29.

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Marcus' pov:

Continuavo a fissarla come se ne fossi ossessionato.
E forse un po' avevo ragione. Non so che cosa mi prende ultimamente...

Quei suoi occhi marroni continuavano a fissarmi e la stessa cosa facevo io. Spostavo qualche volta il mio sguardo sul suo corpo perfetto.

Sono stato con così tante ragazze: alte, basse, magre,robuste, bionde,rosse, more... Ma lei era di una bellezza disumana. Aveva qualcosa che mi impediva di pensare.

Aveva qualcosa che continuava a farmi impazzire,come se fosse una cosa straordinaria e folle.

<<Ti serve qualcosa?>>chiede quasi insicura e lo riesco a capire benissimo dal tono della sua voce. Era in imbarazzo e posso capirla, ci siamo baciati qualche giorno fa e non ci siamo più sentiti da quel giorno.

Vi chiederete per quale razza di motivo l'ho baciata? Non riesco a darmi una risposta concreta, ma riesco a dire per certo che amavo il sapore delle Sue labbra a contatto con le mie. Amavo il fatto che un semplice mio tocco riusciva a provocarle i brividi e la pelle d'oca.

Mi piaceva sapere che avevo questo effetto su di lei,ma io non faccio questo tipo di cose. Non posso comportarmi così illudendola, in fondo è la migliore amica di mia sorella e non vorrei che per colpa mia potesse litigare con Maxine e che non si parlassero più.

Aveva appena abbassato lo sguardo dato il silenzio che regnava dopo la sua domanda.

<<Oh nulla di tanto importante, avevo sentito le vostre voci e mi chiedevo se sareste venute alla festa?>>mi invento al momento dato che fece il suo ingresso mia sorella con qualche sacchetto di patatine e dei succhi di frutta.

<<Vado in camera mia,allora ci vediamo dopo>>le saluto con il mio solito gesto che usavo spesse volte con mio padre visto che era un sordomuto.

Andai in camera mia annoiato più che mai,continuavo a fissare il soffitto bianco della mia stanza pensando alla vita.

Strano visto che questo tipo di pensieri e paranoie se le fanno le femmine,ma anche noi maschi abbiamo problemi che ci frullavano nella testa.

Essendo ancora annoiato e non sapendo che cosa fare,afferrai il mio cellulare posto sul comodino e andai sui contatti per chiamare Taylor.

Già, quella famosa Taylor. Era diventata il mio passatempo, dato che Padma si era fidanzata perché io non volevo decidermi con l'argomento amore.

Continuavo a ripetere a me stesso e anche agli altri che l'amore era una cosa senza senso e che esisteva solamente nelle fiabe mentre nella realtà era solo un brutto incubo che ti divora fino a frantumarti in mille pezzi.

-"Sei libera?" Chiedo con ancora il telefono sull'orecchio.

-"Si,arrivo tra qualche minuto" mi risponde semplicemente.

Aspettai che il campanello suonasse per poi scendere giù, salutandola. Si buttò subito sulle mie labbra mangiandole nel vero senso della parola.

Volevo il sesso e lei era disposta a darmelo, quindi.

<<Andiamo in camera tua?>>chiede lei sempre con quello sguardo malizioso. Quello che succede in camera mia si sapeva già.

𝐖𝐇𝐀𝐓 𝐓𝐇𝐄 𝐇𝐄𝐋𝐋 𝐀𝐑𝐄 𝐖𝐄-𝗆𝖺𝗋𝖼𝗎𝗌 𝖻𝖺𝗄𝖾𝗋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora