It's just a supercut of us

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-E come pensavi di poterlo fare? Saremo sempre messi in ombra da Daniel e dal suo essere perfetto-
-Daniel è tutto fuorché perfetto-
-Eppure Rose ci è tornata lo stesso. Dopo tutto quello che ha fatto, dopo tutto quello che le ha fatto passare, lei lo ha comunque perdonato, e non solo, visto che sfoggia un anello grande quando il mio occhio- sospiro e, per un attimo, chiudo le palpebre. E' di nuovo colpa mia, solo ed esclusivamente colpa mia, ma la cosa peggiore è che, questa volta, ci è andato di mezzo anche Luke.
-Ma non l'ha mai tradita- esclama, a quel punto. -Non credi che sia arrivato il momento di fartela passare?-
-Tu non c'eri ai tempi, non hai idea di quel che c'era tra di noi-
-Se fosse stato davvero forte come millanti, a quest'ora sarebbe durato-
-Sarebbe durato se Daniel non si fosse messo in mezzo. Lui e il suo essere un eroe tormentato...ogni volta, ogni singola volta che le cose iniziavano ad andare bene, lui arrivava e chiedeva aiuto-
-Comunque io voglio disintossicarmi, quindi porta via quella roba-
-Non vedi come sei ridotto? Sei completamente in astinenza-
-Non voglio morire Al- sibila Luke a denti stretti. Ogni singola parte del suo corpo sta tremando, e l'unica cosa che vorrei fare in questo momento è uscire da sotto questo mantello e aiutarlo. Ma non posso. –Ho ancora tanti anni davanti-
-Non essere così melodrammatico, non morirai. Hai idea di quanta ne abbia presa io quando ero al secondo anno? Eppure mi risolta di essere ancora qui-
-Già, e quanto ti è costato?- il volto di Albus si indurisce. Accanto a me, Daniel sembra scalpitare ogni minuto sempre di più, e ho quasi paura che possa fare qualcosa di stupido da un momento all'altro. –Sei dovuto fuggire da New Orleans, senza contare la finta morte. E poi hai idea del dolore che hai causato a tutti le persone che ti volevano bene?-
-C'è chi è stato meglio senza di me, Daniel aspettava soltanto il momento propizio- gli afferro la mano. Non ho bisogno di leggergli nella mente per sapere cosa sta pensando in questo momento: si è allontanato da me per non mancargli di rispetto, mi ha visto sfiorire ogni giorno senza poter intervenire perché gli aveva fatto una promessa e, per giunta, deve sentire Albus riferirsi a lui in certi termini.
-Ascolta, Rose e Daniel sospettano qualcosa, sono stati qui ieri e...-
-Cosa? Per quale motivo?-
-Sapevano che stavo male e mi hanno portato i libri-
-Okay okay, cerchiamo di calmarci: anche Daniel ha fatto uso della soluzione argentea questa estate, quindi, sicuramente, farà di tutto per evitare che lei si avvicini alla verità, sa benissimo che spiattellerei il suo segreto in quattro e quattr'otto-
-Lo ha fatto soltanto perché voleva che tornasse e, quando si è reso conto di quanto fosse puramente egoistica quell'idea, non ne ha toccato più un singolo goccio-
-Mi rifiuto di eleggere Daniel Manson a santo della situazione-
-Perché lo odi così tanto?-
-Perché mi ha portato via tutto quanto!- urla, rosso in volto. –Lo hanno eletto capitano della squadra di football al secondo anno, ha detto a Rose che la tradivo, l'ha fatta innamorare di lui, è riuscito ad entrare ad Harvard, ha scelto la caduta ma è diventato più forte, mi ha battuto alla regata lo scorso anno e, nonostante abbia fatto dio solo sa cosa in passato, ha ancora tutto l'amore di Rose-
-Non ha fatto tutto da solo Al, e questo lo sai benissimo. E' vero, per certi versi, lui è più potente di noi, e il fatto che sia tanto sicuro di sé lo ha aiutato, su questo non ci sono dubbi ma Albus, tu hai tradito Rose, e non potrai mai fare niente per cambiare ciò-
-Questo è quello che dici tu- dice, sfoderando un ghigno.
-Qualsiasi cosa tu faccia, Daniel ti prenderà a calci-
-Non se divento più forte di lui- caccia le mani in tasca ed estrae una fialetta. La sventola proprio sotto il naso di Luke, che indietreggia appena. –Guardati, sembri un cucciolo maltrattato-
-Finirai molto male Albus-
-Ho tutto sotto controllo-
-L'ultima volta che hai detto così, se non sbaglio, ci hai fatto credere che eri morto- esco da sotto il mantello, lasciando Daniel e Diana lì sotto. Uscire allo scoperto era l'ultima cosa che volessi ma forse, se intervengo adesso, posso ancora salvare entrambi. –Il problema di fondo qui è che sei ancora convinto di avere sedici anni, e che Daniel sia la causa di tutti i tuoi problemi- schiocco le dita e la soluzione argentea finisce in mano mia, sotto lo sguardo ancora stupito di Albus e Luke. –E tu, credevi davvero che mi sarei bevuta la storia che andava tutto bene?-
-Più che altro ci speravo, se devo essere sincero. Sapevo che mi avresti ucciso, se avessi saputo una cosa del genere-
-Affronteremo questo argomento in un secondo momento, adesso devo sistemare qualcuno- io ed Albus ci guardiamo e, in una frazione di secondo, gli tiro uno schiaffo dietro la nuca. –Che diamine ti è saltato in mente?-
-Non farmi la predica, non dopo quello che hai scatenato per poter sconfiggere Carter-
-Quel potere è ben tenuto sotto controllo, non ti preoccupare- rotea gli occhi, sbuffando. –Non mi è piaciuto per niente quel che hai detto poco fa-
-Capirai, c'era di mezzo l'amore della tua vita-
-Daniel non c'entra, semplicemente non mi piace il modo in cui tratti gli altri. Devi imparare ad assumerti le tue responsabilità Albus, perché sai benissimo di chi è la colpa, se la nostra relazione è naufragata-
-Tua, che facevi le moine e gli occhi dolci a Daniel. La verità è che tu hai voluto sempre e solo lui, hai giocato con me esattamente come il tuo adorato principe azzurro ha fatto con te i primi anni. Forse è proprio per questo che siete tanto uniti, perché siete entrambi due stronzi a cui piace essere venerati e che si divertono ad usare le persone che li stanno più vicino-
-Adesso basta- Daniel esce da sotto il mantello, seguito da Diana. –Rose è fin troppo gentile, quindi lascia che ti dica io cosa penso di te...-
-Non è necessario- esclamo, prima che il ragazzo continui. –Sono seria, non creiamo discussioni inutili-
-Sei tornata fin troppo diplomatica da Parigi-
-Daniel, ti prego-
-Sì, fai il bravo cagnolino-
-Albus!- urlo. –Sono davvero stanca-
-Deve essere davvero difficile avere il mondo ai tuoi piedi, hai proprio ragione-
-Cosa devo fare?- piagnucolo. –Cosa devo fare per mettere a posto le cose? Pensi che io non stia male ogni giorno per questa storia? Pensi che non ci stia male? Ma non è stata colpa mia, e non...neanche per un minuto ti ho considerato una distrazione per dimenticarmi di Daniel-
-Adesso calmati dai, non è necessario disperarsi così tanto- il biondo poggia le mani sulle mie spalle e mi abbraccia. –Giuro che ti uccido-
-Adesso rilassatevi tutti- dice Diana. –Prendete un respiro profondo, e cercate di comportarvi in modo maturo-
-Devi farti aiutare Albus- mi stacco da Daniel e mi volto verso di lui. –Devi parlare con qualcuno e, soprattutto, devi andare a disintossicarti-
-Mio dio, ancora con questa storia della dipendenza-
-Sì, ancora con questa storia della dipendenza. Ci deve pur essere un centro per gli angeli...esiste?-
-Ovviamente, ma questo comporterebbe denunciarlo al Consiglio, che lo priverebbe momentaneamente dei suoi poteri-
-Non osereste!- esclama, rosso in volto. –Non ve lo perdonerei mai-
-E' per il tuo bene Al-
-Sai cosa lo sarebbe? Lasciarmi stare, lasciarmi vivere tranquillamente la mia vita senza intrometterti-
-L'ultima volta che l'ho fatto, hai dovuto fingere di essere stato ucciso, quindi no, non lo farò-
-Ti rendi conto che t'importa più di me adesso che quando stavamo insieme?-
-Non è vero, ti ho sempre chiesto di parlarmi, di aiutarmi a capire, ma tu niente, hai preferito tradirmi-
-Stiamo ancora davvero parlando di questa storia?- borbotta Diana. –Sono passati anni- Albus annuisce, per poi allargare di colpo le braccia, e farci volare dall'altra parte della stanza.
-Okay questo ha fatto male- Daniel si rialza in men che non si dica, seguito dagli altri tre. Io, invece, fatico a far entrare l'aria nei polmoni, sentendo un dolore lancinante all'addome. Mi giro sulla schiena, notando come la mia maglietta sia intrisa di sangue, proveniente da ferite che non sapevo nemmeno di avere. –Ferma ferma ferma, rimani giù- il biondo tocca delicatamente il ciondolo a forma di cuore. Poco dopo esso emana una luce bianca e calda, che mi avvolge completamente. Il dolore, lentamente, inizia a diminuirsi, fino a cessare completamente. –Dovresti essere a posto, ma fossi in te laverei la maglietta-
-Dov'è Albus?-
-E' scappato mentre eravamo ancora a terra- esclama Diana. –Ce la fai ad alzarti?-
-Penso di sì-
-Aspetta, ti aiuto io- Daniel mi tende una mano e mi solleva leggermente. Mi sento spossata, totalmente privata di ogni tipo di forza vitale. –Non capisco per quale motivo abbia ferito solo te-
-Perché sa che sono il tuo punto debole, semplice. Senza contare che, in questo modo, si è potuto vendicare di entrambi, ha preso due piccioni con una fava-
-Giuro che lo uccido-
-No, non gli torcerai un capello- si volta verso di me, incenerendomi con lo sguardo. -L'unica cosa che devi fare è trovarlo e assicurarti che riceva l'aiuto necessario, senza ucciderlo nel mentre-
-Perché devo andare proprio io?-
-Perché è iniziato con te e deve finire con te, semplice. Il problema è tra voi due, e lo sai benissimo-
-Andrò anch'io con lui, mi assicurerò che non si uccidano a vicenda- esclama Diana. –Sempre che per te vada bene, visto, beh, visto i trascorsi-
-Nessuno deve chiedermi il permesso per fare niente- dico. –Sento un leggero fastidio al petto-
-Sono i nervi, per questo non sono molto convinto di partire alla ricerca di Albus, non mi va di lasciarti sola-
-Non sono sola, ci sono Chris ed Audrey a casa-
-Dov'è Daisy?- chiede, a quel punto, Luke. Io, Daniel e Diana ci guardiamo, senza rispondere. –Ma siamo tornati solo un paio di giorni fa-
-I cani richiedono tante cure-
-Daniel dai- il ragazzo gonfia le guance, sbuffando. –Andate a cercare Albus su, è una mina vagante-
-Sì ma tu...-
-Se dovessi peggiorare, ti chiamerò, te lo prometto-
-Va bene- si avvicina e mi dà un bacio sulla fronte. –Ti amo-
-Ti amo anch'io- lui e Diana spiegano le ali, rischiando di colpire sia me che Luke. –State attenti mi raccomando-
-Non ti preoccupare, non gli lascerò fare nessuna stupidaggine-
-Grazie- i due volano via dalla finestra, librandosi nel cielo, più in alto che possono. Spero che non li abbia notati nessuno, abbiamo rischiato troppo nell'ultimo periodo. –Allora Carrington, penso che sia arrivato il momento, per noi due, di fare una chiacchierata-
-Ascolta mi dispiace, so di averti deluso...-
-Non sono qui a farti la predica, né a rimproverarti-
-Dici sul serio?-
-Sediamoci su, non riesco più a stare in piedi- il ragazzo si accomoda sul bordo del materasso, mentre io mi lascio andare a peso morta sulla sedia della scrivania. –Raccontami come è iniziata-
-Daniel mi ha ospitato da lui questa estate. Pensavo che fosse tutto a posto, che mi fosse passata invece, ogni volta che vedevo Daisy e Seth insieme, mi si attorcigliavano le budella- assottiglio le labbra. Ho sempre dato per scontato che i suoi sentimenti per lei non fossero tanto forti, e invece non era così. –Sai, io ed il tuo ragazzo abbiamo passato tanto tempo insieme mentre tu non c'eri, e lui mi ha raccontato tipo ogni singolo dettaglio delle vostre avventure a New Orleans per questo, più sentivo parlare di Seth, più mi veniva raccontato quanto fosse stato subdolo e perfido nei vostri confronti, non riuscivo a capacitarmi di come Daisy avesse potuto scegliere lui, così, durante una serata in cui eravamo tutti particolarmente alticci, siamo finiti in un pub...-
-So benissimo quale, Rebecca ci ha mandato un paio di volte quando stava con Daniel-
-Lui si è pentito subito dopo, io no. Non avevo capito quanto Daisy mi avesse ferito, fino a quando non ho provato la soluzione argentea. Mi sentivo il re del mondo, e non sentivo più quel senso di...hai mai pensato di non essere abbastanza?- mi siedo accanto a lui, sapendo quanto sia importante, in questa fase, avere qualcuno vicino.
-E' così che ho iniziato ad essere autolesionista, è così che è iniziata la mia depressione-
-E' davvero uno schifo, non penso che ci sia sensazione peggiore. Credere che sia colpa tua, che non potrai mai cambiare la situazione...-
-Perché non ne hai parlato con me?-
-Perché tu e Daniel avete avuto un anno non troppo facile, le cose tra voi due si sono sistemate da poco, non volevo aggiungere altra carne al fuoco-
-Ti avremmo aiutato. Lui ti vuole bene, il che non è scontato, fidati, quando sei arrivato ti odiava praticamente-
-E' come un fratello per me, ha un cuore grande quasi come tutto lo Stato di New York- lo guardo e sorrido. E' la prima volta che qualcuno, all'infuori di me, parla bene di Daniel senza prendere in considerazione il suo aspetto fisico. –Ti stia commuovendo per caso?-
-E' che sono anni che spero che gli altri vedano ciò che io vedo in lui, e finalmente qualcuno ce l'ha fatta-
-Ti assicuro che, con me, Albus avrebbe avuto vita breve. Gli ha fatto passare le pene dell'inferno, lo ha incolpato per la qualsiasi, eppure lui è ancora qui, pronto ad aiutarlo-
-Daniel ha quasi più difficoltà di me a lasciare andare le persone-
-E, inoltre, penso di non aver mai visto persona più innamorata di lui- sorrido, sentendo una vampata di calore impossessarsi del mio viso. –Il modo in cui parla di te...forse nemmeno tua madre si emoziona così tanto-
-Daniel non è il tipo che si affeziona facilmente, o subito, alle persone, ma ti posso assicurare che, quando lo fa, dà tutto se stesso-
-Avrei potuto chiedere aiuto a lui, però avevo paura di trascinarlo giù con me, e solo Dio sa che cosa mi avresti fatto tu-
-Com'è cominciata esattamente con la soluzione argentea?-
-Quella sera in cui l'ha presa anche Daniel, quando si è reso conto di quanto egoistica potesse essere la sua scelta, ne ha lasciata un po' nella fiala. Albus lo ha preso in giro e, a quel punto, lui se ne è andato. A quel punto l'ho presa io, più per capire che per altro, e mi sono sentito talmente bene...pensa che abbiamo preso a pugni un gruppo di motociclisti vampiri-
-Questo è il genere di cose per cui ti tolgono le ali-
-Lo so lo so, ma vedi, in quel momento, era come se tutti i miei pensieri fossero spariti in un batter d'occhio, come se non avessi più alcuna preoccupazione al mondo- osservo il volto stanco e spossato di Luke, e mi rendo conto che non posso criticarlo, non posso criticarlo perché anche io mi sentivo così quando mi facevo del male, cercavo di spostare tutti i miei problemi su altro, su quei tagli che mi infliggevo. –Ben presto, però, ho iniziato a stare male, è come se il mio corpo rigettasse la soluzione argentea-
-Potresti esserne allergico, non so, è possibile una cosa del genere?-
-Non ne ho idea Rose, so solo che sto molto male-
-Sei stato davvero coraggioso prima, l'hai rifiutata-
-Beh per fortuna sono anche intelligente- mi guarda e sorride. Vederlo così mi distrugge, vorrei poter far qualcosa. –Ma fa ancora male, non soltanto per quel che potevo provare per Daisy, ma per come si sta comportando da quando è tornato Seth. Prima eravate sempre insieme, adesso non la vedo quasi più!-
-Lo so, non pensare che mi piaccia questa situazione, tuttavia cosa posso fare? Hai visto come reagisce quando le si dice qualcosa sul suo lupacchiotto preferito-
-Mi è sembrato di sentir parlare Daniel in questo momento-
-Stiamo passando troppo tempo insieme-
-Quindi la situazione si è totalmente sistemata?-
-Non penso che siamo stati più felici di adesso. Sono passati un paio di anni ormai, siamo cresciuti insieme ed è come se fossimo sì due persone distinte e separate ma, allo stesso tempo, connesse. Non te lo so spiegare, ma credo che sia successo qualcosa a Parigi, al di là del lampadario che porto al dito, abbiamo trovato il nostro equilibrio e, soprattutto, Daniel ha smesso di tenermi sotto una campana di vetro. C'è una tale sintonia tra noi due, ormai non devo nemmeno più chiedergli di parlarmi dei suoi problemi-
-L'ho visto più calmo e rilassato dopo il viaggetto in Francia, anche se pensavo che, essenzialmente, fosse stato perché non siete usciti dalla tua camera per quasi una settimana-
-Anche sotto quel punto di vista va meglio, ho smesso di avere paura di lui, starò superando il trauma...ma ehi, hai deviato il discorso, è di te che stavamo parlando-
-Cos'altro c'è da dire Rose? Dovrei denunciarmi al Consiglio anch'io-
-Oh figurati, tu ti sei pentito subito, Albus è recidivo- si stropiccia le palpebre, ridacchiando. –Forse c'è una soluzione-
-Ossia?- mi alzo e mi avvicino a lui. Prendo il suo volto tra le mani e lo fisso per qualche minuto. –Che stai facendo?-
-Continua a parlarmi, raccontami di come ti sei sentito-
-Come se fossi stato un rimpiazzo. Neanche una settimana prima che lui decidesse di tornare, le avevo detto che potevamo iniziare a costruire qualcosa insieme e lei che ha fatto? Ha iniziato ad inseguire il fantasma del suo ex, quello stesso ex che l'ha usata e che ha spinto la sua migliore amica al suicidio. Senza contare che, da quando lui è tornato, non mi ha rivolto la parola una sola volta. Penso che qualsiasi persona avrebbe iniziato a dubitare di se stessa-
-Il problema è che facciamo ruotare la nostra vita intorno al giudizio degli altri, alla considerazione che hanno di noi, e fa veramente schifo-
-Hai mai pensato di rimanere sola per tutta la vita? Di non essere abbastanza per permettere a qualcuno di tenere a te?-
-Più di quanto mi piaccia ammettere- mormoro. Ripenso a quel buco nero che è stato il mio terzo anno di liceo, a quel malessere che non mi lasciava nemmeno per un secondo, alle voci che mi biasimavano continuamente...e, a quel punto, deboli lacrime iniziano a rigarmi il volto finendo, immancabilmente, per sfiorare anche la pelle di Luke.
-Mi dispiace Rose, non volevo farti piangere-
-Invece era proprio quel che volevo-
-Che?-
-Aspetta un paio di minuti- abbasso lo sguardo verso di lui. Il suo viso, lentamente, inizia a riprendere colore, persino le occhiaie spariscono, lasciando spazio al suo normale colorito roseo.
-Mi stai...mi stai guarendo?-
-Sì-
-Sapevo che così sei riuscita a mandare via il malus di Daniel, ma non ti avevo mai visto farlo-
-Sono riuscita anche a guarire Albus dopo la Prima Battaglia di Maggio in realtà-
-Tu sei l'essere più potente che io conosca- mormora- afferrando il mio polso sinistro. –Dico sul serio, Carter, lo scorso anno, ha fatto un errore madornale, doveva scegliere te-
-Sono una ragazza, nessuno si aspetterebbe mai che una bambolina come me possa essere tanto forte, per questo hanno puntato direttamente su Daniel-
-Mi...mi sento già meglio- si alza. Mi guarda come se mi vedesse per la prima volta, come se fosse davanti ad un qualcosa di mistico. –Per la miseria Rose, come è possibile?-
-Niente male per una persona che, per sedici anni, non ha accusato nemmeno un potere, vero?- mi asciugo velocemente le lacrime, sorridendo. –E' la prima magia che faccio da quando abbiamo sconfitto Carter, sono contenta che, questa volta, sia servita a fare del bene e non a far volare qualcuno dall'altra parte della stanza-
-Oh sono sicuro che non mancherà l'occasione- dice, sorridendo. –Grazie mille Rose-
-Adesso va' a farti una doccia, ti porto a fare colazione fuori, hai l'aspetto di uno che non mangia da qualche giorno-
-In effetti non hai tutti i torti- si gratta la nuca, assottigliando le labbra. –Però devi unirti a me-
-Oh lo farò sta' tranquillo, sta mattina avevo la nausea, non mi entrava nemmeno un boccone nello stomaco-
-Va tutto bene?-
-Sì, ero solo preoccupata per te-
-Mi dispiace, era l'ultima cosa che volessi-
-Sai quanto possa essere ansiosa con le persone a cui tengo, quindi non sentirti in colpa. Adesso, però, va' e ritorna l'affascinante rubacuori che conosco, non voglio più vederti così triste-

💛💛💛💛

-Ma guarda, hai persino ripreso colorito- prendo un altro boccone di red velvet, mentre osservo Luke mangiare con gusto quello che deve essere il ventesimo muffin. –Mi hai fatto preoccupare-
-Mi dispiace, e grazie, mi hai salvato-
-Oh figurati, non ho fatto niente di che, eri grave, questo sì, ma non tanto da rischiare la vita-
-Quando mi hai preso il volto tra le mani, stavi aspettando di piangere?-
-Sì, per questo ti ho detto di continuare a parlare, cercavo qualcosa che mi facesse singhiozzare, ancora non riesco a farlo a comando-
-Sarebbe stato più facile, se ci fosse stato Daniel-
-Questo è ovvio- dico, continuando a gustarmi la mia adorata torta. –Non penso di aver mai pianto per una persona quanto per Daniel Manson-
-Però siete davvero così cariiiiniiii-
-Siamo io e Daniel, niente di più niente di meno, ti assicuro che siamo stati idealizzati, come se la nostra fosse chissà quale storia d'amore, ma non è così-
-Io penso, invece, che siano tutti un po' invidiosi, a cominciare da Daisy-
-Lucas...-
-Guarda che lei me lo diceva sempre- scrolla le spalle, prendendo un sorso di cappuccino. –Avrebbe voluto quello che avete voi due, per questo penso sia tornata con Seth; se ci pensi bene, è quasi una sorta di parallelismo con voi due-
-Daniel e Seth sono due persone diverse-
-Lo so lo so. Ho avuto a che fare col tuo ragazzo un bel po' di volte nell'ultimo anno, ormai ho capito come funziona, tra l'altro ne abbiamo già parlato meno di un'ora fa se non mi sbaglio-
-E' uscito di nuovo fuori l'argomento, quindi- mi stringo nelle spalle. –E poi è stato davvero bello sentire che qualcuno, oltre me, ne parlava bene, non era mai successo-
-Mi chiedo per quale motivo ce l'abbiano tanto con Daniel-
-Non lo so neanche io se è per questo, è come se non volessero accettare che è cresciuto-
-Io penso che abbiate un bel po' di problemi in quel gruppo-
-Anche tu fai parte del gruppo-
-Purtroppo- borbotta. Incrocio le braccia al petto, guardandolo con un sopracciglio alzato. –Non fraintendermi, adoro essere vostro amico, il problema è che mi avete incasinato un bel po'-
-Sì lo so, ma prima o poi ci fai l'abitudine, te lo dico per esperienza-
-Oh andiamo, sai benissimo di essere il leader lì dentro-
-Ti posso assicurare che non è sempre stato così, anzi. Per i primi due anni, hanno cercato di tenermi all'oscuro di tutto. Mi consideravano come una bambina, mentivano, mi cancellavano la memoria...sai perché sono tornata a San Francisco la prima estate? Perché non ne potevo più, ero arrivata al limite massimo di sopportazione, mi hanno letteralmente fatta esaurire, non sto scherzando-
-E come hai fatto a farti rispettare?-
-Mi sono tagliata le vene e puff, hanno iniziato a trattarmi come una persona- si blocca con la mano a metà, e la bocca dischiusa, pronta a mordere l'ennesimo muffin. –Sembri Daniel in questo momento-
-Credo che tu sia l'unica in grado di affrontare questo argomento senza battere ciglio-
-Probabilmente perché ero cosciente di quel che stavo facendo. Non mi sono pentita di aver preso quella determinata decisione in quel determinato momento, per il semplice motivo che mi sembrava l'unica plausibile-
-Un'altra cosa che non ho capito di Daisy, come ti ho detto prima, è come sia potuta tornare con il ragazzo che ha raccontato tutte quelle balle su di te-
-Sai che, non appena lo ha saputo, se l'è presa con me?-
-Chissà perché non mi stupisco, è sempre stata in competizione con te-
-In realtà no- esclamo. –Ti posso assicurare che è una cosa che si è sviluppata soltanto nell'ultimo anno. Daisy mi è stata vicino in ogni momento da quando ci siamo incontrate, era lei che parlava con Daniel quando io e lui litigavamo, e adesso sono loro due che non possono stare nello stesso posto per più di due minuti- finisco la torta e sospiro, passandomi una mano tra i capelli rossi. –La verità è che nessuno di noi ha più qualcosa in comune. Eravamo uniti fino a quando eravamo al liceo, ma stiamo crescendo, e stiamo diventando persone differenti e...ed è un casino, mi è venuto mal di testa- lascio ricadere il capo sul tavolino, sbuffando.
-Oh sì Rosebelle, mi sei mancata davvero tanto. Non ti azzardare mai più a partire senza di me-
-A patto che tu mi prometta una cosa-
-Ossia?-
-Se hai un problema, se vuoi parlare o anche solo cazzeggiare, vieni da me, non farti alcun problema-
-Persino se sei con Daniel?-
-Persino se sono con Daniel. Il fattore Manson non esclude tutti gli altri- sorride, prendendo un altro sorso di cappuccino. –E per favore, prendi seriamente in considerazione l'idea di trasferirti da noi. So che non sarà per niente facile per via della storia di Daisy, ma non voglio più saperti solo al dormitorio- 


Sbaaaam!

scusatemi scusatemi scusatemi. settimana scorsa ho dimenticato di aggiornare e ieri, invece, sono stata troppo male per la seconda dose di vaccino. 

anyway voi come state? vi sta piacendo la storia? come sapete, il mese scorso avevo deciso di lasciar stare wattpad per il poco successo di questo libro ma, alla fine, ho deciso di tornare almeno per finire gloomy, anche se escludo un possibile ottavo libro, ci sto ancora pensando. nel frattempo, invece, sto revisionando under the sky. 

GloomyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora