A fine lezione non ero per niente stanca.
Anzi riuscii anche a battere Chess ed arrivare prima.Si probabilmente era stato un fatto di solo orgoglio, ma non mi importava.
L'avevo finalmente battuto.
E questo bastava.«O qua qualcuno si è svegliata bene o qualcun altro si è svegliato male» disse Xavier.
Sorrisi.
Ma non per il fatto che mi avesse fatto dei complimenti, ma perché vidi sbuffare Chess che si girò e mi fulminò con lo sguardo.Ti rode eh
Gli dissi provocatoria.
«Ma stai zitta ti prego» e si diresse minaccioso verso di me.
Sorrisi ancora di più.
Che fai ora? Te la prendi con me? Inizi anche a fare a botte con me, come fai con tutti gli altri quando stai così? Ma ti prego non farmi ridere.
A quelle parole si bloccò.
«Smettila di leggermi la mente!» mi urlo frustrato lui.
«D'accordo, scusa» e sempre sorridendo gli diedi una pacca sulla spalla.
Ci dirigemmo verso la scuola.
Mi si avvicinò Chriss «Abbey, oggi posso constatare che sei presa bene» scherzò «Ti vedo... Non so come spiegarlo, sei accesa, sei attiva, hai gli occhi che ti brill-» lo fermai.
«Mi sento viva» conclusi io con un mega sorriso.
Si, esattamente.
Mi sentivo viva.
Finalmente.
Dopo tanto tempo, mi sentivo di nuovo alle stelle.
Non avevo più motivo di preoccuparmi, anzi, di motivi non ne trovavo.
Non ne avevo più.Ero libera da un peso che mi portavo da troppo tempo.
«Ma Abbey, da dove spunta questa felpa?» mi disse indicandomi «Potrei sbagliarmi, ma io questa non te l'ho mai vista addosso» continuò.
«E c'hai ragione... Questa non l'ho mai messa per il semplice fatto che non è mia!» dissi scioccata.
«Non è che per caso ieri te l'ha imprestata qualcuno o l'hai trovata per terra e non vedendo nessuno l'hai rubata?» mi chiese.
«Ah ah ah... Oggi sei proprio simpatico devo dire. Va bene che amo le felpe, ma non ne ruberei mai una a nessuno. Controllo ora se c'è qualcuno che ha perso una felpa o la sta cercando.. Ma no... Non c'è nessuno che ha perso una felpa» conclusi.
«Be' se i fatti sono questi, te la puoi anche tenere ora che ci sei» mi suggerì il professore con un mezzo sorrisetto.
Xavier's Pov
Non staccai gli occhi di dosso da Abbey quella mattina.
Aveva un sorriso stampato in faccia.
Sentivo che era felice, senza alcun più turbamento o timore.
Era spensierata, allegra e piena d'energia.
Quell'energia che aveva rinchiuso per troppo tempo.Sprigionava intorno a lei un'aura di positività e felicità che andava a contagiare chi le stava attorno.
Compreso me.Era incredibilmente pazzesca questa ragazza.
Unica nel suo genere.
Irreplicabile in nessun modo.Mi sedetti al tavolo con gli altri.
«Allora com'è andata oggi con i ragazzi?» mi chiese Tempesta.
«Direi alla grande. Non è andato nulla per il verso sbagliato e si, ci sono stati molti progressi...» risposi.
«Si, il progresso di non riuscire a staccare gli occhi di dosso da Abbey, vero?» rise Logan.
Risero tutti.
«Be' sai com'è, avevo lezione nell'aula con la finestra affacciata su quel campo e che fai? Te ne privi di vedere cosa fanno i nuovi arrivati?» continuò lui.
Sempre il solito stronzo Logan, non cambi di un centimetro.
«Ragazzi che ne dite di dimezzare le lezioni ora per il gruppo nuovo? Sono qui già da due settimane e si sono messi quasi al paro con gli altri» cercai di sviare.
Annuirono e dopo pranzo mi diressi verso il tavolo di Abbey per comunicare il tutto a loro.
«Oggi pomeriggio le lezioni non si svolgeranno, quindi avrete tempo libero. Da domani in poi le lezioni saranno dimezzate: o si farà lezione solo al mattino o solo al pomeriggio, per vostra felicità» spiegai.
Esultarono tutti quanti felici e me ne andai nel mio studio.
Abbey's Pov
Wow era fantastico!!
Non dovevamo più stare attaccata ai libri fino a tardi per via delle lezioni che duravano fino alle sei.Finalmente avevo un po' di tempo libero per prendermi cura di me stessa, senza fretta o impegni vari.
Ci alzammo da tavola e invece che andare verso il nostro corridoio continua le scale, senza farmi accorgere da nessuno, ed arrivai nella biblioteca.
No, non ero venuta per il piano.
Sta volta ero lì per i libri.Girai per tutta la stanza.
Alcune volte starnutivo per la polvere, e lì di polvere ce n'era in abbondanza, ma mi stupii ad un certo punto vedendo uno scaffale.I libri che erano situati lì, non erano libri, bensì diari.
E ce n'erano un bel po'.Lessi la prima pagina di un diario preso a caso e lessi:
Per il mio amatissimo figlio Charles Francis Xavier.
Spero che ti aiuti a calmare i tuoi mille pensieri
la tua amatissima madreMi vennero gli occhi lucidi.
Anche mia madre mi regalò un diario per aiutarmi a calmare un po' la mente dai miei pensieri e sogni ad occhi aperti.
Era il Natale del 1945, avevo undici anni. Quel regalo mi salvò la vita. Me la migliorò.Chiusi il diario e non lessi una pagina.
L'avrei voluto tanto fare, ma mi sarei sentita in colpa poi se avessi letto delle parti delicate per lui.
No era meglio di no.Come io non avrei mai permesso a nessuno, manco a Chriss, di leggere i miei diario, io non mi sarei permessa di leggere i suoi.
Leggere quelli sarebbe stato un po' come frugargli la mente e di certo non l'avrei fatto senza il suo consenso.
Riposi il libro nello scaffale e mi diressi verso il piano forte.
Mi sedetti lì, a guardare i dettagli del piano.
Più li guardavo e più mi affascinavano.Stetti lì per tutto il pomeriggio e solo verso le cinque andai in camera.
Mi stesi solo per cinque secondi e mi addormentai come un sacco di patate.
Per quanto mi sentissi attiva e felice, quella giornata era stata pesante e tosta.Mi ricordai di sentire la carezza di qualcuno ma ero troppo stanca per poter aprire gli occhi, mi lasciai trasportare dal calore di quel gesto e mi riaddormentai.
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New Emotions // Charles Xavier
FanfictionLei, Abbey una ragazza mutante, ignara di tutto ciò.. Ha un potere che nessuno ha avuto mai. Un coltello a doppia lama. Nasconde un grande segreto. Lui, Charles Xavier ragazzo giovane, ricco e telepatico. Occhi blu come l'oceano, ma dolci come...