Capitolo 30

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Harry appoggiò la testa contro la corteccia dell'albero alle sue spalle mentre cercava di riprendere fiato. Una nuvola di condensa lasciò le sue labbra e il moro rimase a guardare quella piccola voluta di fumo bianco sollevarsi per l'aria gelida fino ad infrangersi contro una corrente estranea, un altro respiro, ma proveniente da poco più in alto.
Potter allora guardò Malfoy, ma lui non ricambiò subito quel gesto, troppo impegnato ad ansimare pesantemente, seduto a cavalcioni sul moro e con le ginocchia affondate nel sottobosco umido. Teneva un braccio teso di fianco alla testa di Harry, la mano bianca stringeva la corteccia dell'albero e ancora il corpo del biondo era scosso da qualche piccolo tremito, il suoi lineamenti affilati ed eleganti erano stravolti e contratti.

Solo dopo che fu trascorso qualche secondo, Draco abbassò lo sguardo sul moro, in un attimo ogni traccia di vulnerabilità che poteva aver segnato la sua espressione s'indurì leggermente e, appoggiando le mani sulle spalle di Potter, il biondo si sollevò abbastanza da far scivolare il membro del ragazzo fuori da lui. Harry sospirò, chiuse gli occhi e le sue mani inspiegabilmente calde nonostante il gelo circostante, accarezzarono le cosce del Serpeverde, risalendole fino ai fianchi. A Draco allora sfuggì un piccolo ghigno soddisfatto e subito dopo iniziò ad alzarsi lentamente in piedi, fingendo che il tremendo orgasmo raggiunto qualche momento prima non gli stesse rendendo arduo fare forza sulle gambe.

"Forza, in piedi, fattelo bastare"

In tutta risposta il Grifondoro afferrò Malfoy per un ginocchio e morse con forza la sua coscia, portando il biondo a lasciarsi scappare un verso strano, a metà tra un ansito e un gridolino. Harry ridacchiò mentre tornava ad appoggiarsi pesantemente al tronco dell'albero sotto il quale era seduto, Draco, infastidito, gli mollò un leggero schiaffo in pieno viso.

"Non c'è niente da ridere, sei un animale Potter"

"Cos'era quel suono Malfoy?"

"Taci."

"Sembrava una sorta di pigolio, rifallo"

"Fottiti Potter"

Harry sospirò divertito e, pesantemente, si rimise in piedi, ma, a differenza dell'altro giovane, non si affrettò a rivestirsi, preferì appoggiarsi all'albero con le braccia incrociate e rimanere a guardare Draco che, con tutta la dignità del mondo, rientrava nei suoi pantaloni eleganti.

"Ti sbrighi a rivestirti? Ho freddo solo a guardarti"

"Ma non mi stai guardando"

"Non mi serve guardarti per sapere che sei nudo in una foresta in pieno inverno"

"Mi pare che l'idea di spogliarci sia stata tua Malfoy"

"Solo perchè tu non sai tenere le mani a posto Potter"

"Come no"

Solo allora il Grifondoro si mise pigramente a raccogliere i suoi vestiti e a ripulirli quanto bastava. Intanto Malfoy non dava tregua alle sue orecchie, continuando a ripetere quanto probabilmente fosse tardi e quanti funghi ci fossero ancora da raccogliere per poter dire di aver riempito i sacchi.

"Beh, tempo ne abbiamo, la mezzanotte è passata da un pezzo quindi immagino che Gazza non tornerà prima di domattina"

Commentò calmo Potter mentre si abbottonava la camicia, come se quello che avesse appena detto non implicasse almeno una decina di prospettive terribili.

"Come? La mezzanotte è passata? Come fai a dirlo non si vedono le stelle da qui. Non prendermi in giro Potter perchè non è divertente... non passeremo la notte nella foresta"

"Malfoy, sii realista."

"Realista? Potter io sono realista, ho il realismo nelle vene e nella mia realtà non possono essere passate più di due ore da quando abbiamo messo piede qui dentro."

Knights Who'd Give You Anything //Drarry (IN CORSO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora