They told me all my cages were mental

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-I vostri ritorni a New Orleans sono sempre movimentati, ma pensato di rinnegare per sempre quel posto e far venire i vostri genitori qui per le vacanze?-

-E' quel che faremo quest'anno. Rose deve stare il più lontano possibile da lì. Le incursioni di Mike nella sua testa si sono intensificate maggiormente mentre eravamo a casa, sono diventati più violenti, quindi è fuori discussione che vi ritorneremo nell'immediato- da quando mio padre mi ha fatto visita, Mike sembra essere scomparso, ed io ho iniziato a non dormire la notte per paura che compaia di nuovo nei miei sogni. Potrei farlo ritornare da noi senza neanche rendermene conto e, a quel punto, ucciderebbe Daniel davanti ai miei occhi senza pensarci due volte.

-Rosebelle- il ragazzo poggia una mano sulle mie, ed io sembro svegliarmi di colpo. –Che stai facendo?-

-Che?- inavvertitamente, infatti, ho preso a graffiarmi i dorsi delle mani, senza nemmeno accorgermene. –Oddio-

-E' tutto a posto, tranquilla- intreccia le sue dita con le mie, per poi darmi un bacio sulla fronte.

-Sei strana oggi. Niente discorsi sul femminismo, niente discorsi su come cambiare il mondo, non hai ancora contestato nessuno...stai bene?- mi domanda Luke, continuando a mangiare voracemente le sue patatine.

-Mi spiegate perché mi vedete tutti come una persona che non fa altro che litigare con gli altri? Senza contare che dovreste prendere i miei discorsi sul femminismo un po' più sul serio-

-Ottimo lavoro Luke-

-Mi sembrava completamente assente, ha fissato il vuoto per circa dieci minuti, persino uno dei nostri professori l'ha ripresa-

-Scusate se non sono sempre perfetta e se anche io ho le mie giornate no in cui vorrei semplicemente rimanere a letto a non fare niente-

-Rose è tutto okay, guardami-

-E tu smettila di trattarmi come se fossi sul punto di avere una crisi di nervi-

-Scusami- mi abbraccia. L'ultima cosa di cui avevo bisogno, ora come ora, è che diventasse ancora più protettivo. Non posso fare un passo senza di lui, e mi sembra di soffocare. –Rose-

-Cosa?-

-Credo di averti appena letto nel pensiero-

-Non...hai sempre detto che non è possibile, che nessuno ci riesce-

-Infatti credo che ci sia qualcosa che non va- si stacca da me, fissandomi come avesse davanti un fantasma. –Hai pensato che sono di nuovo soffocante-

-Sei diventato più iperprotettivo da quando siamo tornati da New Orleans, non mi fai...-

-Il professor Robinson vuole che scriviamo un articolo sulla genetica perché siamo i migliori studenti del corso. Ho provato a farlo desistere, ma non ne ha voluto proprio sapere- Ellen ci interrompe, tenendo su la solita espressione scocciata che mi riserva ogniqualvolta entri nel suo raggio visivo.

-Cosa sta succedendo?-

-Magari sono solo i miei poteri e tu non c'entri niente-

-Sei diventato più potente negli anni, eppure non è mai successo-

-Oppure sei tu che sei diventata più debole- esclama, a quel punto, Luke. –Potrebbe essere questa la ragione-

-Avete sentito quello che ho detto?-

-Sì Ellen e scusami, ho cose più importante da fare in questo momento-

-Il professore ci vuole vedere adesso- il ragazzo sbuffa, abbassa il capo e lo rialza subito dopo, continuando a guardarmi.

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