animava delle fotografie in bianco e nero.

Draco questo lo sapeva benissimo: di certo non poteva andare a cercarlo e chiedergli come mai gli importasse tanto di Sirius Black, cosa ci trovasse in quell'arcigna di Cho Chang e in quel bellimbusto di Diggory, cosa leggesse prima di andare a dormire o per quale squadra di Quidditch facesse il tifo. Non poteva, non importava quanto gli sarebbe piaciuto e quanto a lungo si fosse concesso di fantasticare sulla possibilità di sedersi accanto a lui sotto un albero del giardino, tenere la sua testa sulle ginocchia e affondare le dita nei suoi ricci scuri, mentre restava ad ascoltare per ore qualunque idiozia uscisse dalla sua bocca di Grifonidiota.

"Raccontami un segreto"

Mormorava spesso Draco a Harry nella sua immaginazione e il moro spostava su di lui i suoi occhi smeraldini, indugiando sul suo viso mentre la luce del Sole si rifletteva nel suo sguardo facendo brillare le sottili pagliuzze dorate che lo coloravano.

"Perchè?"

Harry aggrottava la fronte e Draco immaginava di far scivolare un pollice su di essa e immaginava che quel tocco potesse dissolvere ogni tensione sul suo viso corrucciato.

"Perchè mi piace chi sei, voglio scoprire fino a che punto"

In quel momento il Grifondoro lo guardava sempre intensamente, poi gli appoggiava una mano calda dietro la nuca e lo spingeva a chinarsi verso di lui, finchè a Draco non rimaneva che immaginare nei minimi dettagli il sapore delle sue labbra.

Normalmente, era più o meno a questo punto che si bloccava, un nodo gli si formava attorno allo stomaco e lui si vergognava tanto profondamente di quei pensieri da doversi coprire il viso con le mani anche quando si trovava da solo in una stanza buia. Stringeva le ginocchia al petto, cercando di scacciare quella sensazione così sgradevole, ma raramente capitava che ci riuscisse: la vergogna lo accompagnava ormai costantemente, come l'amaro retrogusto di ogni pensiero nel corso di una giornata.

Knights Who'd Give You Anything //Drarry (IN CORSO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora