𝗩𝗘𝗥𝗜𝗧𝗔' 𝗡𝗔𝗦𝗖𝗢𝗦𝗧𝗘

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Quel pomeriggio fu monotono come tutti gli altri a seguire.
Le lezioni di pomeriggio erano, oltre ad essere pesanti, erano stancanti e monotone.

Potevi sentire dal tono che anche i professori non ne potevano più.

«Abbey te ne stai rendendo conto che stai continuando a fare lezioni extra? È da tre mesi ormai che vai avanti così e non manchi mai alla lezione mattutina del giovedì dell'altro gruppo, quelli di Axel... Si, proprio lui. Non è che ti sarai presa una cottarella per l'uomo-drago??» mi disse scocciato Chriss.

«Ma smettila va! Lo sai che se avessi una cotta saresti il primo a saperlo. Vabbè, però io a differenza vostra continuo ad avere i voti più alti di Tattiche e Strategia di Combattimento. Io fossi in voi mi farei due conti, invece che muffire chiusi qui...» risposi.

«Eiii, guarda che qui noi ci divertiamo! Possiamo dormire tutto il giorno o almeno fino a che non iniziano le lezioni. E poi si che usciamo: a volte ci facciamo delle partite nel campo da basket sotto» protestò Samuel.

«Convinti voi...» e detto ciò uscii annoiata dalla camera.

Una cotta per Axel?? Ma siamo seri? Ma preferirei mettermi col mio migliore amico che con lui!

Non che Chriss fosse brutto, no affatto, ma mi ero promessa di non far di nuovo lo stesso errore che avevo già fatto con Samuel e per ora ci stavo riuscendo.

A me lui non piaceva e speravo che non mi sarebbe piaciuto mai e da parte sua era la stessa cosa.
Se non fosse stato così me ne sarei resa subito conto leggendogli dentro.

Andai nel mio posto felice, si nella biblioteca "segreta" per immergermi nei mille mondi delle storie.

Ma quando entrai sentii una presenza.

Che fosse il professore?
Nhaa, non poteva essere, avrei sentito subito il suo profumo.

Poi mi ricordai.

«Dai esci fuori Axel, so che sei tu. Non mi freghi più mi spiace» dissi convinta.

Si, non avevo sbagliato. Era proprio lui.

«Accipicchia mi hai sgamato eh...» rise «Come stai?» mi chiese.

«Ste giornate sono un po' tutte monotone, mi annoio».

«Capisco. Dai ammettilo che ti mancano i miei viaggetti aerei» continuò.

«VIAGGETTI AEREI? Sei serio?» e scoppiamo subito a ridere come due ebeti.

Alzai lo sguardo per guardarlo dritto negli occhi e vidi che lui lo stava già facendo.
Aveva gli occhi dolci e pieni d'amore. Mi stava guardando come il tesoro più grande.

Guarda che se continui a guardarmi così potrei diventare rossa eh

Lui staccò subito lo sguardo e arrossì.

«S-Scusami... Non so cosa mi sia preso» si girò a guardare la finestra.

Sorrisi. Era proprio tenero.

«Tranquillo, magari trovare persone che ti guardino come hai fatto tu... Sai, saresti il ragazzo perfetto. Ovviamente non per me, perché non rispecchi i miei gusti, ma con quello sguardo potresti conquistare un bel po' di persone» stavo per caso esagerando?

Lui sospiro sollevato.

Aspetta che? Sei felice perché non mi piaci? Quello stano forte qua sei tu zio...

«Non prendertela male, ma neanche tu sei il mio tipo di ragazza, cioè forse si, ma di certo non tu!» evidenziò l'ultima parte.

«Eii guarda che mi offendo se dici così eh» scherzai.

New Emotions // Charles Xavier Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora