Abbey's Pov
Dopo quella scoperta il professore spostò Axel nel mio gruppo, così da poter stare insieme e recuperare gli anni persi.
Scoprii che non era cambiato, restava il solito ragazzo che ne combinava una dopo l'altra, che non gli importava dei cazziatoni e sgridate, lui voleva semplicemente divertirsi e quello faceva, però a modo suo.
Sempre irascibile e testardo, proprio come me, ma a differenza mia lui era anche molto, fin troppo, impulsivo.«Ma dai sorellina che sarà mai? Nella vita ti devi divertire un po'. È proprio per questo che io sono qui» mi diceva sempre per convincermi a fare le cagate più stupide assieme.
E senza rendermene conto i mesi volarono ed arrivammo in un batter d'occhio a dicembre.
Finalmente iniziava la mia stagione preferita: l'inverno.
L'adoravo perché ti potevi mettere la felpa e tenerla senza paura di sudare per il caldo, ti potevi bere la cioccolata davanti al camino e rilassarti un po', ti potevi prendere un buon libro e con un thè caldo e immergere in quel mondo.
Adoravo anche le canzoni natalizie, l'atmosfera che si creava. Era qualcosa di unico ogni anno.E finalmente le vacanze Natalizie erano arrivate!
Non ne potevo più di ste lezioni.Ovviamente quelle del professore Xavier no di certo. Anzi, quelle le avrei anche continuate, se avessi potuto, durante le vacanze.
Le sue lezioni avevano quel qualcosa in più, non so come spiegarlo.
Ti catturava con lo sguardo e la voce...Mamma mia la sua voce, era così dolce e delicata.
Ti calmava dentro e ti toglieva qualsiasi preoccupazione.
Era sempre un piacere ascoltarlo.«Allora Abbey, cosa farai ora?» mi chiese Chriss.
«A dire la verità non saprei... A casa non ci voglio tornare, qua sto bene. Ma se tu vuoi andare dai tuoi genitori lo capisco. Anzi ti invito ad andarci senza problemi» cercai di fagli capire che per me non ci sarebbero stati problemi stare senza di lui per un mese.
«Sicura? No dai che poi mi fai sentire in colpa...» continuò.
«CHRISS TI ORDINO DI ANDARE DAI TUOI GENITORI. NON DISCUTERE GRAZIE. Me la caverò io, dopotutto passerò il mio primo natale con mio fratello, il mio vero fratello!» dissi entusiasta.
Annuì e una volta convinto andò a preparare le valigie. invece io mi diressi verso la mensa per stare un po' da sola.
Dalle finestre riuscivo vedere i bambini e ragazzi entusiasti di riabbracciare i propri genitori e passare del tempo di nuovo con loro.
Mi si strinse un po' il cuore.
Abbey sono felice che tu abbia deciso di stare qui e di passare il natale con tuo fratello
Mi girai di scatto vedendomi il professore dietro di me con il suo solito sorriso.
«Be' ora che i tutti ricordi sono riaffiorati a galla mi sembra il minimo ecco...» gli risposi ricambiando il sorriso.
«Sai nel giorno di Natale facciamo vari giochetti e di sera ci divertiamo, almeno per chi resta, a fare il karaoke o il canzoniere...» iniziò a spiegarmi ma lo interruppi chiedendogli cosa fosse il canzoniere.
«Ah è normale che tu non lo sappia, è la prima volta per te. È un gioco a squadre in cui bisogna indovinare la canzone, artista compreso».
Che figata di gioco! Non ci avevo mai giocato prima d'ora e non me lo devo assolutamente perdere!
«Oddio ma che figata! Non mancherò sicuramente!» gli dissi elettrizzata ancora di più.
Si mise a ridere e posandomi la mano sulla guancia mi disse «Sei una cosa unica: senti parlare di musica e canzoni e guardati, hai un sorriso stampato in faccia e gli occhi che ti brillano» e si mise a ridere scuotendo la testa.
Aveva la mano calda e morbida. Il suo sguardo era così dolce da far sciogliere anche un intero ghiacciaio.
Cercava sempre di farmi sentire bene e a mio agio.
E ovviamente ci riusciva sempre.A me bastava averlo accanto e già mi si migliorava la giornata.
Un piccolo sguardo, anche di sfuggita, e mi compariva un piccolo sorrisetto.
Solo lui mi faceva sto effetto.
Ma no. Non era giusto.
Per quanto i provassi dei sentimenti per lui, non poteva essere ricambiato. E se fosse stato lontanamente corrisposto non era assolutamente fattibile.
Lui era il professore, il mio professore.
Io era l'alunna, la sua alunna.Rendendomi conto di avere ancora la sua mano sul mio viso mi staccai un po' imbarazzata.
«Ehm... Se me lo permette andrei a salutare Chriss e gli altri che se ne andranno via...» cercai una scusa veloce per nascondere il mio imbarazzo.
Annui e mi lasciò andare.
Girato l'angolo mi fermai, presi un lungo respiro e ritornai su in camera con un mega sorriso ebete stampato in faccia.
«Che è successo? Che hai combinato sta volta? Quel sorrisetto non me la racconta giusta...» Chriss ormai mi conosceva fin troppo bene.
Cercai di ritornare seria ma fallii miseramente mettendomi a ridere.
«Ma no, nulla di ché. Ho scoperto i giochi che si faranno qui per passare il tempo e alcuni includono la musica...» dai questa non era una bugia: era una mezza verità, no..?
Scosse la testa «Mamma mia, sempre la solita eh. Ormai sei dipendente dalla musica».
Effettivamente aveva perfettamente ragione. Io senza la musica non sarei mai riuscita a vivere.
Era il mio pane quotidiano, il motivo per cui andavo avanti anche nei momenti tristi. Era l'unica che riusciva a capirmi e consolarmi anche quando non ce n'era. Era la mia salvatrice insomma.Quando arrivarono i genitori di Chriss mi salutarono calorosamente, come facevano sempre e aiutarono loro figlio a portare le valige in macchina.
Poi arrivò i momenti dei saluti. Ci abbracciammo forte forte augurandoci il meglio per l'altro.
Chriss salì in macchina e partirono.Improvvisamente mi sentii abbracciare da dietro: era Axel.
«E così siamo rimasti noi due eh» mi disse lui.
A quanto pare...
Ma non eravamo gli unici restati lì.
C'erano molti bambini (suppongo metà dell'istituto) dai 10 fino ai 15 anni che erano restati lì, perché i loro genitori non li volevano più per paura o per disgusto di avere un figlio mutante.Mi dispiacque molto per loro e cercai di tirargli il morale un po' su con le mie capacità.
Vedendo tutte le auto parcheggiate andarsene via, mi diressi verso la mia camera e godermi quel silenzio che finora non avevo avuto il piacere di godermi per via dei miei coinquilini.
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New Emotions // Charles Xavier
FanfictionLei, Abbey una ragazza mutante, ignara di tutto ciò.. Ha un potere che nessuno ha avuto mai. Un coltello a doppia lama. Nasconde un grande segreto. Lui, Charles Xavier ragazzo giovane, ricco e telepatico. Occhi blu come l'oceano, ma dolci come...