It's nice to have a friend

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– Occhio, sta per caderti la testa – sussulto e mi sveglio dal mio stato di torpore quando, dopo un paio di ore, Daniel riprende finalmente conoscenza e si sveglia.
– Tu stai bene! – mi alzo e mi siedo sul letto, prendendo il suo volto tra le mani. – Tu stai bene! –
– Greyson, le unghie mi stanno perforando la pelle. –
– Scusa – mi passo le mani sul volto. – Tu stai bene! –
– Sì, questo lo abbiamo appurato, visto che è la terza volta che lo dici. –
– Pensavo di averti perso Daniel, di averti perso definitivamente. –
– Benvenuta nel mio mondo – prendo il cuscino e glielo sbatto sul volto. – Noto con piacere che la tua preoccupazione è finita nel giro di un nonnulla –
– Non posso nemmeno darti la colpa di essere stato avventato, visto che sei stato colto di sorpresa! –
– Vero, mentre invece il sottoscritto, in passato, ha potuto prendersela con te taaante volte, visto che si è trattato, nella maggior parte dei casi, di missioni suicide in piena regola. –
– Come ti senti? -
– Normale, cioè non ho dolori, non ho fastidi...è come se non avessi avuto niente, anzi, mi sento quasi riposato. –
– Riposato? Eri in una pozza di sangue. –
– Ma tu mi hai salvato, perciò... – si stringe nelle spalle. – Anche se penso di aver giocato una buona parte, visto che sono piuttosto potente – mi lascio ricadere sul letto, i capelli che sfiorano quasi il terreno. – Che succede Rose? –
– Intendi a parte il fatto che ho rischiato di perderti? –
– Ma sono qui adesso mi pare, o sbaglio? – non rispondo, limitandomi a sospirare.
– Okay okay, adesso faccio il serio – si sdraia accanto a me, portando un braccio dietro la testa. – Sto bene, non preoccuparti. Ammetto che, quando quel pezzo di merda mi ha infilzato, ho provato un dolore lancinante, paragonabile soltanto a quello che ho percepito quando tu ti sei tagliata le vene, e non ti mentirò, per un attimo ho pensato che fosse finita per me...tuttavia, dopo i primi minuti di smarrimento, dopo essere svenuto, ho sentito un forte calore avvolgermi, ed eri tu Rosebelle –
– Lieta di essere stata d'aiuto – nascondo il volto con le mani. Vorrei scoppiare a piangere, vorrei urlare, vorrei riuscire a sfogare tutta la paura e la rabbia che ho provato nelle ultime ore ma, invece, rimango in silenzio, immobile, come se mi fossi paralizzata.
– Andiamo Greyson non fare così, tutto è bene quel che finisce bene. –
– Stava per non finire bene Daniel. –
– Sai che, di solito, sono io che faccio questi discorsi a te? I ruoli si sono invertiti per una volta. –
– Sì okay, ho finalmente capito che cosa hai provato tu in tutti questi anni, sei contento? –
– Di più. Sono soddisfatto, sono riuscito ad insegnarti una lezione pur non volendo, questa è arte. –
– Sei un idiota colossale – a quel punto mi abbraccia, stringendomi al suo petto. – Un idiota colossale –
– Guarda il lato positivo: se non avessi rischiato di perdermi, non avresti cacciato quel potentissimo urlo che ha inchiodato Mike e che ha permesso agli altri di catturarlo. –
– È stato fin troppo facile. –
– No. Ho assistito alla scena anche se ero svenuto, era come se fossi uscito dal mio corpo, e ho visto di cosa sei stata capace. Eri l'unica in grado di fermarlo, gli incantesimi di mio padre, di una buona parte del nuovo Consiglio e dei nostri amici non sono nemmeno riusciti a colpirlo. –
– Non lo so Daniel, mi è sembrato tutto troppo facile. –
– Ma se, fino a cinque minuti fa, ti stavi lamentando del fatto che mi avesse quasi fatto fuori? – non rispondo, mi limito ad accucciarmi contro il suo petto e ad avvolgere le braccia intorno ai suoi fianchi. – Sono qui Rosebelle, ti assicuro che non vado più da nessuna parte –
– Non possiamo saperlo. –
– Beh in realtà sì, visto che sei tu che mi hai riportato qui o, quantomeno, che mi hai curato. –
– Non so nemmeno che cosa ho fatto Daniel. –
– Non ha importanza, hai seguito il tuo istinto e, ancora una volta, si è rivelata la scelta migliore – sospiro rumorosamente. – Dai Rose su con la vita, ne abbiamo passate di peggio –
– Tipo? –
– Tipo la volta in cui sei morta per quasi quarantott'ore, ti assicuro che ho ancora gli incubi di tanto in tanto. –
– Non ti criticherò più, te lo prometto. –
– Intendi dire che, adesso, sarai tu quella a segnarsi tutti gli orari delle mie lezioni? –
– Questo non accadrà mai, te lo assicuro – alzo appena lo sguardo verso di lui. – Tuttavia voglio assicurarmi che Mike non sia realmente più un problema –
– Rosebelle... – si stacca da me e si solleva su un fianco. – Per quale motivo devi andare a svegliare il can che dorme? –
– Voglio soltanto essere sicura che sia lontano dalle nostre vite una volta per tutte. –
– Perché non lo hai ucciso? – mi chiede. – Ne hai avuto la possibilità –
– Perché non mi avrebbe reso diversa da lui – gli occhi di Daniel si scuriscono, senza però diventare viola come al suo solito. – Che c'è? –
– Io ho massacrato Morsein e gli Psuché invece, quindi direi che non sono proprio la migliore delle persone. –
– Hai ceduto alla rabbia, questo non significa proprio niente. Anche io, per un momento, sono stata tentata di massacrarlo, ho soltanto avuto più autocontrollo, e poi devi considerare che, nel tuo caso, io ero già morta, mentre tu eri ferito. –
– Quello che dici non ha per niente senso. –
– Lo so, me ne sono resa conto anche io. –
– Rosebelle Greyson che non solo ammette di non aver saputo spiegare qualcosa, è la prima volta che assisto ad un evento del genere. –
– È assurdo che tu sia morto eppure riesca comunque a prendermi in giro. –
– È il mio lavoro Greyson, dovresti esserci abituata ormai – roteo gli occhi. – Ehi, sono qui. Ti prometto che mi impegnerò affinché non ci accada più niente di brutto –
– Sai qual è il problema Daniel? Che ogni volta ce lo prefiggiamo come obiettivo ma poi, alla fine, rimaniamo sempre incastrati in qualcosa. –
– Lo so – mormora. – Ma ti prometto che farò qualsiasi cosa è in mio potere per porre rimedio a questa situazione, fosse l'ultima cosa che faccio in vita –
– Sta volta abbiamo rischiato che fosse davvero così. –
– Beh guarda il lato positivo, adesso siamo quasi pari, non sarò più l'unico a poter rinfacciare tutte le morti scampate. –
– Okay cambiamo discorso – esclamo. – Non...non ne voglio più parlare –
– Va bene capo, che vuoi fare allora? –
– Tu rimani qui a riposare, io vado a parlare con tuo padre. –
– Rosebelle – esclama, mentre io salto giù dal letto.
– Devo averne la sicurezza, sai come sono fatta. –
– Sei patologica. –
– Ne sono consapevole. –
– Cerca di stare il più possibile lontana da lui okay? –
– Ho detto che parlerò con Derek, mica con Mike. –
– So che ne saresti capace. –
– Non preoccuparti – lo guardo per un'ultima volta ed esco dalla stanza, scendendo giù per le scale.
– Si è svegliato? – domanda Chris, non appena mi vede, io annuisco. – Vado a trovarlo –
– Vengo con te – aggiunge Luke. – Non l'ho ancora visto –
– Voi state bene? –
– Le nostre ferite sono già guarite, non preoccuparti – Luke poggia una mano sulla mia spalla e mi sorride.
– Ci siamo presi un bello spavento eh? – dico, rivolta a Derek. – Inutile che ti chieda come stai –
– Come hai detto tu, ci siamo presi un bello spavento. È successo tutto talmente in fretta che neanche mi sono accorto di cosa fosse successo. –
– È stato un attimo, un battito di ciglia. –
– Ma tu lo hai salvato. –
– Non chiedermi come, perché non ho la più pallida idea di ciò che ho fatto. –
– L'ho notato, quand'è che smetterai di agire impulsivamente? –
– Ma se poco fa hai detto... –
– So benissimo che cosa ho detto Rosebelle, ma questo non cambia comunque le cose: devi smetterla di andare all'arrembaggio. –
– Avevo studiato il piano nei minimi dettagli! –
– Perché Albus ha tentato di fermarti. –
– Rana dalla bocca larga – bofonchio. – Beh comunque tutto è bene quel che finisce bene –
– Alle volte parlare con te è come parlare con Daniel, siete due teste dure. –
– È per questo che litighiamo così spesso. –
– Vuoi chiedermi di Mike vero? –
– Se non sapessi che è impossibile, direi che mi hai letto nel pensiero. –
– Sei più prevedibile di quel che pensi – si appoggia con il fondoschiena al tavolo e incrocia le braccia al petto. – È in una cella di massima protezione –
– È stato fin troppo facile non credi? Nessuno di voi è riuscito a colpirlo, poi arrivo io, che non sapevo nemmeno cosa stessi facendo, e sbam, lui viene catturato. –
– Hai idea di quanto fosse forte l'urlo che hai lanciato? – scuoto la testa. –Ecco appunto. Hai bloccato anche noi, è stato molto difficile riuscire a muoversi –
– Come è possibile? – l'uomo non risponde. – Perché i miei poteri diventano più forti ogni giorno che passa? Perché se ne sviluppano sempre di nuovi? È per quella vecchia leggenda? –
– Non ne ho la più pallida idea Rose, ma vorrei tanto saperlo. –
– Anche io se è per questo, più che altro per capire che cosa devo aspettarmi. –
– Purtroppo ci sono cose, come questa, che non possiamo controllare, che ci piaccia oppure no. –
A me, appunto, non piace. –
– Non abbiamo altra opzione – assottiglio le labbra, spostando il peso dalle punte ai talloni. – Non ci pensare minimamente –
– Non sai nemmeno cosa volessi dirti! –
– Non ti permetterò di andare a parlare con lui. –
– Sei sicuro di leggere nella mente? Perché è la seconda volta che ci azzecchi. –
– Come ti ho detto prima, sei abbastanza prevedibile. –
– Derek io penso... –
– Non m'interessa che cosa pensi – esclama. – Non andrei a parlare con Mike. Hai dimenticato l'effetto che ha su di te? –
– Oggi me la sono cavata bene – mi stringo nelle spalle. Solo in questo momento mi rendo conto che tutto questo è successo nel giro di una manciata di ore.
– Sei ancora debole. –
– Sto bene – ribatto. – Dico sul serio –
– Anche se acconsentissi, e non vuol dire che lo farò, dovresti aspettare un paio di giorni, prima dobbiamo interrogarlo. –
– Non vi dirà niente. –
– E cosa ti fa pensare che parlerà con te? -
– Perché sono la sua ossessione – deglutisco a fatica. – Infatti non voleva farmi del male, voleva semplicemente che mi unissi a lui, ha rapito Daniel, Diana e River affinché andassi da lui –
– Questa cosa ha dell'incredibile – l'uomo scuote la testa.
– Come sta River a proposito? – mi sento in colpa per essermene ricordata solo ora, devo smetterla di pensare sempre e solo a Daniel.
– Sei riuscita, incredibilmente, a salvare anche lui, sono davvero orgoglioso di te in questo momento. –
– Come l'ha presa mia madre questa volta? –
– Come tutte le altre – ridacchia. – Non è per niente contenta –
– Ehi, però questa volta ho avvertito, dovrebbe apprezzarlo. –
– Apprezzerebbe di più se tu la smettessi di cacciarti nei guai. –
– Non ho fatto assolutamente niente questa volta. Tra l'altro non avevo tantissime opzioni. –
– Avresti dovuto aspettarci. –
– Perché non fate che ripetermelo tutti? –
– Perché è quello che avresti dovuto fare. Sai benissimo che non avrebbe più ferito i ragazzi. –
– Non ce la facevo – mormoro. – Dovevo intervenire –
– Rose, quello che voglio farti capire è che, fino ad ora, ti è andata bene, ma non puoi continuare a fare il kamikaze. –
– Io non faccio... – incrocia le braccia al petto e mi guarda con un sopracciglio alzato. – Okay magari sì ma... – in quel momento il suo cellulare squilla. L'uomo mi fa segno di aspettare un attimo, lo prende e lo porta all'orecchio.
Non credo che il mio atteggiamento possa propriamente definirsi da kamikaze. Sì okay, di tanto in tanto tendo a gettarmi nelle situazioni senza pensarci più di tanto, soltanto per il bene del prossimo, ma questo non significa che rischio puntualmente di morire. Credo, infatti, che sia diventata più che altro una credenza comune, un qualcosa che tutti dicono e a cui, per questo, tutti credono, un po' come la storia che Daniel è un cattivo ragazzo.
– Mike è scappato – esclama, a quel punto, Derek. – Ha ucciso tutte le guardie ed è andato via –
­– Come? – lo sapevo, sapevo che era fin troppo facile. – Dobbiamo... –
– No Rose – taglia corto. – Voi non dovete fare proprio niente –
– Verrà per noi, per me, lo sai. –
– Appunto per questo dovete andare via immediatamente. Mai pensato di passare un altro semestre all'estero? –
– Derek non sto capendo. –
– Farò in modo che tu ed i ragazzi veniate mandati in parti del mondo diverse. Più dispersi siete, meno possibilità avete di essere rintracciati. –
– Vuoi dividerci? Sai che non funzioniamo divisi. –
– Purtroppo, in questo momento, non avete altre opzioni. Non sappiamo cos'abbia in mente Mike, quindi dobbiamo cercare di agire d'astuzia e nascondervi, almeno per un po'. D'altronde Albus ci è riuscito per un anno, penso possiate riuscire a rimanere nascosti almeno fino all'estate. –
– Non lo so Derek, non mi sembra una buona idea. -
– Non devi sembrarti una buona idea Rose, devi solo farlo e basta – chino leggermente la testa, sospirando. – So che non ti piacciono i comandi, so che non ti piace eseguire a testa bassa ma, in questo momento, è l'unica cosa che puoi fare – lo guardo, senza proferire parola. – Mi dispiace ma purtroppo è così, almeno per questa volta –
– C'è qualcosa che io possa fare o dire per farti cambiare idea o, quantomeno, per far sentire la mia voce? –
– No. Per una volta fai decidere i grandi. –
– Oh ti prego, non siamo più dei bambini, abbiamo vent'anni. –

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