Capitolo 26

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"Draco eccoti. Ma dov'eri finito? Hai saltato quasi tutta Erbologia"

Draco era appena entrato in Sala Comune quando la voce di Pansy lo raggiunse. Lui alzò lo sguardo su di lei, trovandola seduta con le gambe allungate sul divano in pelle davanti al tappeto persiano verde e argento mentre Blaise sedeva sulla poltrona lì a fianco e lo squadrava con attenzione da sopra il suo libro.
Erano passate ben più di due ore da quando il biondo era corso fuori dalla serra numero dodici per andare a cercare Potter e trascinarlo fuori dall'aula e dritto nelle sue spire.

"Oh, in giro..."

Il Serpeverde aveva cercato di tornare in sè sulla via verso i sotterranei, prepararsi una bugia che potesse giustificare la sua assenza, ma soltanto camminare in linea retta era stata una tortura, figuriamoci pensare razionalmente. Potter non si era risparmiato con lui e adesso il biondo si trovava in condizioni pietose. Eppure era felice, ottusamente felice, così tanto che si chiese se fosse stato così male dire ai suoi amici la verità.

"In giro dove di preciso?"

Insistette Blaise con aria cupa e Draco alzò gli occhi al cielo mentre si lasciava cadere seduto sul divano di fronte a Pansy. Tuttavia, il dolore al fondoschiena lo colse impreparato, togliendogli il fiato. Il ragazzo sbarrò gli occhi e scattò nuovamente in piedi prima di potersi imporre altrimenti. Lanciò al suo migliore amico una breve occhiata e fece caso a come avesse assottigliato lo sguardo. Non si fidava di lui, era evidente, eppure quella realizzazione ferì Draco nell'orgoglio, portandolo ad innalzare le sue difese con ostinazione.

"Cosa sei Blaise adesso, la mia balia? Mi annoiava Erbologia e sono andato a farmi un bagno"

Con molta più compostezza di prima e pronto a ciò che lo aspettava, Draco si sedette, accavallando le gambe e lisciandosi i pantaloni sulla coscia.

"Sei caduto dalle scale per caso?"

Insistette Blaise e il suo tono era ostile, era come se il mulatto stesse cercando in tutti modi un motivo per avercela con lui. Qualcosa non gli tornava, erano due settimane che Draco si comportava in modo strano, come se ci fosse qualcosa nella sua vita che i suoi amici non potevano sapere. Alla sua domanda il biondo semplicemente inarcò un sopracciglio.

"Lo dicevo perchè sembra che ti sia fatto male, zoppichi un pochino"

"Non sei la mia balia, Blaise"

Ripetè Draco in un sibilò secco e Pansy troncò quella tensione con un sospiro seccato.

"Per Salazar Blaise, piantala di fargli il quarto grado. Ci dirà cosa ci sta nascondendo quando si sentirà abbastanza in colpa da farlo."

"Non vedo perchè dovrei sentirmi in colpa. Ho diritto alla mia privacy"

Protestò Draco incrociando le braccia al petto e sollevando il mento stizzito.

"E va bene allora cambiamo discorso, ho una proposta da farvi ragazze"

"La pianti?"

Sbottò Blaise, spostando le mire del suo disappunto su Pansy questa volta. Odiava che Draco gli stesse nascondendo qualcosa, aveva una pessima sensazione a riguardo e quando si trovava in condizioni del genere ogni piccola cosa diventava un oltraggio alla sua compostezza.

"Eh?"

"Di usare il femminile. Piantala, mi dà fastidio"

"In realtà quello che ti dà fastidio è non avere controllo sulla mia vita"

S'inserì Draco, sapeva che sarebbe stata una pessima idea, che Blaise non avrebbe mai preso bene quell'aperta provocazione, ma non era riuscito a frenarsi.

Knights Who'd Give You Anything //Drarry (IN CORSO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora