𝗣𝗥𝗘𝗣𝗔𝗥𝗔𝗧𝗜𝗩𝗜

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Quella notte non dormii.
Forse era per il fatto che il giorno dopo sarebbe stato il compleanno di Xavier e io non sapevo come si sarebbe svolta la giornata.

Si, come avete ben capito se non ho una minima preparazione su come affrontare la giornata mi impanico e vado in tilt.

«Ma buongiorno Abbey, vedo che qualcuno oggi non ha dormito nulla» mi derise Axel.

Mamma mia quanto desideravo che quelle vacanze finissero così da non dover più sopportare Axel per una giornata intera.

Ci dirigemmo verso il giardino, giusto per sgranchirci le gambe.

«Stai zitto va, non tutti gli va a genio di mettersi un vestitino per uno stupido galà...» sbuffai irritata.

«Wow... Nessuno aveva mai definito il mio compleanno come uno stupido galà» sentii una voce dietro di me.

Mi bloccai.
Avrei voluto sparire dalla faccia della Terra, se non dell'intero universo.

Mio fratello scoppiò in una fragorosa risata.

«Ehm... No io ecco... Non volevo intenderla così.. Io ehm-» balbettai per la figuraccia colossale che avevo appena fatto con il Professore.

«Ti va bene che oggi mi sono svegliato meglio degli altri giorni, quindi farò finta di non aver sentito nulla» mi disse con tono calmo e sereno.

Mi mise una mano sulla spalla e mi sorrise.

Sforzai un mezzo sorriso, anche se ero in totale imbarazzo, ma al posto che sorridere feci una smorfia che fece ridere improvvisamente il professore.

Sforzai un mezzo sorriso, anche se ero in totale imbarazzo, ma al posto che sorridere feci una smorfia che fece ridere improvvisamente il professore

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Si girò e se ne andò con un sorriso stupido stampato in faccia.

Complimenti Abbey! Ennesima figura di merda col professore!!

MA LA VUOI PIANTARE DI RICORDARMELO SEMPRE? CAZZO SEI, IL MIO PROMEMORIA PER CASO??

Ero mezza incazzata, irritata, sconvolta, sorpresa, imbarazzata e chi ne ha più ne metta.

Presi un lungo sospiro e cercai di svuotare la mente.

«Dai su che non è niente di grave... Che ne dici invece di allenarci tanto per far qualcosa di utile?» mi chiese Axel cercando di distrarmi.

«Chi arriva prima alla mega antenna» azzardai io.

«Al mio 3! UNO... TRE... DUE!» con questo trucchetto riuscii a partire per prima, confondendo il mio avversario.

«NON VALE COSÌ DAIII» mi urlò lui.

Risi e mi concentrai sulla corsa: il mio battito, il fiato, la stanchezza e soprattutto i sentimenti.

Già, molte cose variavano dalle emozioni che provavo.
Potevano darmi più o mena adrenalina, più voglia o meno di affrontare la giornata.
Erano i motivi che mi spingevano a fare le cose.

New Emotions // Charles Xavier Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora