New Emotions // Charles Xavier

𝗔𝗟𝗟𝗘𝗡𝗔𝗠𝗘𝗡𝗧𝗢

Ritornai in mensa e mi sedetti.

«Allora cos'è successo? Ho visto il professore alzarsi e soccorrerti, stai bene?» mi chiese preoccupato Chriss.

«Si, ora si. Vuoi sapere una news scottante? Oltre ad essere empatica sono anche telepatica. Ma su questo ci devo ancora lavorare» risposi entusiasta.

«Wow, ma è pazzesco Abbey!! Magari fossi io come te...» sospirò.

«MA NON DIRLO NEANCHE PER SCHERZO! NON HAI LA MINIMA IDEA DI QUANTO SIA DIFFICILE SOPPORTARE E TRATTENERE TUTTE LE MIE EMOZIONI!» esclamai io.

Iniziammo a ridere.

Poi di colpo mi guardò con la sua solita faccia di qualcuno che ha pensato di fare una stupidaggine.

«Ehi Abbey, quindi riesci a leggere nella mente degli altri, giusto?» sussurrò lui con un mezzo ghigno.

Annuii. Che aveva in mente..?

«Riesci a leggere la mente del professore quindi» mi disse sfidandomi.

«In teoria si... » mi concentrai sul professore «Mmh scusa ma non riesco: tutta la parte in cui mangiano i prof è protetta da una barriera creata dal professore» lo informai.

Sbuffò scocciato.

«Aspetta... L'ha abbassata? Ma cos...» dissi confusa.

Chriss non perse tempo e mi urlò tutto eccitato di leggergli la mente.

Chissà che segreti ci nasconde il professore. Ci sarà il male in agguato?

Ero super tentata di farlo, ma poi mi fermai.

No. Non era giusto nei suoi confronti. Dopotutto era il Professore e l'avrebbe sicuramente percepito.

«Mi spiace, non ho fatto in tempo L'ha rialzata» mentii al mio migliore amico.

Mi voltai verso il professore e vidi che sorrideva.

Perché ha sempre quel maledetto sorriso? Nulla contro eh, ma ogni volta che lo guardo è lì presente sul suo viso.

Pensai frustrata.

Xavier's pov

No.
Non l'aveva fatto.

Eppure le avevo posato tutto su un piatto d'argento.

Sorrisi.

Poche persone potevi trovare come lei. Forse lei era l'unica.

Era unica.

Lo si capiva subito. Da un semplice sguardo. Il modo in cui ti studiava, ti analizzava.

Lei si che faceva caso ai minimi dettagli. Un minimo cambiamento e lei l'avrebbe notato subito.

Sospirai.

Chissà se uno giorno o l'altro si fiderà mai di me...

Mi alzai dal tavolo e mi diressi nella mia sala studio.

Decisi di cambiare il mio programma delle lezioni.

D'ora in poi avrei seguito io stesso le lezioni di pratica del gruppo di Abbey.
Li dovevo tenere sotto controllo.

Dovevo tenero sott'occhio lei.
Glielo avevo promesso dopotutto.

Mi assicurai che fosse tutto sotto controllo prima di addormentarmi, chiusi gli occhi e crollai.

Il giorno dopo

Mi svegliai con la luce calda del sole, aprii la finestra, guardai fuori e respirai l'aria fresca mattutina.