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Mi mancavano le parole, non sapevo cosa dire, andai nel pallone e poi arrossii. Lui sorrise e mi accarezzò il viso dolcemente, nonostante tutte le cose che avevo da fare non riuscivo proprio a dirgli di no. Lo guardai negli occhi, poi gli presi il viso tra le mani, mi misi a sedere e poggiai le mie labbra sulle sue. Lui mise una mano sui miei fianchi e poi la spostò leggermente più in giù, lo strinsi ancora più a me.

Ci staccammo un attimo per riprendere fiato poi mi sfilò la maglia e la lanciò da qualche parte a terra. Mi fece di nuovo sdraiare e iniziò a baciarmi, prima sul collo, poi provò a scendere leggermente, ma io iniziai a spostarlo. Lui si tolse la maglia e poi mi bloccò le mani sopra la testa, mi guardò e in quel momento volevo sotterrarmi, magari per lui era soddisfacente, ma a me metteva imbarazzo essere guardata in queste situazioni. Mi presi un momento per guardarlo, era bellissimo cavolo. Era così gentile, comprensivo, mi faceva sentire al sicuro.

Poi scese sulla pancia, è una parte del corpo di cui sono sempre stata insicura, ma lui mi faceva sentire così a mio agio che quasi me ne dimenticai. Scese di nuovo, non potevo oppormi molto visto che ero quasi del tutto immobilizzata e lui non sembrava volersi fermare.
Provai a dire il suo nome per richiamare la sua attenzione, ma uscì una sottospecie di mugolio, per fortuna riuscii a distrarlo.

Lui mi guardò stupito e soddisfatto
"Cosa c'è?" disse con un tono di voce leggermente più profondo del normale, cercò il mio sguardo. Non riuscii a rispondere "Devo andarci più piano?" chiese lui, annuii, lui sorrise di nuovo. Lasciò libere le mie mani e si sdraiò accanto a me. Mi misi di lato per poterlo guardare e lui fece lo stesso. "Che ne dici? Per oggi basta?" sorrisi "Sì, per oggi basta".

A differenza di quello che credevo non sembrava dispiaciuto "Perché non vuoi continuare?" chiesi io quasi sottovoce.
"Non è che non voglio, ma non voglio forzarti, non credo che tu te la senta ora e lo rispetto. Dopotutto non sto con te per questo"
"Un attimo... Stiamo insieme?" lui sembrò andare nel pallone "B-bhe, i-insomma... Qualcosa del genere suppongo... No?" disse totalmente imbarazzato, era così cute. "Sì" dissi io rassicurandolo.

Rabbrividii dal freddo, così ci alzammo, mi diede la sua maglia e ci mettemmo sotto le coperte. Mi addormentai senza pensieri appoggiata a Toby.

Mi svegliai senza voglia di fare niente, volevo rimanere un altro po' nel letto, si stava così bene. Poi però mi accorsi che Toby non c'era "Toby?" chiesi io senza nemmeno aprire gli occhi. "Buongiorno gnometta"
"Gnometta?" ripetei io divertita, lui sorrise "Mi dispiace averti svegliato così presto, ma devi aiutarmi a preparare la colazione" disse infilandosi una maglia e cercando una felpa.

"Cosa? La colazione?" lui non rispose e aspettò che ci arrivassi da sola "Ahhh giusto" mi stropicciai gli occhi, Toby mi diede qualche suo panno. Erano più o meno le cinque di mattina, ero totalmente distrutta.
Io, Toby, Sally e Ben eravamo gli unici svegli, o almeno per quanto ne sapevo io. Toby mi diede una mano con la colazione, Sally ci aiutò a preparare il tavolo e Ben iniziò a sistemare la camera destinata a me.

Sally non mi rivolse la parola, provai a fare amicizia, ma lei rispondeva in modo freddo e distaccato. "Non te la prendere, non ha ancora superato la morte di Litz e tu sei la sua sostituta, è normale" era Ann, già vestita e pronta. Mi mise una mano sulla spalla per provare a consolarmi e poi si mise a sedere.

"Che ci fai tu qui?" disse EJ irritato "Ci lavoro..." dissi io come se fosse una colpa. Lui strinse i pugni e si avvicinò a me "Fino ad ora ti ho aiutato era per aiutare Toby e per levarti dalle palle, ma ora io e te non siamo alleati. Non contare su di me quando Jeff uscirà da quella stanza" disse con odio.
Lo presi per il braccio e lo costrinsi a guardarmi "Non mi aspetto che mi proteggerai, ma non è colpa mia se Litz è morta. Smettila di dare la colpa agli altri invece di accettare le cose come stanno" avevo un tono calmo, non aggressivo, non volevo attaccarlo, ma non potevo essere il suo capro espiatorio all'infinito.

Dove Sono I Waffles? (Ticci Toby x reader) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora