Love you to the moon and to Saturn

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-Daniel, Rose, sono a casa e sto salendo in camera, avete circa due minuti per rendervi presentabili-
-Stiamo giocando con la Play Station papà- risponde il ragazzo. Poco dopo, infatti, ecco comparire Derek, col volto abbastanza stanco. –Pensi sempre male-
-Quante volte ti ho beccato in questi anni?-
-Con me soltanto una-
-E' per questo che sei la mia preferita-
-Mi sarei stupita del contrario- esclamo. –Dov'è il resto della famiglia?-
-Sono tornati tutti alle rispettive case, quindi potete riprendere a respirare normalmente-
-Credo che, in realtà, il rapporto tra me e nonno Richard sia cambiato ieri sera-
-Che cosa hai combinato Rose?-
-Gli ha evitato un infarto, riesce a controllare l'umore altrui senza neanche battere ciglio, è pazzesco-
-Lo hai mai fatto con me?-
-Non lo farei mai, neanche quando litighi con Albus, il che sarebbe abbastanza utile-
-Comunque ero venuto qui per dirvi una cosa ma, come al solito, mi avete fatto venire il mal di testa-
-Ho perso il conto di quante volte che lo abbiano detto-
-Chissà perché non mi stupisce come cosa- entra e si siede accanto a noi sul materasso. –Sto ricevendo pressioni affinché vi obblighi a lasciarvi-
-Che stai dicendo papà?-
-Il vecchio Consiglio non è molto contento di quel che avete fatto...-
-Sono stata io, loro non c'entrano niente, Daniel neanche lo sapeva-
-Il problema è che avete pestato troppi piedi in questi anni, e si stanno appigliando al cavillo che, un angelo custode, non dovrebbe avere nessun rapporto con il proprio protetto-
-Non sono più un angelo custode, ho scelto la caduta più di un anno fa ormai!-
-Daniel, prendi un respiro profondo, i tuoi occhi stanno diventando viola- il ragazzo sbatte un paio di volte le palpebre, spostando lo sguardo dalla parte opposta. –Ho detto che mi stanno facendo pressioni, non che vi farò lasciare, sono pur sempre tuo padre-
-E allora perché ce ne hai parlato?-
-Per mettervi in guardia-
-Abbiamo affrontato di peggio, qualche vecchietto del Consiglio che ci vuole bruciare al rogo non ci fa paura-
-Hai bisogno che fingiamo di esserci lasciati?- chiedo, a quel punto.
-Dio mio no, è l'ultima cosa che voglio, anche perché poi dovrei sopportare Daniel-
-Grazie, grazie mille-
-Volevo solo avvertirvi, fine della storia. Guardatevi le spalle e cercate di tornare a New York il primo possibile-
-Stai diventando ansioso come lei- esclama Daniel. –Ma ti prometto che faremo attenzione-
-Non voglio che vi succeda niente ragazzi, vi meritate un po' di pace-
-E' quello che ci proponiamo ogni anno ma che, inevitabilmente, non riusciamo a rispettare-
-Non ci pensiamo adesso- dico. –Vuoi giocare con noi?- gli porgo il joystick. Lui sorride, scuotendo la testa.
-Ho un'idea migliore, alzatevi su- scatta in piedi e ci intima di fare lo stesso.
-Che hai intenzione di fare?-
-Vi devo far vedere una cosa nel mio studio- esce dalla camera e scende velocemente le scale.
-Ma che gli è successo?-
-Non lo so, sarà crisi della mezza età- mi risponde Daniel. –Papà cosa...- arrivati a destinazione, Derek si ferma di fronte alla libreria. Alza un dito e quattro libri illuminano; emanano una luce blu per un paio di secondi e, una volta spenta, gli scaffali si muovono, rivelando una stanza segreta. –Vivo in questa casa da vent'anni e scopro questa cosa soltanto adesso?-
-Tra l'altro si sblocca con la tua data di nascita- esclamo. –Dall'alto verso il basso. L'undicesimo libro della fila lì sopra, poi il primo della seconda e, infine, il nono e il settimo della terza, in questo ordine. Undici gennaio del novantasette-
-Tu sei fin troppo sveglia-
-Ed io fin troppo poco, vuoi spiegarmi?- l'uomo entra nella seconda stanza. Ha le pareti dipinte di azzurro ma, nonostante questo, è ben illuminata. L'atmosfera che si percepisce è chiaramente magica, qualcosa di antico che non ci appartiene, ma che io, personalmente, ho incontrato a Dublino. Ci sono vari tavoli sparsi qua e là, con sopra libri, pergamene, oggetti che non conosco. Le sedie sono leggermente impolverate, segno che nessuno deve averci messo piede da molto tempo.
-Questa è stata una delle basi della resistenza contro Morsein prima che voi nasceste-
-Credevo che la guerra si fosse svolta principalmente a San Francisco-
-No, ad un certo punto si è spostata qui a New Orleans, sapete che è una città franca, non puoi essere rintracciato, visto l'enorme quantità di magia che ha attraversato queste strade negli anni, dalla sua formazione fino ai giorni nostri, e casa mia è diventata uno dei centri operativi- si dirige verso uno dei tavolini, iniziando a rovistare tra le varie carte. –Dovrebbe essere qui-
-Non ti lamentare più che ti ho nascosto delle cose in passato, io ho appena scoperto di avere un rifugio antiatomico in casa-
-Eccola qui- l'uomo sorride, porgendoci una foto.
-L'Ordine della Fenice originale- esclama Daniel, mentre io tengo il rettangolo di carta tra le mani. –Scusate, me l'avete servita su un piatto d'argento-
-Questi sono mia madre e mio padre- indico le due figure sorridenti. La fotografia deve risalire più o meno ad una ventina di anni di fa, prima che tutti noi nascessimo. –Tu e Cassie-
-Lei, però, era sempre ferita quando dovevamo affrontare Morsein, solo adesso ne capisco il motivo, non avrebbe mai potuto combattere contro l'amore della sua vita-
-I genitori di Albus, quelli di Daisy...ci siete tutti- esclamo, più per distrarre Derek e Daniel da quello che rimarrà per sempre il loro tallone d'Achille che per altro. –E' davvero l'Ordine della Fenice originale!-
-Dio, adesso ripeterà questa cosa all'infinito- borbotta Daniel. –Perché non mi sto mai zitto?-
-La guerra è stata dal novanta al novantaquattro, giusto?-
-Come fai a saperlo? Il Consiglio ha vietato di raccontare troppo dettagliatamente alle generazioni future ciò che fosse realmente successo-
-Beh ho messo insieme tutte le informazioni che ho ottenuto negli anni e poi, quando ho saputo del blocco, è stato abbastanza facile risalire alla data di fine, visto che l'avevano imposto a tutti quelli che erano nati dal millenovecentonovantacinque in poi-
-L'ho sempre detto che sei troppo intelligente-
-L'ho sempre detto che voi due avete le stesse sparate, ve lo giuro- si guardano e ridono. Ciò mi rende felice, visto che ricordo ancora i periodi bui in cui Daniel era convinto che suo padre lo odiasse, o quando lo ha buttato fuori di casa e ha dovuto vivere da noi per più di tre mesi. –Mi fa senso alle volte se devo essere sincera, siete l'uno la copia dell'altro-
-C'è ancora l'incantesimo di protezione qui dentro comunque. Eravamo in tanti, i nostri poteri potevano essere captati facilmente, avevamo bisogno di qualcosa che li neutralizzasse-
-Mi sembra davvero di essere in Harry Potter, non so se essere contenta oppure no, visto la quantità di vittime riportate alla fine dei libri e dei film-
-Qualsiasi cosa cerchiate, la troverete in questo posto. Non vi ho detto niente nel corso degli anni perché avevo paura di quel che potesse comportare tutto questo sapere nelle vostre mani-
-In effetti non hai tutti i torti papà, lei e le ragazze sono volate a Dublino e sono tornate con i poteri raddoppiati, Daisy si può perfino trasformare come Seth adesso!-
-Perché hai deciso di farlo adesso comunque?-
-Perché l'ultima volta eravate totalmente scoperti, è una fortuna che ne siate usciti interi, a dir la verità sono abbastanza stupito di questa cosa-
-Rose ha ideato un piano perfetto, ha studiato ogni minimo dettaglio, è grazie a lei se è andato tutto bene-
-Sei l'essere più potente della vostra generazione, lo sai vero?- mi stringo nelle spalle. Ho sempre pensato a Daniel in questi termini, non a me, lui è sempre stato un passo più avanti rispetto agli altri. –E comunque, riprendendo il discorso sul perché ho deciso solo adesso di mostrarvi questo posto, il motivo è semplice: non voglio che vi troviate più impreparati, qualsiasi cosa accada. Il Consiglio ci ha impedito di darvi un'istruzione completa per tutelarsi, quasi avesse paura della venuta di un nuovo Morsein, ma adesso sono io che comando, e voglio che voi sappiate tutto quello che c'è da sapere-
-Oh sì, siete davvero uguali voi due, due cuori grandi quanto una casa che tenete ben nascosti- si guardano, roteando gli occhi al cielo subito dopo. –Visto? Ho ragione, adesso abbracciatevi-
-Sai che, a parte te, nessuno era mai nato con entrambi i poteri dei genitori?-
-E Morsein allora?-
-Si è allenato, ha risvegliato l'altra sua metà, era molto potente. Ma tu, invece, non avevi bisogno di sforzarti, ti veniva naturale: avevi appena sette giorni di vita quando hai fatto svolazzare per tutta la stanza i tuoi peluche-
-Non lo sapevo-
-I tuoi genitori ti hanno lasciata libera fino ai due anni. Dopo la morte di tuo padre, e anche grazie all'aiuto del blocco, Isebelle ha annullato tutti i tuoi incantesimi involontari e tu, non allenandoti più come una volta, ti sei indebolita, fino a quando i tuoi poteri non si sono assopiti per, beh, fino a quando Seth non ti ha fatto arrabbiare-
-Poi mi chiedi per quale motivo lo odi, ha combinato solo danni da quando è arrivato-
-Perché sei tanto contrario ai miei poteri?- ho sempre voluto porre a Daniel questa domanda. Nessuno dei ragazzi è mai stato così restio nei miei confronti come lui.
-Non è questo, è...non cambiamo discorso, stavamo parlando di quanto Rose fosse potente-
-Come fai a sapere tutte queste cose Derek?-
-Voci di corridoio che, successivamente, abbiamo potuto appurare essere vere-
-E' per questo che Morsein e gli Psuché erano così ossessionati da me? Oltre a tutta la storia della leggenda e della profezia ovviamente-
-Credo di sì o, quanto meno, questo è il motivo per cui Mike si è legato tanto a te-
-IO l'avevo detto di non fidarsi, ma voi, in particolare tu, non mi ascoltate mai, perciò-
-Me lo rinfaccerai a vita, non è così?-
-E' stata praticamente l'unica volta in cui io avevo ragione e tu torto, è da incidere negli annali della storia-
-Fingerò di non aver sentito- Derek ride sotto i baffi. A differenza di Cassie, mi ha adorato sin dal primo giorno, forse perché ho sempre cercato di tirare Daniel fuori dai guai, soprattutto quando ha rischiato di essere bocciato. –Grazie, sai che nessuno parla mai troppo di tuo padre-
-Assomigli molto a lui sotto certi punti di vista, ma la tua inclinazione a sacrificarti per gli altri l'hai presa da Isebelle, se ci pensi bene-
-Ha praticamente spento i suoi poteri per proteggermi, per evitare che ci rintracciassero-
-E tu le hai sempre dato addosso- incenerisco Daniel con lo sguardo. Lui meno di tutti può criticarmi sotto questo punto di vista. –Sai che io e lei parliamo tantissimo, si confida con me-
-Ripeti questa frase nella tua mente e capisci che cosa c'è di sbagliato-
-Sei tu che pensi sempre male-
-Gli anni passano e voi continuate a battibeccare come due ragazzini-
-E' anche questo che tiene su la nostra relazione, ti immagini se fossimo soltanto sdolcinati? Sai che noia- il ragazzo si stringe nelle spalle. La verità è che siamo entrambi sulla difensiva quando si parla dell'altro; ci siamo feriti a vicenda, è inutile negarlo, e abbiamo paura che riaccada di nuovo. E' questo l'unico punto debole del nostro rapporto, l'unico su cui non riusciamo a trovare un equilibrio, e anche quello che mi spaventa di più.
-Ci stiamo lavorando in realtà. In fin dai conti stiamo crescendo, non siamo più gli stessi che eravamo quando ci siamo messi insieme, dobbiamo aggiustare ancora qualcosina-
-Basta che non me lo fai tornare di nuovo depresso a casa, perché ti giuro che non lo reggo. Si è aggirato per tutta l'estate per la casa come un fantasma-
-Grazie papà-
-Non è stata completamente colpa mia-
-Lo so, è la sua vanità che lo frega sempre. Ama te ma ama anche essere corteggiato, ovviamente non ti tradirebbe mai, ma si compiace sempre nel vedere come tutte gli muoiano dietro-
-E' il solito pallone gonfiato, ormai ho imparato a conoscerlo ma spero che, questa volta, abbia capito a cosa può andare incontro se tira troppo la corda e si mette a fare il dongiovanni-
-La volete smettere di parlare di me come se io non ci fossi?-

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