C'erano dei riflessi verdognoli nelle fiamme del camino della Sala Comune. Draco si chiedeva da sempre come mai, non era mai nemmeno riuscito a capire se si trattasse di fuoco magico, forse perchè non gli era mai davvero interessato abbastanza.
Nemmeno in quel momento, a dirla tutta, faceva questa gran differenza: il biondino se ne stava seduto sulla sua solita confortevole poltrona, teneva le lunghe gambe accavallate e osservava quel camino solo perchè il libro di Aritmanzia che teneva sulle ginocchia gli aveva messo sonnolenza con tutti quei numeri che ne affollavano le pagine ingiallite.
C'era da dire anche che non aveva dormito un granchè nelle notti passate, era stato sempre in giro per i corridoi nelle sue peregrinazioni notturne oppure a rigirarsi nel letto come un'anima in pena, comunque incapace di dormire.Sospirò e si tirò un po' più su, sistemandosi nella poltrona più comodamente, ma non in modo meno impeccabilmente composto: era più forte di lui, doveva dare l'impressione di essere il soggetto di un vecchio dipinto dinastico in ogni spezzato della sua esistenza. Questa sua scelta di vita, per così chiamarla, faceva sempre un certo effetto in tutti quelli che lo circondavano, lo rendeva completamente inaccessibile, quasi venisse da un'altra dimensione con quei suoi lineamenti delicati e perfetti, la pelle candida e i capelli sempre in ordine: sembrava davvero un principe delle fiabe, ma perfino più elegante ed inafferrabile. Quest'immagine sempre più radicata che di se stesso Draco stava andando a creare con il passare degli anni, aveva sempre portato a reazioni contrastanti. C'era, da un lato, chi lo ammirava da lontano, pendendo dalle sue labbra ogni volta che capitava aprisse bocca al tavolo dei Serpeverde o nella loro Sala Comune, tuttavia, dall'altro, esistevano consistenti gruppi di persone, anche nella sua stessa Casata, che lo detestavano, a pelle, forse semplicemente perchè intimoriti da quella sua intoccabilità, o gelosi.
Draco aveva sempre saputo, da quando aveva iniziato a riscontrare i primi segnali di queste reazioni, cosa pensassero di lui le persone. Era diventato tanto bravo a capirlo che oramai gli bastava una sola occhiata per smistare qualcuno in una o nell'altra categoria di persone. Certo, esistevano poi le eccezioni e, che a lui piacesse o meno, su questo tipo di persone non aveva alcun controllo, non potendo incasellarle facilmente. Ad ogni modo, si ritrovava a riflettere in quel momento, se avesse dovuto trovarsi una ragazza e seguire il consiglio del professor Piton, non avrebbe dovuto avere problemi con la scelta, sapeva che gli sarebbe bastato schioccare le dita, tuttavia, non era una decisione che intendeva prendere alla leggera.
Non voleva una leccapiedi, avrebbe rischiato di macchiare la sua immagine: se mai Draco Malfoy avesse dovuto abbassarsi all'altezza di qualcuno e concedersi a una relazione mondana quel qualcuno non poteva che essere alla sua altezza. Sfortunatamente erano davvero poche le persone che il Principe delle Serpi riconosceva alla sua altezza e, per di più, erano tutte non disponibili o uomini. Blaise era fuori discussione proprio per quest'ultimo motivo, Pansy invece perchè ormai era diventata troppo importante come amica per sbilanciarla verso il poter essere qualcosa di più, soprattutto considerando la terribile cotta che aveva avuto per il biondo durante i loro primi anni a Hogwarts.Proprio in quel momento, nella Sala Comune semideserta s'introdussero un paio di voci nuove che, avvicinandosi alla zona del camino, attirarono l'attenzione del ragazzo sulla poltrona. L'illuminazione colpì Draco come una botta in testa mentre osservava due ragazze del quinto anno prendere posto sul divano in pelle lì di fianco. La più bassa, Cassidy Yaxley, aveva i capelli neri, cortissimi, un'aria da maschiaccio e il portamento svagato e informale di un ragazzino pestifero di qualche romanzo di Mark Twain, inoltre il terribile vizio di masticare gomme tutto il tempo. Draco le aveva parlato un paio di volte comunque, era purosangue e scaltra, quasi nessun dettaglio sfuggiva ai suoi sottili occhi castani, tuttavia lei non era ciò che avesse esattamente attirato l'attenzione del biondo.
Con eleganza e naturalezza, l'altra ragazza, Astoria Greengrass, si era seduta a sua volta sul divano e, mentre Cassidy piazzava gli anfibi sul tavolino di mogano davanti a sè, Astoria aveva piegato le gambe sul cuscino del divano, attenta a tenere giù le scarpe e senza che la sua gonna si spostasse in modo sconveniente, poi aveva appoggiato un gomito allo schienale e adesso si reggeva la testa su una mano, sorridendo vagamente rivolta alla sua amica. Era perfetta, una regina delle fate con gli occhi di ghiaccio e lunghissimi capelli color del miele che le cadevano ordinatamente sulla schiena.
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Knights Who'd Give You Anything //Drarry (IN CORSO)
Fanfiction"Se solo penso che dovrò vedere la sua cicatrice nuovamente in prima pagina domattina mi viene la nausea." Draco continuava a lamentarsi e ben prima che potesse finire di farlo i corridoi illuminati del castello furono sostituiti dalle fredde pareti...