𝗣𝗘𝗡𝗦𝗜𝗘𝗥𝗜𝗡𝗜 𝗜𝗡 𝗔𝗡𝗧𝗜𝗖𝗜𝗣𝗢

338 23 1
                                    

Quella mattina mi svegliai con la mia sveglia personale: Axel, che continuava a scuotermi come un sacco di patate obbligandomi ad alzare di corsa a fare non so ché in fretta e furia.

«Ma che ti prende? Ti plachi per favore?» sbottai. Quanto odiavo quando una persona mi iniziava a parlare a raffica, senza darmi il tempo di fare colazione in silenzio assoluto.

«SSSSH» mi urlò lui nelle orecchie avvicinandosi.

Fallo un'altra volta e giuro che quelle ali non le ritroverai più attaccate alle tua scapole

Lo avvertii. E la cosa funzionò perché si irrigidì subito subito dopo aver sigillato la bocca.

«Abbey seguimi in silenzio, ma dobbiamo fare in fretta, non so quando arriverà...» e mi indicò di seguirlo.

Ma dove vuole portarmi? Arriverà? Arriverà chi?

Mi portò su nella biblioteca abbandonata e vicino allo scaffale dei diari si fermò.

Che aveva intenzione di fare?

«Allora... Vediamo un po' se ricordo bene... In teoria se inclinando questo libro qui si dovrebbe aprire...» e spostando un diario di un certo spessore, il muro a destra si ritrasse scoprendo un passaggio segreto.

Axel ma sei pazzo! Che vuoi fare?
Gli chiesi sorpresa e assonnata.

Lasciami fare, non te ne pentirai sorellina
Disse compiaciuto.

Entrammo nel passaggio.

Non vedevo nulla davanti a me: era troppo buoio e non c'era un filo di luce.
Axel mi prese per mano e mi condusse lui all'uscita.

Quando uscimmo da lì mi accorsi di trovarmi nella caffetteria.

Che ci facciamo qui fratellone?? Sai che non ci possiamo stare! E se arrivassero i professori e ci beccassero?

Mamma mia che paranoica che sei! Tranquilla, di professore c'è solo Xavier: gli altri come ogni anno passano le vacanze a modo loro.

Quindi nell'edificio c'era solo il professore e un terzo dei ragazzi dell'istituto? E se fosse successo qualcosa gli altri professori non sarebbero arrivati in tempo?
Ok basta pensieri negativi.

Axel mi fece cenno di seguirlo e ci intrufolammo nella dispensa della mensa.

«Ora capisci perché volevo che ti svegliassi subito e che facessimo tutto veloce? Per il cibo ovviamente!» mi disse lui con un mezzo ghigno.

Scossi la testa ma non potei non dargli ragione: dopo tutto il cibo viene prima di tutto!

Risi e iniziammo a riempirci le tasche con tutto quello che potevamo prendere.

Ovviamente presi un barattolo bello grande di Nutella, 3/4 pagnotte di pane e nel frattempo Axel stava preparando alla macchinetta due cappuccini.

Improvvisamente sentimmo dei passi arrivare.
Era il professore Xavier!
Ci guardammo subito allarmati.

Axel prendendo le due tazze si diresse verso di me e mi prese per mano.

Finché staremo attaccati non ci potrà vedere.

Già, quasi me n'ero scordata della sua capacità di poter mimetizzarsi.

Guardandoci ci venne da ridere per la situazione.

Trattenendo le risate, sgattaiolammo via dalla caffetteria e rientrammo nella scorciatoia segreta.

Una volta rientrati in stanza posammo tutto quello che avevamo preso e scoppiammo a ridere fino a piangere.

New Emotions // Charles Xavier Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora