6.

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Diciamo che la giornata potrebbe andare meglio.

Sono in ritardo ovviamente...

<<Non è colpa mia se sono arrivata in ritardo>>dico e quando mi giro mi ritrovo Max e le altre anch'esse in ritardo.

<<Può capitare no'>>dice Abby mentre ride.

<<Oggi, danno la prima festa di inizio anno e sono sicura che noi cinque ci andremo insieme. Ho già preparato i vestiti>>dice Max.

Era sempre quella festaiola del gruppo e si vedeva.

<<Tu verrai Jules?>>chiede Ginny.

<<Non lo so,non sono una tipa da feste sinceramente>>affermo.

Era cosi. Le poche feste a cui ho partecipato andavo via sempre prima perché non riuscivo a sopportare il grand chiasso delle persone che urlavano. Gente che beve di qua e di là, tipi che non sanno tenerselo nei pantaloni oppure i tipi che ti offrono droga.

Ne avevo provato nel corso della mia vita e a mio padre non gliene fregava nulla. Insomma quando mai poteva interessarsi della mia vita? Mai.

<<Dai,ci divertiremo tutte quante insieme. Dovrei dirvi anche una cosa. Io e Marcus abbiamo deciso di rimanere amici e devo dirvi che mi trasferisco in Europa>>dice. Rimanemmo tutte molto scioccate all'inizio.

<<Ci mancherai>>affermammo tutte in coro.

Ed era vero, era una ragazza molto comprensiva e ci aiutava a tutte con i nostri problemi.

<<Andiamo raga>>dice Max invitandoci ad entrare in classe.

<<Vado prima in bagno e vi raggiungo>>le dico.

Andai nel bagno per darmi una rinfrescata,mi sciacquati per bene il viso e una volta uscita fuori dal bagno andai in classe.

Mi misi seduta sul mio banco, le mie amiche erano tutte sedute vicine mentre io avevo solo un posto negli ultimi banchi in fondo.

<<Salve vicina>>era lui.

Cosa ci faceva qui vicino a me?

<<Marcus vai a sederti ad un'altro banco. Non puoi stare qua>>sbraito io infuriata di già.

<<Perché non posso stare qua?>>afferma tirando fuori i suoi libri e il suo astuccio.

<<Ti avevo detto di non rivolgermi la parola, ti avevo detto di lasciarmi in pace e quanto vedo vuoi continuare a stressarmi>>dico.

<<bene ragazzi,grazie a questa classe potremo capire meglio come possiamo comportarci con le altre persone. Il vostro compagno di banco sarà il vostro partner per tutti i progetti insieme>>dice il professore.

<<Cosa? Non ci posso credere vi prego è assurdo!>>dico sperando che possa cambiare partner ma credo proprio di no...

<<Bene, ora mi vorrai dire il tuo nome vicina?>>dice mentre si avvicina a me ma io istintivamente mi allontano al più presto.

<<Sono Jules Rivera ho sedici anni e smettila di rompermi il cazzo con la tua stupida voce. Mi da urto averti accanto e perdo la pazienza a parlare con te. Quindi se ci tieni alla tua vita,stammi alla larga>>dice.

<<Non voglio starti alla larga. È così bello darti fastidio, mi sono abituato dopo la caduta con lo skate. A proposito come va con lo schermo del telefono?>>

Che stronzo di prima categoria!

<<Dio mio!>>implorai dio che potesse aiutarmi.

Volevo solo sprofondare maddona mia...

<<Sta zitto Marcus>>gli disse sua sorella visto che il professore stava spiegando.

Le lezioni passarono molto velocemente ed era ora di pranzo.

Andammo nella grande mensa scolastica e presimo tutti posto ad un grande tavolo.

C'erano tutte le mie amiche, il ragazzo di cui non voglio nulla a che fare e anche altri ragazzi.

<<Bene Jules,lei sono Sophie, la mia ragazza e si sono lesbica non farci caso. Loro sono Matt e Hunter. Sono i giocatori di basket>>dice.

Hunter aveva quell'orribile ciuffo di capelli e quel sorriso da idiota che non sopportavo assolutamente.

Cioè, amore della zia,per favore smetti fi fare così sei troppo cringe per i miei gusti.

Il ragazzo in questione mi porse uno sguardo sempre col suo sorriso da iditoa e io ricambiai con un sorriso finto.

<<Non ho fame>>affermò Abby.

Le diedi uno sguardo serio e lei capì.

Non doveva usare questa cosa per dimagrire. Era assolutamente impossibile che usasse il digiuno completo per dimagrire. Era inaccettabile.

<<Basta, ricordati quello che ti ho detto prima. Tu vali molto, loro che parlano ne valgono di meno. Non lasciare che ti comandano la vita>>le sussurrai.

Non voleva che gli altri lo sapessero perciò io accettavo la sua decisione ovviamente.

<<Vado in bagno ragazzi,scusatemi>>dico ancora mentre mi avvio.

<<Chi si rivede Jules>>dice.

<<Cosa vuoi? Dimmi solo cosa vuoi?>>chiedo ruotando gli occhi per il nervosismo.

<<Dimmi perché ti infastidisce il fatto che io ti parli?>>rise amaramente. Sapeva che in questo modo mi avrebbe fatta arrabbiare.

<<Marcus, cosa vuoi?>>

<<Sapere che cosa erano quei segni sulla tua pelle>>dice.

Deglutì e lo guardai di nuovo negli occhi.

<<Non so che cosa tu abbia visto perciò arrivederci>>dico girandomi pronta per aprire la porta.

<<Non puoi scappare sempre Jules. Ora tu rimani qui con me e mi spieghi che diamine erano quei segni>>cazzo però se sei pesante ragazzo mio...

<<Perché dovrei dirtelo? Non sei mio amico, non devo andare da te e dirti i miei problemi>>dico ancora.

Alzò la maglietta finché la buttò per terra.

<<Che stai facendo?>>dico.

Non volevo urlare sta volta, volevo vedere che cosa stess facendo.

<<Chi ti ha provocato questi lividi?>>chiede toccando il livido viola/verde sul mio braccio. Successivamente passa il dito sul livido più grande sui fianchi.

<<Ti fanno male?>>chiede ancora.

Era strano dalle altre volte che mi parlava, sembrava che si preoccupava di me. Ma chi voglio prendere in giro!

Nessuno aveva mai visto questi lividi e nessuno doveva sapere di questa cosa.

<<Tu non hai visto niente. Ed ora per l'ultima volta te lo chiedo con gentilezza, non parlare con nessuno e non rivolgermi la parola>>dico dopo essermi messa la maglietta che era stata buttata a terra.

→→→→
Che ne pensate? Voglio sapere se come inizio vi piace. Presto scoprirete chi ha procurato questi lividi a Jules. Preparatevi per il prossimo capitolo.
Baci
-sem♡

𝐖𝐇𝐀𝐓 𝐓𝐇𝐄 𝐇𝐄𝐋𝐋 𝐀𝐑𝐄 𝐖𝐄-𝗆𝖺𝗋𝖼𝗎𝗌 𝖻𝖺𝗄𝖾𝗋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora