Adrienette- milady

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Autrice's pov

Parigi, 1824

In questa città nulla era scontato.

La principessa di Francia, Marinette Dupain-Cheng, si sarebbe sposata da lì a poco.

Il suo cuore apparteneva già al suo futuro marito, fortunatamente.

Adrien Agreste non era come tutti gli altri. Non pretendeva. Non desiderava mai nulla senza essere sicuro di ottenerlo.
E amava Marinette con tutto se stesso.

La notte sovrastò Parigi, la città dell'amore, facendola piombare bel silenzio.

Adrien si arrampicò per svariati metri sulle mura del palazzo reale, intenzionato a vedere la sua principessa.

Marinette intanto era sul balcone, lo sguardo fisso sulla luna.

"Chissà se il mio principe verrà anche stasera" pensò. Parli del diavolo ed ecco che spuntano le corna.

Il principe poggiò una mano sulla ringhiera, facendola spaventare e indietreggiare, ma non appena mostrò il suo viso ricevette una ventagliava in faccia.

M: siete un idiota principe Adrien, avrei potuto tranquillamente chiamare le guardie e allora sareste stato perso.

A: avete ragione milady, spero che mi perdoniate

M: effettivamente potrei farlo, ma solo se voi poggiate le vostre labbra sulle mie

A: ogni vostro desiderio è un ordine amore mio

Adrien si fiondò sulle labbra rosse e carnose della sua futura moglie, che non tardò a ricambiare il passionale bacio.

Si staccarono un attimo e con un solo sguardo capirono ciò che desideravano in quel momento. Unirsi. Ora più che mai.

Senza smettere di baciarsi, iniziarono a levare gli indumenti che impedivano la scoperta dei loro corpi.

Le loro labbra si muovevano a ritmo, così come le loro lingue, unite in una danza languida e meravigliosa.

La giaccia è la camicia del ragazzo vennero via, così come il vestito lungo di lei pochi secondi dopo.
Marinette esplorava il corpo del fidanzato con le mani, tastandone ogni singolo centimetro per non dimenticare nemmeno il minimo dettaglio.

Le posizioni si ribaltarono. Lui sopra, lei sotto. Adrien le sganciò il reggiseno, staccandosi dalle sue labbra solo per dimostrarle quanto fosse bella per lui, massaggiando delicatamente i suoi seni e dando attenzioni ad entrambi, in maniera alterna.

I baci si diffondevano su tutto il corpo perlaceo della corvina che, in preda alle scariche di piacere, non riusciva quasi a fiatare.

Adrien volle fare tutto da solo. La spogliò completamente, rimanendo stupito di quanto fosse bagnata la ragazza; eppure, non aveva nemmeno cominciato a darle piacere veramente.

Ma ovviamente il suo stato di predominio durò ancora pochi secondi perché Marinette gli levò i pantaloni facendolo sdraiare e togliendogli successivamente i boxer neri.

L'erezione uscì allo scoperto. Era grande per lei che già temeva il peggio. Non si era violata nemmeno una volta, voleva che lui fosse il primo a toccarla e a possederla. Non voleva nessun altro se non lui.

La corvina continuava a guardarlo, incapace di muoversi, mentre si mordeva il labbro inferiore.

A: mia principessa, non siete costretta a farlo se non ve la sentite, vi accetterò lo stesso

M: fate silenzio principe, lasciatemi avverare almeno uno dei vostri desideri

Non gli diede il tempo di replicare perché si fiondò sul suo membro facendogli cacciare il primo gemito della serata. Con la mano faceva su e giù lungo tutta l'asta mentre con le labbra e la lingua stuzzicava la punta mandandogli scariche lungo la spina dorsale. L'adrenalina scorreva nelle vene del ragazzo, il quale non vedeva l'ora di poterla prendere tra le sue braccia e mostrarle cosa volesse farle.

Adrien sapeva che se lei avesse continuato così non sarebbe durato ancora per molto; inoltre non voleva venire con un semplice lavoro di mano, perciò la fermò, ribaltando ancora le posizioni.

Guardò attentamente la sua ragazza negli occhi e poi si abbassò, dandole dei baci dall'addome al punto che le avrebbe dato piacere.

Stimolò attentamente il clitoride per poi fermarsi e iniziare a passarle la lingua, avido e con lo sguardo colmo di desiderio.
Successivamente inserì un dito, provocandole subito un po' di dolore, e allora capì: era davvero lui il primo a toccarla.

Mosse il dito all'interno, lentamente, e non appena la sentì più larga ne inserì un'altro, e qualche minuto dopo ne mise un terzo. Era quasi fatta.

Si sollevò leggermente facendole capire che era arrivato il momento di fare sul serio, e lei annuì.

Entrò in lei cercando di essere più delicato possibile ma senza molto successo data la lacrima che fuoriusciva e solcava la guancia per poi atterrare sul materasso, unico testimone, insieme alla luna e alle stelle, di quella magica notte d'amore.

Entrava e usciva dal suo corpo sempre più fluidamente, ormai non esistevano barriere per loro ma solo il piacere.

Le spinte erano sempre più veloci, le scariche di adrenalina scorrevano nelle loro vene e non gli davano tregue.

In mezzo a tutta quella passione, presa dall'emozione del momento e con vista e mente annebbiata dal piacere, Marinette sussurrò una frase particolare al suo ragazzo: vieni dentro.

E così lui fece.



S. A.

Salveeeeeee, oggi mi sono data al sesso di altri tempi, letteralmente dato che questa lemon è ambientata nel XIX secolo.

Però è riuscita bene, credo.

Buona lettura,

By: hiccstrid_adrienette❤️

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