Non sapevamo di preciso quello che fosse successo,eravamo tutte e due molto preoccupate per il ragazzo.
<<Ho sempre saputo che mio fratello si sarebbe cacciato nei guai e in più stamattina era abbastanza nervoso per non so quale motivo>>affermava lei continuamente.
Marcus a primo impatto poteva sembrare un ragazzo confuso, quasi misterioso e con un mondo tutto suo. Portava una corazza e una maschera sul viso per nascondere il suo dolore. E per qualche strana coincidenza pure io ero come lui.
Eravamo simili in fondo. Avevo anche io un mondo tutto mio e indossavo un sorriso finto la maggior parte del tempo.
<<Cosa è successo?>>chiede la ragazza accanto a me molto preoccupata per sui fratello.
<<Mi ha chiamato e presumo che era ad una festa dato il rumore>>afferma sua madre mentre era seduta nella sala dove si aspettava.
<<E? Cosa è successo?>>
<<Mi ha detto che si è preso a botte con un ragazzo per non so che cosa. Ora sta dormendo ma credo che stia bene>>aggiunse poi la donna.
<<Posso andare a vederlo?>>chiedo quasi imbarazzato. Non so cosa mi spingeva a compiere questo gesto,ma era qualcosa che era nato dentro di me da tempo ormai. Sapere se stava bene.
<<Mamma ho detto che ho sonno e si sto bene...>>dice mentre era girato dall'altra parte.
<<Sono Jules>>dico timidamente.
<<Che vuoi?>>dice bruscamente.
<<Ho saputo di tutto questo e volevo solo parlare con te. Mi sento in colpa per come mi sono comportata. Sembrò una vera stronza con te anche quando vuoi solo aiutarmi>>affermo mentre guardo in basso,senza provare ad incontrare i suoi occhi color nocciola.
<<Va bene e non preoccuparti più per me. L'hai detto pure tu no? Ti infastidisce la mia presenza>>afferma sbuffando.
Decido di dire una cosa che manco avrei pensato di dire.
<<Allora smettiamola con tutte queste cose infantili>>
<<Proviamo ad essere amici?>>chiedo.
Lui stava ancora guardando il muro bianco della stanza d'ospedale ma quanto sentì la mia domanda subito poggiò i suoi occhi magnetici sui miei.
Qualcosa dentro di me incomincia a farmi sentire strana quasi quasi incosciente.
<<Amici?>>chiede dopo un po' abbastanza confuso.
<<Si, insomma sei il fratello di Max e visto che passo tanto tempo a casa vostra non vorrei litigare tanto con te. Non sono questa persona, nel senso non sono una che litiga spesse volte con la gente e ci tenevo a chiarire una cosa>>affermai.
<<Devi promettermi una cosa, che non dirai nulla di quello che ti ho confessato qualche giorno fa. Nessuno lo deve sapere neanche Max>>aggiunsi dopo io mentre lui continua a guardarmi.
<<Va bene amica>>
<<Buona giornata amico>>
Lo salutai e uscì da quella stanza bianca che mi metteva i brividi. Ho sempre avuto paura degli ospedali.
<<Sta bene per fortuna>>dice sua madre. Non aveva però riferito che cosa gli fosse successo ma credo che se stia bene non era poi qualcosa di così tanto grave...
<<Andiamo a casa>>dice Max.
<<Quando potrà tornare casa?>>chiede Ellen alla dottoressa che stava finendo il suo lavoro.
<<Potrà uscire adesso se la sente>>afferma.
Marcus prese l'iniziativa e si alzò con cautela. Mi guardò per un'attimo e poi si aggrappò al braccio di sua madre. Andammo nella macchina di Ellen e ritornammo a casa sua.
<<Devo avvisare mia madre che sto qua se no si preoccupa>>detto questo prendo il mio cellulare e vado nel contatto "madre".
La chiamo ma non risponde così passò al numero di mia sorella ma nenache lei risponde.
<<Jules>>dice Max mentre mi guarda con stupore e inzio a vedere un scia rossa sulla mia casa, era fuoco.
Non potevo crederci e sentì un senso di vuoto dentro di me.
<<Jules la tua casa>>urlò Ellen. Uscì da quella casa e appena notai la mia casa completamente andare a fuoco.
Le lacrime non smettevano di uscire dai miei occhi così deboli per quello che stava accadendo davanti a me.
<<Mamma, Cassie!>>urlai in cerca delle due donne. Non volevo perderle.
I vigili del fuoco non tardarono ad arrivare e cercarono di fermare le fiamme.
Era stato lui.
<<Mamma!>>urlai.
<<Sei impazzita non puoi andare lì!>>mi urlò Marcus contrario al fatto che andassi in quella casa alla ricerca dei miei famigliari.
Entrai dalla porta coprendomi la bocca per via del brutto odore che contaminata l'aria.
<<Cassie!>>urlai ancora e sentì le sue grida.
<<Jules aiutami ti prego. Papà è stato qui e sembrava un mostro. Sembrava che volesse uccidermi!>>urlò piangendo.
Per quanto la odiavo oppure per quanto eravamo diverse era pur sempre mia sorella e nel bene o nel male io la proteggerò sempre.
<<Dov'è mamma>>chiedo e lei piange ancora di più.
<<Papà la presa con se>>
E solo ora mi venivano in mente tutti i ricordi con lei. Quanto mi divertivo con lei a passare le nostre notti con una grande ciotola di popcorn e un bel film sul nostro grande televisore.
<<Io ti prometto Cassie, troveremo mamma>>le dico mentre la prendo in braccio e cerco di uscire da quella casa.
<<Vai!>>le dico mentre io non riuscivo più a camminare.
<<non posso lasciarti qui sei pazza,morirai>>affermai lei. Era spaventata.
Aveva sempre visto papà come un persona per bene e come un vero padre ma ognuno di noi nasconde la parte oscura. E io avevo conosciuto solo quella di mio "padre".
→→→→→
Sto piangendo scusate. Ad ogni modo cosa ne pensate? Grazie per le 5K in così poco. Bacioni virtuali e vado a finire la dad visto che sono in zona rossa help.
Baci
-S♡
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𝐖𝐇𝐀𝐓 𝐓𝐇𝐄 𝐇𝐄𝐋𝐋 𝐀𝐑𝐄 𝐖𝐄-𝗆𝖺𝗋𝖼𝗎𝗌 𝖻𝖺𝗄𝖾𝗋
Fanfiction(PRIMA VERA STORIA CHE SCRIVO,L'HO SCRITTA MESI FA. NON LA CANCELLO PERCHÉ È STATA DICIAMO QUELLA PIÙ CONOSCIUTA) Jules Rivera ha 15 anni. La sua vita è stata molto dura: un passato doloroso e un'infanzia rovinata da vari problemi famigliari che ha...