You don't need to save, but would you run away with me? Yes

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-Ma dove sono finite tutti?- Chris e Audrey rientrano a casa, mentre io sono seduta al tavolo della cucina col computer davanti.
-Daisy è tornata a New Orleans da Seth e...- gonfio le guance, come faccio a spiegare quel che è successo oggi? –Albus ha iniziato di nuovo a farsi di soluzione argentea solo che, questa volta, ha coinvolto anche Luke- i due si guardano, non sembrano molto stupiti da ciò che li ho appena raccontato. –Voi lo sapevate?-
-Avevo avuto qualche sospetto durante una delle nostri folli serate a New Orleans...-
-'Folli serate' eh?- esclama Audrey, ridendo.
-Non mi interrompere. Comunque non pensavo che fosse riuscito a trascinare dentro anche Luke, voglio dire, lui è un uomo tutto d'un pezzo-
-Sì beh ognuno ha delle debolezze che, se sfruttate sapientemente, possono anche rovinare una persona-
-Rose, vieni al punto-
-Io, Daniel e Diana abbiamo usato il mantello dell'invisibilità per spiare Luke, visto che ieri abbiamo notato quanto stesse male, ma quando abbiamo provato a ragionare con Albus, lui è scappato, così ho mandato Daniele e Diana a riprenderlo-
-Tu hai fatto cosa?- esclama Audrey. –Rose, ma ti è andato totalmente di volta il cervello?!-
-Ha bisogno di aiuto, bisogna denunciarlo al Consiglio, o non ne uscirà più-
-Il Consiglio potrebbe togliergli le ali-
-Non può continuare così Audrey-
-Buffo come tu faccia due pesi e due misure...-
-Se continui la frase, giuro che mando a fuoco la casa- apro il palmo della mano, un paio di fiamme avvolgono l'arto, pronte a schizzare fuori.
-Vado ad aiutare Al- la ragazza si teletrasporta via, ed io sbuffo.
-Per quale motivo in questo cazzo di gruppo non si riesce a prendere una dannata decisione senza darsi addosso l'uno con l'altro?- tiro un pugno sul tavolo, urlando.
-Se ti può consolare, io sono d'accordo con te-
-Sono davvero stufa di questa situazione-
-E' normale che...-
-Non siamo più quelli di una volta Chris. Non facciamo altro che litigare, urlarci contro, farci i dispetti...forse dovremmo semplicemente realizzare che, ciò che ci legava prima, ormai non esiste più-
-Come mai tutto questo pessimismo oggi?-
-Albus c'è andato giù pesante prima, il che mi ha fatto pensare a cosa io possa aver sbagliato-
-O, forse, dovresti realizzare che non tutto dipende da te. Certo che sei egocentrica alle volte- ci guardiamo e ridiamo. –Dico sul serio Rosebelle, non ogni cosa che succede è colpa tua-
-Ma se il gruppo si sta smembrando...-
-Tu non c'entri. Ognuno di noi è dotato di libero arbitrio, aggiungici, inoltre, che abbiamo vent'anni e il gioco è fatto, è quasi peggio di averne sedici-
-Effettivamente quello è stato un anno piuttosto calmo nonostante tutto, forse perché Albus si è giocato la sorpresina finale-
-Non dimenticare che tu hai rischiato di farti ammazzare-
-Ah già vero, Seth-
-Dovevamo eliminarlo sin dal primo momento-
-Lo so lo so ma, adesso, dobbiamo semplicemente accettarlo, e cercare un modo per far trasferire Luke qui, non mi piace saperlo da solo-
-Ti ricordi che stiamo parlando di un angelo che si sa benissimo difendere da solo, vero?-
-Dettagli- mormoro, passandomi una mano tra i capelli. –Voglio comunque che stia qui con noi-
-Ma c'è il problema Daisy-
-Ma c'è il problema Daisy- sospiro. –E le lezioni ancora non sono nemmeno iniziate, mi chiedo dove andremo a finire di questo passo-
-Non ci pensare, ogni volta ti fai film ancor prima che accadano-
-Ricordami quante volte ci azzecco-
-Questo è un dettaglio trascurabile- appoggio la testa sul tavolo, gonfiando le guance. –Sono sicuro che Daniel e Diana riusciranno a trovare Albus e a farlo ragionare-
-Mi ha ferita Chris-
-Sì lo so, i vari tradimenti...-
-No, intendo fisicamente. Per scappare, ci ha spazzati via dalla parte opposta della stanza, ma a me ha colpito nel fianco, Daniel ha dovuto usare la piuma che ho al collo per potermi guarire-
-E' assurdo. Ieri sera era tranquillo, l'appuntamento con le gemelle è andato più che bene, voglio dire siamo...-
-Ti credo sulla parola, non è necessario scendere nei particolari-
-Più che altro, visto che siamo solo noi due, che facciamo?-
-Questa una bella domanda- alzo il capo, riflettendoci su. –Che ti va di fare?-
-Dovrei andare a comprare delle cose in realtà, sai per l'inizio delle lezioni-
-Va bene, ti accompagno, non c'è problema-
Daniel
-Dove diamine si è cacciato? Lo abbiamo cercato per tutta New York- io e Diana ci sediamo su una panchina di Central Park, sbuffando. –Non mi piace quello sguardo-
-Ho paura che non sia più qui-
-Che intendi?-
-L'ultima volta che ha voluto far perdere le sue tracce è andato in Danimarca-
-Non crederai che...-
-E' Albus, hai visto quel che ha fatto a Rose no?- gli occhi mi pizzicano. Devo calmarmi, o rischierei di ucciderlo, se lo dovessimo trovare. –Dobbiamo provare a New Orleans-
-A New Orleans?-
-E' l'unico posto che mi viene in mente, sperando che non sia scappato di nuovo in Europa-
-Senti, invece di fare il giro del mondo, perché non torniamo a casa e lo facciamo rintracciare da Rose?-
-Meno Rose usa la magia meglio è-
-Mio dio Daniel, che altra fissazione è questa adesso?-
-Hai visto di cosa è capace no? Ha risvegliato un potere che non conosceva nemmeno lei, e che ha tutta l'aria di essere un tantino oscuro-
-Non abbiamo altra scelta- sbuffo, passandomi una mano tra i capelli biondi. –E tu sai che non puoi permetterti di essere di nuovo ossessivo con lei-
-E' una colpa avere paura che le succeda qualcosa dopo tutto ciò che ha passato?-
-E' una colpa controllare ogni suo singolo passo, e te lo dico da amica- mi volto verso di lei che, a quel punto, scoppi a ridere sonoramente. –Credo che sia la prima volta che ti definisco in questo modo, fa strano anche a me, fidati-
-La Diana di qualche anno fa mi sarebbe saltata addosso- -No, perché la Rose di qualche anno fa non mi avrebbe fatto avvicinare-
-Questo è vero- mi alzo e mi stiracchio, guardandomi intorno. –Quindi non abbiamo altra scelta-
-E' un semplicissimo incantesimo di localizzazione, vedrai che non succederà niente, Daisy li ha fatti un milione di volte-
-Va bene va bene, ora andiamo-
-Okay- si mette in piedi e, insieme, ci teletrasportiamo a casa, dove troviamo Chris e Rose seduti al tavolo, intenti a pranzare.
-Questa casa sta diventando un porto di mare- borbotta pel di carota. –Gente che viene, gente che va, gente che scappa...mai che uno possa passare una serata tranquilla-
-Chi altro se l'è data a gambe levate?-
-Audrey. E' dalla parte di Albus a quanto pare, era venuta a cercarvi- mi risponde Rose.
-Mio dio, mai una volta che questo gruppo faccia lavoro di squadra- borbotta Diana. –Comunque siamo tornati perché abbiamo un problema-
-Sono proprio le parole che uno vorrebbe sentirsi dire-
-Ti prego Diana, dimmi che non ha ucciso Albus-
-No, anche perché questo implicherebbe che lo abbiamo trovato, cosa che non è successa perché lui non è più a New York-
-In che senso non è più a New York?-
-Credo che sia scappato Rose, d'altronde non sarebbe la prima volta- la ragazza si passa le mani sul volto, sospirando. –Per questo Diana ha pensato che tu potessi provare a rintracciarlo-
-Non ho mai fatto incantesimi di localizzazione prima, ma credo di poterci riuscire-
-Come avete fatto quando mi hanno rapito allora?-
-Ci ha pensato Daisy- esclamo. –E tre secondi dopo io ero già dagli Psuché-
-E dire che tuo padre ci aveva raccomandato di rimanere a casa, povero illuso- Chris ridacchia, passandosi una mano tra i capelli arancioni. –Hai fatto un bel barbecue quella sera-
-Non che avessi idea di come gestire i poteri, ero solo preoccupata per Daniel-
-Mi dispiace interrompere questo viaggio nei ricordi, ma prima rintracciamo Albus, prima posso andare a prenderlo: ho paura che se ne vada di nuovo in Europa come quattro anni fa-
-Ci mancherebbe soltanto questo- borbotta. –Comunque, vediamo se ci riesco- allarga le mani, volgendo i palmi verso l'alto. –Dove sei Albus?- uno dei due bicchieri posti sul tavolo inizia a vorticare velocemente, fino a rovesciarsi sul tavolo. L'acqua inizia a muoversi lentamente, formando delle lettere.
-Sta funzionando?- chiedo, affiancando Rose.
-Credo di sì, ho solo imitato Daisy-
-devo dire che questo mi tranquillizza parecchio-
-Sta componendo una parola- esclama Chris. –N...Ne...-
-New Orleans- dice Rose. –E' a New Orleans-
-Visto? Avevo ragione, potevamo andarci direttamente senza passare dal via-
-E' alla casa al mare di Kenner- mormora. –Ne sono sicura-
-Perché proprio lì?- domanda Diana.
-Quando abbiamo fatto pace la prima volta, lui ha organizzato un picnic proprio sulla spiaggia. Abbiamo passato tutto il weekend a cercare conchiglie-
-Sto per vomitare- roteo gli occhi, ma lei mi incenerisce con lo sguardo. –Scusa, il periodo Albus e Rose mi causa un certo fastidio allo stomaco-
-Anche il tuo con Rebecca, la Miller, le altre ragazze della scuola e Skyler mi provoca lo stesso effetto, però mi sto zitta-
-Touché- esclamo. E dire che l'avevo lasciata di buon umore qualche ora fa. –Okay, andiamo a prendere Albus-
-Daniel-
-Non ti preoccupare, non gli torcerò un capello, a meno che non sia costretto a difendermi-
-Ci penso io Rose, puoi stare tranquilla-
-Forse dovrei essere io ad intervenire-
-No, non se ne parla minimamente- le dico, a costo di sembrare di nuovo troppo soffocante. -Ti ha ferito prima, mi spaventa quel che potrebbe farti-
-Probabilmente hai ragione. E' arrabbiato e, pur di colpire te e farla pagare a me, non so di cosa sarebbe capace-
-Per questo voglio che tu stia a casa. Non gli farò del male, te lo giuro-
-Penso che sia la soluzione migliore. E cercate di tornare sani e salvi entrambi-
-Oh andiamo, che cosa mai ci potrebbe capitare mentre recuperiamo Albus?- Diana ride, ma io continuo a guardare Rose, che ha lo sguardo perso nel vuoto.
-Beh si dice sempre no?- c'è qualcosa che la turba in questo momento, qualcosa che la mette in agitazione, che le mette in ansia. –Quindi mi raccomando, tenetemi aggiornata-
-Lo faremo, non ti preoccupare- mi abbraccia, appoggiando la testa sul mio petto. –Va tutto bene Rose?-
-Sì, avevo soltanto bisogno di farlo-
-Okay- la stringo a me. Che cosa le prende? Perché fa così? –Luke come sta comunque?-
-Meglio- dice, staccandosi. –L'ho curato con le mie lacrime e poi siamo andati a fare colazione, sembra essersi ripreso un pochino-
-Tra te e Fanny, la fenice di Silente, non c'è quasi più differenza- esclama Chris, sghignazzando. –Mio dio Greyson, non credo che esista essere più potente di te in questo momento-
-Non dire sciocchezze, è Daniel il più forte di tutti-
-Lo so che lo dici soltanto per non ferire il mio ego- le accarezzo il volto, lei assottiglia le labbra. –Ma è la verità, sarebbe da stupidi negarlo-
-Voi due siete strani- esclama Diana. –Ripeto, per caso c'è qualcosa che dovete condividere con noi?- io e Rose ci guardiamo negli occhi. So che dovrei raccontare della storia del gemello, ma ho paura di quel che potrebbero pensare. E' troppo tempo che mi considerano il cattivo della situazione, non voglio darli un altro motivo per avvalorare la loro tesi.
-Perché siete diventati tutti tanto sospettosi?-
-Perché, di solito, è quello che fate: indagate un po' e, quando siete sicuri che si tratti di qualcosa di grande, ci mettete al corrente della situazione-
-E' successo soltanto quella volta al secondo anno, quando Rose aveva gli incubi-
-E' successo più di una volta in realtà, te lo posso assicurare-
-Ha importanza adesso?- le chiedo. -Abbiamo un fuggiasco da catturare-
-Non farti mettere pulci nell'orecchio, mi raccomando, lui è bravissimo a farlo-
-Non ti preoccupare Greyson, rilassati- inizia a spostare il peso dai talloni alle punte in continuazione, che cosa la sta tormentando? –C'è qualcosa...-
-No no, anzi scusate...non avrei dovuto trattenervi-
-Torneremo prima di quel che pensi- le do un bacio sulla fronte e, insieme a Diana, mi teletrasporto a New Orleans. Non avrei mai pensato che sarei potuto andare in missione con lei, non con tutto quello che è successo in passato. Ma, da quando Rose ha tentato il suicidio, è cambiata radicalmente, un po' come tutti in realtà. Abbiamo sempre creduto che fosse stata la presunta morte di Albus a farci crescere, eppure penso che sia stato qualcosa che accaduto più tardi, quell'evento che, ancora oggi, di tanto in tanto, mi sogno la notte. –Credo che sia implicito che i nostri genitori non debbano sapere niente- dico a Diana, non appena compariamo nel giardino della casa al mare di Albus.
-I nostri genitori ci hanno percepito nel secondo preciso in cui siamo arrivati-
-Ricordami di uccidere Albus per questo-
-No, non puoi farlo, lo hai promesso, ed io ho promesso che non te lo avrei lasciato fare-
-Oh andiamo Diana, non lo verrebbe a sapere nessuno-
-Te ne pentiresti dopo, fidati- roteo gli occhi e, senza troppe cerimonie, entro in casa. Da una prima occhiata, sembra deserta. Dei grandi lenzuoli bianchi ricoprono i mobili, ogni cosa sembra essere stata congelata, rimasta ad un tempo in cui, sicuramente, tutto era un po' più semplice. Mi giro verso la ragazza che sta al mio fianco e le faccio cenno di rimanere in silenzio. Se dovesse sentirci, probabilmente scapperebbe di nuovo, e dio solo fa dove andrebbe.
Ci dirigiamo lentamente al piano di sopra, avendo ben cura di studiare ogni singolo passo. Non deve volare nemmeno una mosca.
Arrivati in camera sua, apro la porta di colpo. Lui è lì, seduto sul letto, che si tiene la testa tra le mani.
-Tana per Albus- esclamo. Alza il capo e mi guarda, per poi sbuffare. –Tu adesso vieni con noi-
-Daniel...- scatta in piedi di colpo, tendendo una mano verso di me. –Ti prego, ho smesso una volta, posso farlo di nuovo-
-Ma hai anche avuto una ricaduta, quindi-
-Oh andiamo, non faccio del male a nessuno, Luke si riprenderà-
-Hai ferito Rose, e sai quanto questo mi mandi in bestia. Se non le avessi promesso di non torcerti nemmeno capello, ti avrei già riempito di pugni-
-Quindi a me ci tiene- noto un guizzo nei suoi occhi. Non gli passerà mai, ormai ne sono sempre più convinto. –Lo sapevo, lo sapevo che c'era qualcosa, me ne ero accorto sin da quando ti pedinavamo-
-Forse avremmo dovuto studiare che cosa dire prima-
-Mi sa che hai ragione Diana- sospiro, passandomi una mano tra i capelli biondi. Tuttavia mi rendo conto che, forse, questa sua ossessione per Rose potrebbe tornarci utile. –Comunque è vero, tra di voi c'è un legame che va al di là di tutto e che, io e lei, non avremo mai-
-Eh?- esclama la ragazza, ma io le pizzico il fianco.
-Sì certo, continua a prendermi in giro-
-Ti risulta che io abbia mai scherzato su Rose?- fa per rispondere, ma io lo interrompo. –Ti risulta che io abbia mai scherzato su Rose da quattro anni a questa parte?-
-No-
-Non ti è sembrato strano che io non sia intervenuto mentre hai detto tutte quelle cose?-
-In effetti-
-Questo perché mi sono accorto che è una battaglia inutile. Tra voi due ci sarà sempre un legame, tu sei il suo primo amore- mi viene quasi il vomito nel pronunciare quelle parole ma, ora come ora, non mi viene in mente nessun altra idea.
-Ma l'anello...-
-Eravamo a Parigi, non puoi dire di no a niente quando sei a Parigi, senza contare che avevamo appena mangiato sulla Tour Eiffel, c'era un bel po' di champagne-
-Devo tornare da lei-
-No no no- poggio le mani sulle sue spalle e punti i miei occhi nei suoi. –Non puoi farti vedere così da lei, devi essere in forma no? Come quando stavate insieme ai tempi del liceo-
-Hai ragione, devo ritornare ad essere il suo principe azzurro-
-Ma che cazzo state dicendo tutti e due?- Diana sposta lo sguardo da me ad Albus in continuazione, incredula. –Vi è andato di volta il cervello per caso?-
-Puoi chiamare tuo padre Daniel? Magari lui potrà aiutarmi-
-Posso fare di meglio: andremo direttamente da lui, oggi riceve a casa- afferro sia lui che Diana e li avvicino a me, per poi teletrasportarmi. Ora che ci penso, non ho considerato che possano esserci persone nel suo studio. Ops.
-Che cosa ci fate voi qui?!- l'uomo lascia ricadere i fogli che aveva in mano sul tavolo. Si toglie gli occhiali e si alza, dirigendosi verso di noi.
–Ciao papà, come stai?-
-Che hai combinato questa volta?-
-Io sto bene, grazie per averlo chiesto-
-Dovreste essere tutti a New York, cosa...dov'è Rose?-
-A New York con Chris-
-Nooooo!- anche Audrey compare nello studio di mio padre. L'uomo, a quel punto, sussulta. –Lasciatelo andare, non avete il diritto di fare una cosa del genere-
-Qualcuno mi può spiegare cosa diamine sta succedendo?-
-Albus si fa di nuovo di soluzione argentea, ha bisogno di aiuto- mio padre sospira, passandosi una mano tra i capelli scuri. Si alza, si avvicina a noi e prende il volto del ragazzo tra le mani. –Ha perso il controllo e ci ha attaccato, e ha ferito Rose, non possiamo più tenerlo a casa con noi, potrebbe seriamente ferire qualcuno, o trascinarlo sulla cattiva strada, come ha già fatto con Luke-
-Non li ascoltare Derek. Conosci tuo figlio, sai benissimo che non fa niente senza avere un tornaconto personale e, in questo caso, è di nuovo la sua ossessione per Rose, ha paura che tornino insieme-
-Audrey, sai che Daniel non ha più sedici anni e che è cresciuto nel frattempo, vero?- borbotta Diana.
-Immaginavo che lo avresti difeso, dopotutto è una vita che gli vai dietro-
-Almeno io non ho tradito la mia amica ai tempi di Skyler-
-Oh ti prego, tu e Rose non facevate altro che litigare ai tempi-
-Okay adesso basta, fate silenzio- esclama l'uomo. –Albus, quanta ne hai presa?-
-Un paio di provette, ma io posso sopportare tutto, lo sai. Sono il più forte, Ho accettato di venire qui soltanto perché voglio essere al massimo per Rose, voglio essere perfetto, io devo essere perfetto- a quel punto, dal nulla, urla. Urla talmente forte che mi sembra di sentire i vetri delle finestre tremare. Poi spinge via mio padre, facendolo volare contro la parete opposta.
Quando cerca di scappare, però, incontra me, che lo blocco e lo getto a terra.
-Adesso mi credi? E' totalmente fuori controllo-
-Ci penso io- si rialza, si avvicina a noi e poggia una mano sulla sua fronte. Albus inizia a divincolarsi ma, poco dopo, sviene. –Devo avvertire gli altri membri del Consiglio-
-Derek stai facendo un grosso errore. E' Daniel, lui è egoista, pensa solo al suo tornaconto personale, e così eliminerebbe il suo più temibile rivale-
-Ma sei fatta per caso?- tende una mano verso di me, ma io riesco a bloccare l'incantesimo, facendola volteggiare in aria e atterrare sulla scrivania di mio padre.
-Ehi attento, è di ebano, è antica, apparteneva al tuo bis bisnonno-
-L'alternativa era farla volare dalla finestra, solo che non volevo farle male-
-Rose sta bene?-
-L'ha ferita all'addome, lei non guarisce in fretta come noi, ha...-
-...ha sangue umano che le scorre nelle vene, lo so, sua nonna materna e sua zia sono mortali-
-Ho toccato la piuma che sta nel ciondolo e dovrebbe essere tutto a posto ma, visto come ha reagito contro di lei, ho pensato che fosse meglio lasciarla a casa-
-E non lo ha nemmeno preso a botte- esclama Diana. –Dovresti essere molto fiero di lui-
-Lo sono, soprattutto perché, quando c'è Rose di mezzo, non capisce più niente-
-Le ho fatto una promessa- mormoro.
-Comunque non ti preoccupare, adesso ci penso io a lui-
-Okay perfetto, così noi possiamo tornare a New York-
-Fermiiii- Audrey si rialza a fatica. Spero di non averle fatto troppo male, non era assolutamente mia intenzione. –Se potate via lui, dovete fare lo stesso anche con me-
-Audrey...-
-No- esclama lei. –Albus...non lo avete mai capito, aveva solo bisogno di aiuto-
-E glielo abbiamo dato- dico io. –Non una, non due, ma tantissime volte-
-Ma figurati, tu eri troppo occupato a dimostrare di essere meglio di lui, e Rose adorava fare l'Elena della situazione, contesa tra voi due-
-Audrey che diamine...-
-Skyler era innamorata di te, nonostante io fossi pronta a darle il mondo ma, prima ancora di lei, c'era Albus, soltanto che non mi hai visto, troppo occupato ad adorare Rose, come tutti dopotutto- mi passo entrambe le mani tra i capelli, non sapendo bene che cosa a dire, se non che Rosebelle ha ragione: in questo gruppo non parliamo abbastanza, ed è per questo che succedono sempre casini.
-Sono confusa, credevo che ti piacessero le ragazze-
-Diana- la riprendo. –Non...non era il caso-
-Sono attratta sia dalle donne che dagli uomini, è un problema per te?!-
-Non è un problema per nessuno Audrey- cerco di pensare a cosa avrebbe fatto Rose in un momento del genere. Perciò prendo un respiro profondo e mi avvicino a lei. -Noi ti staremo accanto sempre e comunque, qualsiasi cosa accada-
-Grazie per la tua benedizione Manson, ma comunque io rimango ferma sulle mie posizioni: se portate via Albus, dovete fare lo stesso con me-
-E' una follia-
-E quante ne avete fatto tu e Rose negli anni l'uno per l'altra? Hai scelto persino la caduta per lei-
-Per quale motivo siete talmente complessati da dover per forza prendere la nostra relazione come esempio?! Sapete benissimo che non è mai stata solo rose e fiori-
-Daniel adesso calmati dai- Diana mi accarezza il braccio, ed io sospiro. -Hai gli occhi viola-
-Lo so lo so- mi massaggio il ponte del naso. –Comunque possiamo concentrarci su Albus? E' lui il problema, non io-
-Le mie condizioni le sapete- Audrey incrocia le braccia al petto. E' davvero cocciuta.
-Okay, vuol dire che gli farai compagnia in riabilitazione- esclama Derek. –Hai detto che, se avessimo voluto portarlo via, avremmo dovuto fare lo stesso con te, no? Beh questo è l'unico modo per assicurarci che riceva le cure adeguate e che torni normale, quindi spero che tu abbia fatto le valigie, starete via per un po' di tempo-
-Cosa? Ma io...-
-Sei ancora in tempo per cambiare idea, darò la notizia al Consiglio tra dieci minuti-
-No- esclama. Schiocca le dita e, immediatamente, un mucchio di bagagli compaiono al suo fianco. –Lui non ha nessuno a questo punto a parte me-
-Non pensi di essere un po' tragica?-
-Sta' zitto-
-Ma oggi, per caso, è la giornata 'odiamo Daniel'?-
-Devi sempre fare la vittima-
-Va bene okay, mi sto zitto che è meglio-
-Sì esatto-
-Daniel, Diana, potete aspettare in salone? Devo parlare con Audrey da solo-
-Sì certo, vieni con me- faccio cenno alla ragazza di seguirmi.
Usciamo dallo studio di mio padre e, in silenzio, ci dirigiamo verso il luogo indicato, dove ci accomodiamo sui divani.
-Hai ancora gli occhi viola-
-Mi ci vuole un po' prima di ritornare nomale-
-Davvero? Non lo avevo notato, di solito cambiano immediatamente-
-Soltanto perché questo succede sempre quando sono con Rose, lei è l'unica che riesce a farmi calmare immediatamente e a far tornare le mie iridi del loro colore naturale-
-Come faresti senza di lei?-
-Spero di non doverlo mai scoprire- mi lascio ricadere all'indietro, passandomi una mano tra i capelli biondi. –Ci sono andato vicino già troppe volte-
-Cosa pensi che farà Audrey?-
-Non lo so, non avevo idea che si sentisse in questo modo e, molto probabilmente, non lo sapevano nemmeno le ragazze-
-E' stato strano che Rose abbia accettato di rimanere a casa senza battere ciglio-
-Abbiamo parlato molto quando sono andata a trovarla a Parigi. Dopo la mia fantastica dichiarazione sulla Tour Eiffel, ci siamo resi conto che, se volevamo davvero fan funzionare le cose questa volta, non dovevamo tenerci dentro più niente e, soprattutto, che dovevamo iniziare a collaborare di più-
-Sono comunque convinta che non ci stia dicendo qualcosa-
-Non ti preoccupare, okay?- dico, un po' troppo bruscamente. Quel che non sa è che, tra i due, sono io quello che sta nascondendo qualcosa agli altri. 



Sbaaam!

ho completamente perso il numero dei giorni e delle settimane MA almeno, mi sono ricordata di pubblicare. Tra l'altro vi avverto, anche questo sarà lunghetto come afterglow, sono diventata troppo prolissa

GloomyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora