I know you, trying to change the ending, Peter losing Wendy

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-Odio il caldo della Louisiana- borbotto, issando lo zaino sulle spalle. Sono appena atterrata da Parigi, con un volo diretto che ho trovato per il rotto della cuffia ma che mi ha distrutta. Fortunatamente ho avuto la brillante di idea di spedire le mie valigie due settimane prima direttamente a casa, visto che mi sono praticamente rifatta il guardaroba.
Ho appena passato i controlli di sicurezza e, mogiamente, mi dirigo verso l'uscita, strisciando i piedi lungo il pavimento in linoleum.
Attraverso le porte e, perfettamente composti, trovo mia madre ed i ragazzi. Non li vedevo da mesi, senza contare che, con Isebelle, non ci incrociavamo da Natale. Sono sicura che troverà mille modi per farmela pagare.
-Ma siete tutti qui?- corro verso di loro e mi lascio abbracciare. Mi sono mancati davvero tanto soprattutto quando, per il compleanno, è potuto venire soltanto Daniel a trovarmi, visto che tutti loro erano giustamente impegnati con la preparazione degli esami.
-Hai tagliato i capelli?-
-Non sono tanto corti mamma, arrivano appena sotto le spalle-
-Beh per i tuoi standard sì- esclama Daisy. –Che bello riaverti qui- mi abbraccia di nuovo. So che le cose tra lei e Seth stanno andando molto bene, pare che, questa volta, sia messo la testa a posto, anche se Daniel continua a girarli intorno come un avvoltoio pronto ad attaccare la sua preda. –Ti devo raccontare di tutto!-
-Lasciala respirare, sicuramente vorrà...-
-...dormire- interrompo Diana, sospirando. –Ho seriamente bisogno di dormire-
-Beh succede quando le passi a ballare sui tavoli del Moulin Rouge-
-Mamma, non costringermi a nasconderti le storie-
-Andiamo su- iniziamo tutti a seguire la donna. Mano a mano che procediamo, il caldo si fa sempre più forte e i vestiti si appiccicano al colpo.
-Dio mio, perché le temperature devono essere così alte qui?- borbotto.
-A Parigi non ce n'è?-
-In Costa Azzurra, dove sono stata due settimane fa, di meno, te lo garantisco Audrey-
-Ti sei davvero spaccata di studio- mi sbeffeggia Chris.
-Avete finito?-
-No, siamo arrabbiati perché sei partita, non sei tornata nemmeno una volta!-
-E dai Al, non è colpa mia se non siete potuti venire a trovarmi-
-Daniel poteva anche dircelo- il ragazzo, a quel punto, si fa serio di colpo.
-Avevi detto...-
-Siamo arrivati alla macchina- esclama, fin troppo sollevato. –Daisy, Diana, venite con noi-
-Mi avevi detto che nessuno di loro era riuscito ad organizzarsi con gli esami-
-Tu hai fatto cosa?- esclama Albus. –Non è assolutamente vero, semplicemente una mattina non lo abbiamo più trovato a casa-
-Avevo i miei buoni motivi-
-Immagino- il ragazzo borbotta e, insieme agli altri, entra nell'auto dietro la nostra.
-Grazie Greyson-
-Hai fatto una carognata- saliamo in macchina, non vedo l'ora di essere a casa per poter dormire. –Mamma, accendi l'aria condizionata?-
-Perché non lo fai con la forza del pensiero, visto che ti sei fatta togliere tutti i blocchi?-
-Tanto per sapere, quante cose devi rinfacciarmi?-
-Oh non ti preoccupare, abbiamo tre settimane da trascorrere insieme- la donna assottiglia le labbra e mette in moto. Scivolo lungo il sedile, poggiando la testa contro di esso. Ho la schiena tutta contratta, mi fa davvero male.
-Grazie per la sorpresa ragazzi, siete stati davvero carini-
-Mi hai portato qualcosa da Parigi?-
-Sì Daisy, non ti preoccupare, i vostri regali sono in valigia. Puoi aspettare ancora qualche ora? Ho davvero bisogno di dormire?-
-Ma si può sapere che cosa hai fatto nell'ultima settimana per ridurti così?-
-Quello che succede a Parigi rimane a Parigi- dico, chiudendo le palpebre, mi sta esplodendo il cervello.
-Greyson- mi riprende Daniel.
-Ricordati che cosa mi hai promesso sulla Tour Eiffel- sbuffa. Anche se non lo sto guardando, posso giurare che abbia roteato gli occhi, leggermente infastidito. –Il matrimonio quand'è a proposito?- Eric e la sua ragazza hanno deciso di sposarsi il che, per la famiglia Manson, è stato un fulmine a ciel sereno, soprattutto perché Sabrina è umana, non ha alcun potere e, considerando l'atteggiamento tenuto da Richard, non avranno una vita facile.
-Domani-
-Davvero?- mi volto verso i sedili posteriore. Il ragazzo annuisce. –Fantastico tempismo-
-Lo so- è l'anniversario mio e di Daniel. Tre anni, assurdo. –Perciò riposati, ho un piano b-
-Ma parlate in codice voi due?-
-Domani è il loro anniversario Diana, un giorno che avrebbe dovuto sancire la fine dei nostri problemi e, invece, così non è stato-
-Come va con Seth?- chiedo, giusto per spostare il fulcro della discussione su altro.
-E' un fidanzato modello, meglio di Manson se è per questo-
-Dillo all'anello di sei punto cinque carati che porta al dito-
-Non tutti siamo ricchi come te-
-Beh magari un giorno di questi fiuta il forziere di qualche pirata, non puoi saperlo-
-Ah ah ah, dimentichi che anche io sono un lupo mannaro adesso-
-Hanno fatto così anche durante il viaggio di andata- sibila mia madre a denti stretti. –Ero convinta che loro andassero d'accordo-
-Sono successe un paio di cose tra lo scorso anno e questo...-
-Tipo voi che vi trovate a combattere contro un clan di druidi e, per questo, volate a Dublino dove evocate un'antica divinità celtica?-
-La stai facendo sembrare una brutta cosa-
-Oh Rosebelle, te la sei cavata soltanto perché sei partita direttamente per Parigi, Cece era fuori di sé-
-Pensavo che, questo, ti facesse piacere-
-Effettivamente sì- ammette. –Ma siete stati degli scellerati, come al solito dopotutto-
-Eppure abbiamo salvato il mondo, di nuovo. Niente encomio questa volta?-
-No, però, in compenso, abbiamo finalmente pieno accesso ai nostri poteri, io questa la considero una vittoria- si intromette Diana. –Senza contare che ci siamo finalmente sbarazzati di tutti i vecchietti-
-Perché tu non hai accettato a proposito?- Isebelle scrolla le spalle.
-Per me quel mondo non esiste più da quando tuo padre è stato ucciso-
-Ma ci sono pur sempre io-
-Mi hai dimostrato più volte di non aver bisogno della mia protezione, e poi c'è anche l'armadio a quattro ante biondo qui dietro-
-Che ho fatto questa volta?- esclama Daniel. Sta ancora battibeccando con Daisy.
-Niente rilassati, è tutto a posto-
-E poi avrei dovuto avere a che fare con Cece più di quanto mi sarebbe piaciuto-
-Riuscirete mai ad appianare le vostre divergenze?-
-E tu e Daniel riuscirete mai a trascorrere un anno senza lasciarvi?-
-Chi ha cantato?-
-Il diretto interessato dopo avermi fatto vedere lo schizzo del tuo anello. Sapevi che lo aveva disegnato lui?-
-Sì me lo ha accennato mentre mangiavamo una crepe a Montmartre-
-Ah comunque Rose, ho iniziato ad uscire col fratello di Holden- trilla Diana.
-Holden ha un fratello? E da quando?-
-Fratellastro in realtà, andava in un'altra scuola, adesso studia a Berkeley-
-E' davvero bellissimo- dice Daisy. –Assomiglia a lui-
-A me è sembrato normale- dice Daniel.
-Anche tu sei normale Manson, eppure tutte le ragazze con cui hai a che fare finiscono per impazzire, quindi vedi un po' tu-
-Daisy, quel che hai detto non ha completamente senso-
-Ragazzi!- esclamiamo io e Diana. Ero davvero convinta che, in sei mesi, tutto si sarebbe sistemato ma, a quanto pare, mi sbagliavo.

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