Capitolo 31

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"Concentrati Potter, sei un libro aperto."

Il professor Piton abbassò il braccio che reggeva la bacchetta di ebano scuro, fino a poco prima puntata dritta contro al ragazzo seduto su una sedia nel suo ufficio, ma soltanto per prendere dalla propria scrivania un calice d'acqua e rovesciarlo in faccia al moro, che sussultò.
Harry stava ancora riprendendo fiato per l'ultimo attacco di Legilimanzia del professore, la sua fronte era imperlata di sudore e poi lo fu anche di acqua, risultò quasi piacevole in realtà, quel gesto di Piton, ma veniva da lui e il Grifondoro serbava troppo rancore nei confronti di quell'uomo in quel momento per poterlo apprezzare. Si asciugò la fronte e le lenti degli occhiali con la manica della divisa in uno scattoso gesto dell'avambraccio, poi guardò Piton di sottecchi, ma con occhi carichi di astio, resi ancora più ostili dalla sua generale espressione provata.

"Ci sto provando, se mi desse il tempo di-"

"Legilimens!"

In un baleno l'uomo s'insinuò di nuovo nella sua mente, Harry lo spinse via, ci provò almeno, ma il suo incantesimo era potente, più agguerrito del solito perfino, più invasivo, tanto da mandare il moro nel panico.

"Basta! Basta, aspetti!"

Gridò il giovane a pieni polmoni e qualcosa dovette scattare, perchè la presa di Piton sulla sua mente vacillò appena. Il professore annullò l'incantesimo quando questo avvenne, ma lo scagliò di nuovo immediatamente dopo, con ancora più aggressività. Harry ansimò, odiava quella sensazione, odiava quell'uomo e soprattutto l'idea che potesse spadroneggiare come voleva tra i suoi pensieri, era stanco di quelle lezioni, di farsi sballottare in giro come un pupazzo ad ogni parola di Silente senza che nessuno gli dicesse niente. Probabilmente tutto quello Piton doveva averlo letto con la sua magia.

Bene

Scattò Harry nella sua mente, per semplice ripicca e alzò lo sguardo di nuovo sull'uomo, come sfidandolo apertamente. Era arrabbiato, era furioso a dire il vero, abbastanza da agire d'impulso, voleva solo avere modo di contrattaccare, scalfire la saccente faccia giallastra del Capocasa di Serpeverde. Per questo motivo deviò il corso dei propri pensieri ad un episodio di poche settimane prima quando, nella stanza delle scorte adiacente all'aula di Pozioni, lui aveva spinto Malfoy con le spalle contro la credenza di fianco agli scaffali, poi si era inginocchiato davanti a lui e gli aveva slacciato i pantaloni. Dopo non molto, Draco, in preda a un tremito di piacere si era aggrappato con una mano ad uno scaffale, urtando e facendo cadere un paio di boccette di infuso di asfodelo. Harry le aveva viste sul pavimento con la coda dell'occhio, si assicurò che quell'immagine fosse lampante nella testa di Piton e, mentre lo guardava, ghignò.

Allora? Si diverte ancora a sbirciarmi nella testa professore?

L'uomo impallidì e sgranò gli occhi, colto alla sprovvista dall'insieme di cose sgradevoli di cui era venuto a conoscenza. Questa volta fu Potter a cogliere lui impreparato e, approfittando della sua distrazione, lo cacciò di forza fuori dalla sua testa. 
Piton drizzò la schiena, gli occhietti neri erano furiosi, il mento tremava di rabbia e il suo volto era il ritratto del disgusto, per Harry fu il giusto risarcimento per almeno metà degli attacchi di quella serata.

"Davvero di cattivo gusto signor Potter. Dovresti baciarmi le scarpe per queste sedute, invece, non solo batti la fiacca, ma trovi sempre il modo di farmi perdere tempo."

Harry non rispose, si mise solo dritto a sedere sulla sedia, approfittando di quella tregua per cercare di ricomporsi.

"Questa non è che la riprova che non sei diverso da tuo padre, uno sciocco e con un pessimo senso dell'umorismo. Legilimens!"

L'incantesimo lo colpì nuovamente e Harry capì di aver fatto una cavolata scegliendo di far arrabbiare Piton perchè adesso l'uomo era mosso da una particolare malizia nella ricerca dei suoi punti deboli e aveva perfino materiali in più su cui lavorare. Senza un briciolo di vergogna l'uomo sfogliava tutti i suoi pensieri che riguardavano Malfoy, s'insinuava nei suoi ricordi e si burlava della sua debolezza, al ragazzo pareva di sentire la risata meschina del professore rimbombargli in testa ogni volta che aveva occasione di individuare il suo tallone d'Achille. E quello fu davvero troppo, Harry non sopportò oltre, chiuse la sua mente a Piton, non gli fu chiaro come, ma ci riuscì, lo cacciò e lo tenne fuori perfino a seguito degli incantesimi successivi.

Knights Who'd Give You Anything //Drarry (IN CORSO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora